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Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 21/12/2009, 15:23

Stefano'62 ha scritto:
disallineato ha scritto:L'argomento che Hitler ed altri despotivi abbiano avuto il favore del popolo è stato ripetuto più volte. Solo che il berlusca è stato votato e rivotato, al contrario di Hitler. Ha vinto, ha perso, ha rivinto e riperso. Se continuiamo a paragonare il berlusca ai dittatori, ce ne guadagna lui, perchèè evidente che l'opposizione apapre povera di idee. Il mio invito è quello di superare la fobia del berlusca. E' al tramonto e nella prossima legislatura non ci sarà. preoccupiamoci del futuro e smettiamo di argomentare su cose prive di senso che lo favoriscano e basta. Berlusca è finito. Ed il centrodestra non ha leader altrettanto convinceti e carismatici. Quindi non ci facciamo del male dasoli e smettiamo di parlare dei morti (politicamente intendo).
Cordialità

berlusconi è una di quelle persone il cui culto personale e l'esasperato narcisismo,mascherano in realtà la perenne ansia di dimostrare al mondo (e a se stessi) di non essere quegli sfigati vuoti e inutili che intimamente sospettano di essere;in pratica un poveretto,e questo spiega l'accanimento contro chiunque minacci di denudare il re di fronte a tutti.
In più ha un disperato bisogno di evitarsi la galera.
Dunque non c'è speranza che smetta di cercare di starci tra le balle finchè campa;

E non è vero che sia finito,e non capisco veramente da che cosa lo si possa dedurre.
E se anche fosse ha inaugurato con successo il ritorno al presenzialismo e al pomposissimo "lei non sa chi sono io",quindi anche in sua mancanza noi restiamo nella merda fino al collo,basti pensare a come viene trattato Fini dal suo stesso schieramento politico.
Politici che rubano ce n'è in tutto il mondo.
Politici che rubano sistematicamente senza tema delle autorità,anzi ostentando lo propria impunità,non ce n'erano mai stati nella storia del mondo.
Dunque a meno che non parta la prima risata di cui parlava Vittorio tempo fa,non possiamo mollare,anzi direi che per citare uno dei veri eroi moderni,dobbiamo resistere,resistere,resistere.
Anche Hitler,chi conosce la storia lo sa,sembrava finito e sconfitto;subito dopo ha fatto il salto di qualità,e si è trasformato nel demone che conosciamo.

Non basta batterlo,magari per abbandono:occorre distruggere tutto ciò che questi nefasti quindici anni hanno prodotto.
Far finta di niente e sottovalutare il nemico è il peggiore errore che si possa fare.



Caro Stefano,
non posso credere che davvero il berlusca ti abbia sconvolto e ti abbia creato questo tipo di fobie, tipiche della sinistra antagonista, dei disubbidienti, dei grillino e dipietrini. Per quanto ti sei dimostrato finora con i tuoi dibattiti, non posso assimilarti alle categorie di persone di cui sopra. Ma potrei sempre sbagliarmi.
Berlusconi trae la sua forza e popolarità e simpatie proprio dall’esasperata considerazione che nutre da taluni gruppi di persone o da ragionamenti come hai espresso nel tuo post. Lui ha bisogno di essere citato, nel bene e nel male, come ha bisogno di essere odiato nel vero senso della parola. Più viene esternato l’odio e più scaturisce simpatia verso di lui. E’ un po’ una caratteristica umana. Quando c’è un soggetto di cui si parla e si straparla, si loda e si odia sistematicamente siamo portati a schierarsi con lui o contro di lui. Ed il dramma caro Stefano, è che in questi casi scaturisce simpatia anche da parte di quelle persone che potevano essergli indifferenti e neurali. Voglio estremizzare: pensa che anche i più spregevoli “mostri” della storia hanno avuto fan che hanno cominciato a amarli proprio quando son diventati famosi.
Al di la di questo credo proprio che di berlusca ce ne siamo occupati davvero troppo, a tutto guadagno di lui e di chi ha bisogno di lui per giustificare la sua presenza ed alimentare il suo successo come i Travaglio e i DiPietro che poco sarebbero senza il berlusca e pure loro appunto devono alimentare il mito del “mostro”.
Mi chiedi da cosa deduco che silvio sia finito. Nessuno ha la sfera magica, ma i fattori che contribuiscono a pensare ragionevolmente questo sono tanti: l’età, i guai giudiziari che son sempre più gravosi da sostenere, troppi anni in carriera stancano anche l’elettorato più fedele. Non puoi riuscire a rimenere sempre in prima linea e oltretutto stare sempre ai vertici e come primadonna. La gente si stanca, a meno che non ci siano i soliti antiberlusconiani che sfegatati che contribuiscono a far dimenticare da quanti anni ce lo stiamo sorbendo, facendo aumentare la simpatia verso la “vittima”. Un po’ come è accaduto con la vicenda della Bindy, che con la sua infelice uscita ha portato consenso al “mostro”.
Silvio ha carisma come pochi altri l’hanno avuto nella sfera politica e dobbiamo ammetterlo onestamente, ma anche questa qualità deve fare i conti con l’impietoso fattore tempo che passa. Silvio ha fatto mille promesse e ne ha mantenute 5 o 6 ( si fa per dire ) e anche questo i suoi elettori lo sanno, come sanno che c’è bisogno di un ricambio che oggi non c’è. Nessuno ha il carisma del berlusca , ma ci sono tanti che aspirano a prenderne il posto. Quest’anno ne ha fatti 73 e se arriva alla fine legislatura ne ha 76. Difficile che anche i suoi possano accettare un eventuale ricandidatura e pur di levarselo dalle palle, potrebbero farlo candidare alla presidenza della repubblica, candidatura che verrebbe sonoramente bocciata dall’opposizione e da una parte dei suoi. Considerando che occorrono i due terzi del parlamento e probabilmente a quel punto ci sara’ il centrosinistra, ecco la fine politica di silvio.
E poi il suo discorso ai popolari europei, non è piaciuti a tutti dei suoi simpatizzanti, che secondo me è stato un intervento molto controproducente. Così facendo, sperava di coinvolgere tutti i popolari europei nella sua causa, commettendo un madornale errore, perché se qualcuno storgeva la bocca prima del suo discorso, dopo sono aumentati i dissensi e lo sbigottimento da parte di molti del PPE. Quindi anche questo mancato consenso dei fratelli europei, porterà il centrodestra a ritenere inopportuna un eventuale ricandidatura di silvio, ammesso che lui stesso ne abbia voglia e forza. Potrà essere ancora un campione del sesso ( chapeau se è così. Mi augurerei di avere la sua verve alla sua età) ma fare il presidente del consiglio a 76-77-78-80-81 anni richiede uno sforzo che è improbabile anche per chi si sente superman come lui.
E poi, come ho detto, i guai giudiziari sia quelli veri che quelli inventati, cominciano ad essere davvero troppi.
Ce ne siamo occupati davvero troppo e lo abbiamo mitizzato oltre limite.
Sto guardando con piacere il metodo Bersani. Con pacatezza e risolutezza tratta il berlusca come un qualsiasi altro avversario politico, senza vederlo come il mostro, il nemico, il despota il tiranno che ha usurpato il potere. Credo sia il modo giusto per non esaltarlo come si è fatto fin ora.
Saluti e cordialità a te
disallineato
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 21/12/2009, 15:39

Cari amici,
la risposta al tema di questo argomento che mi sono onorato di aprire, è come temevo e sto dicendo da tempo: l'antiberlusconismo giova a berlusconi stesso. Più subisce violenze, verbali, accuse ridicole e logicamente aggressione fisica e più il premier recupera.
Viene oggi pubblicato un sondaggio su repubblica (quindi sicuramente non un quotidiano amico) ove si conferma la netta risalita nei favori degli intervistati, ma questo era prevedibile e quasi automatico. Un dato curioso e interessante è il netto calo dell'IDV, dopo le ultime aggressioni messe in atto dal solito Tonino ai danni del berlusca. Buona notizia per il nostro partito è un indice in aumento.

Come volevasi dimostrare, più si è antiberlusconiani a parole e ad urli e più si favorisce il "nemico". Ha ragione Bersani: il più antiberlusconiano sarà colui che lo sconfiggerà politicamente. La piazza, le aggressioni verbali e le invettive
lasciamol e achi non ha nulla da dire sul piano politico.
Crdialità a tutti gli amici
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda Stefano'62 il 21/12/2009, 16:24

disallineato ha scritto:Caro Stefano,
non posso credere che davvero il berlusca ti abbia sconvolto e ti abbia creato questo tipo di fobie, tipiche della sinistra antagonista....

E' bastata questa stronzata per farmi passare la voglia di leggere il resto.
Dato il biglietto da visita,ho saltato il resto a piedi pari.
Perfettamente inutile discorrere con un tizio del genere.
Stefano'62
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda pianogrande il 21/12/2009, 16:46

Cari amici,
la risposta al tema di questo argomento che mi sono onorato di aprire, è come temevo e sto dicendo da tempo: l'antiberlusconismo giova a berlusconi stesso


Disallineato.


Carissimo amico disallineato.
Sicuro!
L'antiberlusconismo giova a Berlusconi.
L'antiberlusconismo è una trovata, neanche tanto originale, per fare la vittima.
Antisemita chi difende i palestinesi.
Antiamericano chi non voleva l'invasione dell'Iraq.
Antiberlusconismo mettere a nudo le "manchevolezze" del nostro amatissimo premier.
Il problema vero è che la sinistra ci casca e si interroga su questo espediente invece di farci una grassa risata.
L'unico rimedio per il pD per non essere tacciato di antiberlusconismo è: dissociarsi da Di Pietro, dissociarsi da chiunque parli male del berlusca (basta campagne di odio).
Poi deve buttare fuori i cattolici.
Poi deve votare le leggi e le "riforme" ad personam.
Ecco.
A questo punto sarà pulito, saggio, equilibrato, purificato.
Sarà pronto a governare il paese.
Gli mancherà solo di avere la maggioranza dei votanti dalla sua parte.
Ma non pensiamo subito a questi dettagli (antiberlusconiani).
A completamento della purificazione, potrebbe allearsi col berlusca ammesso che lui ne senta il bisogno.
In alternativa potrebbe andare a scopare il mare (cominciando dal litorale di Villa Certosa).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda pinopic1 il 21/12/2009, 17:12

In politica, quando c'è democrazia le violenze finiscono prima o poi con il punire i violentatori. Quindi invece di perdere tempo per stabilire da che parte viene la violenza, è meglio difendere la democrazia. Che vuol dire difendere le istituzioni, la libertà di informazione e il sacrosanto diritto al dissenso e all'opposizione.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 21/12/2009, 18:10

Stefano'62 ha scritto:
disallineato ha scritto:Caro Stefano,
non posso credere che davvero il berlusca ti abbia sconvolto e ti abbia creato questo tipo di fobie, tipiche della sinistra antagonista....

E' bastata questa stronzata per farmi passare la voglia di leggere il resto.
Dato il biglietto da visita,ho saltato il resto a piedi pari.
Perfettamente inutile discorrere con un tizio del genere.



Peccato, avresti trovato buoni motivi per smettere di pensare sempre al berlusca.
Cordialità anche a te
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 21/12/2009, 18:18

pianogrande ha scritto:Cari amici,
la risposta al tema di questo argomento che mi sono onorato di aprire, è come temevo e sto dicendo da tempo: l'antiberlusconismo giova a berlusconi stesso


Disallineato.


Carissimo amico disallineato.
Sicuro!
L'antiberlusconismo giova a Berlusconi.
L'antiberlusconismo è una trovata, neanche tanto originale, per fare la vittima.
Antisemita chi difende i palestinesi.
Antiamericano chi non voleva l'invasione dell'Iraq.
Antiberlusconismo mettere a nudo le "manchevolezze" del nostro amatissimo premier.
Il problema vero è che la sinistra ci casca e si interroga su questo espediente invece di farci una grassa risata.
L'unico rimedio per il pD per non essere tacciato di antiberlusconismo è: dissociarsi da Di Pietro, dissociarsi da chiunque parli male del berlusca (basta campagne di odio).
Poi deve buttare fuori i cattolici.
Poi deve votare le leggi e le "riforme" ad personam.
Ecco.
A questo punto sarà pulito, saggio, equilibrato, purificato.
Sarà pronto a governare il paese.
Gli mancherà solo di avere la maggioranza dei votanti dalla sua parte.
Ma non pensiamo subito a questi dettagli (antiberlusconiani).
A completamento della purificazione, potrebbe allearsi col berlusca ammesso che lui ne senta il bisogno.
In alternativa potrebbe andare a scopare il mare (cominciando dal litorale di Villa Certosa).



Caro amico,
hai esagerato un pò e hai riportato cose che non ho detto, ma estremizzare talvolta serve per rendere più crudi i concetti.
Ok, possiamo ironizzarci sopra quanto vogliamo ma questi ultimi sondaggi che danno al berlusca più consensi non mi sembra una cosa che torni a nostro vantaggio.
Si può discutere sull'opportunità di tenersi DiPietro, dell'alleanze con Casini, dei cattolici all'interno del partito e di mille altre cose, ma se pensiamo troppo al nemico, rimaniamo all'opposizione per anni.
Io mi limito a riportare i concetti di Bersani sull'antiberlusconismo, che non è affatto accondiscendenza, ma opposizione con i programmi e non con le parole.
E come dico spesso, cari amici ci stiamo occupando troppo di un uomo che alla fine (politica).
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 21/12/2009, 18:28

pinopic1 ha scritto:In politica, quando c'è democrazia le violenze finiscono prima o poi con il punire i violentatori. Quindi invece di perdere tempo per stabilire da che parte viene la violenza, è meglio difendere la democrazia. Che vuol dire difendere le istituzioni, la libertà di informazione e il sacrosanto diritto al dissenso e all'opposizione.


Concordo sul diritto di dissenso escludendo la violenza. Dal punto di vista opportunistico, tutte questo marasma ha portato' purtroppo, acqua al mulino del berlusca.
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda annalu il 21/12/2009, 19:21

disallineato ha scritto:
pinopic1 ha scritto:In politica, quando c'è democrazia le violenze finiscono prima o poi con il punire i violentatori. Quindi invece di perdere tempo per stabilire da che parte viene la violenza, è meglio difendere la democrazia. Che vuol dire difendere le istituzioni, la libertà di informazione e il sacrosanto diritto al dissenso e all'opposizione.


Concordo sul diritto di dissenso escludendo la violenza. Dal punto di vista opportunistico, tutte questo marasma ha portato' purtroppo, acqua al mulino del berlusca.

Bene disallineato: tu cosa proponi (intendo, di positivo)?
Per ora, mi pare che tu suggerisca semplicemente di ignorare Berlusconi, cosa che ai mi appare come un suggerimento all'avvallo implicito a tutto ciò che Berlusconi dice e fa.
Quello che mi stupisce è l'accettazione ormai generalizzata che chiunque critichi Berlusconi sia colpevole di antiberlusconismo, mentre pare accettato da tutti la qualifica di "comunisti" che Berlusconi affibbia a tutti i suoi oppositori.
Mi è capitato tempo fa, discutendo con un caro amico purtroppo a suo tempo berlusconiano, di chiedergli chi diavolo fossero i "comunisti" cui faceva continuamente riferimento. Ha balbettato, si è impappinato, poi mi ha chiesto scusa ed ha ammesso di aver usato scioccamente un appellativo del tutto inappropriato, in quanto i "comunisti" - e soprattutto i comunisti come li intende Berlusconi - adesso proprio non esistono e forse non sono mai esistiti, almeno in Italia.
Non è forse molto "berlusconiano" accettare senza alcun spirito critico gli appellativi che Berlusconi affibbia agli avversari, e poi definire antiberlusconiani (come fosse un insulto) tutti democratici?
Dovessi qualificarmi, io come "antiberlusconiana" mi riconosco, e con orgoglio!!!

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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda ranvit il 21/12/2009, 20:40

da repubblica.it :

Il sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it registra
una crescita per il premier, ma non per il suo governo
Più fiducia in Berlusconi dopo il ferimento di Milano


ROMA - Dopo l'aggressione subìta a Milano, Berlusconi guadagna tre punti percentuali (48%) nella rilevazione mensile Ipr marketing-Repubblica.it. Ma al successo personale del Cavaliere non corrisponde una rinnovata fiducia al suo governo che invece rimane bassa, sia pur stabile (40%). La vera novità è, però, il sorpasso del Partito Democratico sull'Italia dei Valori.

Per la prima volta dall'inizio della legislatura, il Pd supera il partito di Di Pietro che segna una notevole flessione (- 6 %), probabilmente dovuta alle affermazioni dell'ex magistrato di Mani Pulite sul ferimento del premier. L'Idv viene sorpassato anche dall'Udc di Casini.

GUARDA LE TABELLE DEL SONDAGGIO

Il premier e il governo - I nuovi dati confermano il recupero personale di Berlusconi che convince "molto o abbastanza" il 48% degli italiani. Anche se la poca o nessuna fiducia nell'operato del premier resta maggioritaria e si attesta, comunque, al 49% delle persone intervistate da Ipr Marketing. Negli ultimi quattro mesi coloro che non hanno fiducia in Berlusconi hanno sempre superato quota 50% con una punta del 51%.

Della "risalita" del premier, però, non si avvantaggia il governo da lui presieduto che riscuote "molta o abbastanza" fiducia solo del 40 % degli italiani, una percentuale uguale a quella novembre. Stabile anche la quota di italiani che hanno poca o nessuna fiducia nell'esecutivo (56 %).

I partiti - Effetto trainante di Berlusconi per il Popolo delle libertà che rispetto al novembre scorso guadagna 4 punti e sale a quota 48%.

Come è noto, la domanda sulla fiducia viene posta a tutti gli intervistati rispetto a ciascun partito. Ne consegue un dato percentuale per ciascuna forza politica sul totale degli intervistati.

In sostanza, il dato significa che il 48% degli intervistati ha molta o abbastanza fiducia nel Pdl e il 52% ne ha poca o nessuna. Stabile la fiducia nel Partito Democratico (41 %), così come resta uguale a novembre quella alla Lega Nord (31 %).

La sorpresa - forse in parte già annunciata - viene invece dall'Italia Dei Valori che scende al 35 % (aveva il 41 % a novembre). Scontata la crescita di due punti percentuali dell'Udc che raggiunge la fiducia del 40 % degli italiani, scavalcando il partito di Di Pietro. Il Pd, per la prima volta in questa legislatura si colloca al secondo posto (dal punto di vista della fiducia) tra i partiti presenti in Parlamento.

I ministri - Continua a salire, anche se solo di un punto percentuale, la fiducia al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi che rimane al comando della classifica dei ministri con un dato del 62% di intervistati che esprimono "molta" o "abbastanza" fiducia. Lo seguono, a quota 60% in tre: Maroni (Interni), Brunetta (Funzionae pubblica) e Tremonti (Economia). Cresce anche il ministro per le Attività Produttive, Claudio Scajola (tre punti percentuali) e sale anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna (un punto percentuale).

In netto calo invece (due punti percentuali), la fiducia in Maroni, forse anche in relazione alle critiche mosse alle forze dell'ordine per l'aggressione a Berlusconi. Stabili Tremonti (economia), Alfano (Giustizia), Ignazio La Russa (Difesa) e quasi tutti gli altri ministri con l'eccezione di Frattini (Esteri) che perde due punti percentuali, così come ne perde altrettanti Maria Stella Gelmini (Istruzione). Rotondi (Attuazione del programma di Governo) e Zaia (Politiche Agricole) salgono entrambi di due punti nella fiducia degli italiani. Fa la sua prima apparizione, poi, il ministro della Salute Ferruccio Fazio che conquista la fiducia del 50 % degli italiani.
(21 dicembre 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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