Anche se con significati parzialmente diversi dal passato credo che destra e sinistra in Europa abbiano ancora un senso.
Molto meno in Italia, paese peraltro di riciclati (B. ha collezionato un gran numero di ex comunisti), dove ritengo che la discesa di B. in politica abbia scompaginato anche le definizioni politiche.
Io stesso, e con me altri elettori, in presenza di un centrodestra decente con molta probabilità l'avremmo votato. Senza drammi e senza pensare che una vittoria invece della sinistra, per la quale mantengo non poche riserve, avrebbe causato sfracelli.
Insomma molti di noi votano per ripiego.
E così continuerà a lungo, pure con B. fuori dalla politica: nel caso si riciclasse gente come Gasparri, per titillare il peggio degli italiani, di certo non voterei a destra. Per non parlare del fatto che il solo pensiero di votare in futuro in compagnia di chi è stato (ed è) berlusconiano convinto, mi infastidisce.
Ho parlato per me, ma penso anche per altri.
Uno dei motivi per cui, oggi in Italia, parlare di destra e sinistra è molto relativo.
Molto meglio specificare di quale destra e di quale sinistra si parla.