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Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda ranvit il 19/12/2009, 20:12

Francamente....a me non pare affatto che Berlusconi sia in difficoltà....o meglio, se lo è, è solo grazie a Fini, Casini, Rutelli e D'Alema. Certo non grazie alla Magistratura "militante" o a Travaglio, Di Pietro e Santoro.

Si è creato un "arco costituzionale" che sta cercando di sloggiare Mr B. Certo non sono dei grandi statisti, ma se ci riusciranno, avranno di che essere ricordati!

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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda franz il 19/12/2009, 21:10

ranvit ha scritto:Francamente....a me non pare affatto che Berlusconi sia in difficoltà....o meglio, se lo è, è solo grazie a Fini, Casini, Rutelli e D'Alema. Certo non grazie alla Magistratura "militante" o a Travaglio, Di Pietro e Santoro.

Sì, concordo. Berlusconi è in difficoltà per tanti motivi, a partire da questa estate. Prima la mignottocrazia (termine coniato da "Guzzanti padre", politico, non dei figli comici) e poi tante altre cose. Berlusconi è in difficoltà piu' per il dissenso interno (le lotte tra Tremonti ed i ministri della spesa pubblica, quelle con la lega per i candidati regionali) che per quanto detto e fatto dall'opposizione inesistente di Veltroni. Berlusconi è in difficoltà per le varie accuse di legami con la mafia ma lui, sapendo come struttare il fatto, usa le critiche come effetto boomerang a suo vantaggio. Quindi è sostanzialmente vero che Di Pietro e Travaglio sono i migliori alleati di San Silvio Martire. Se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Questi non capiscono che insistere oltre misura crea un effetto "Orso Joghi", caricaturale. Che puo' essere sfruttato.
ranvit ha scritto:Si è creato un "arco costituzionale" che sta cercando di sloggiare Mr B. Certo non sono dei grandi statisti, ma se ci riusciranno, avranno di che essere ricordati!

Grandi statisti non ne abbiamo e quello che avevamo è stato già sacrificato dalla seconda linea, invidiosa.

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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda pianogrande il 19/12/2009, 23:38

In attesa di tornare al governo, bisogna saperla fare l'opposizione.
E' vero che il fine ultimo della opposizione è tornare al governo ma non cercando il consenso della maggioranza (che attualmente governa).
Dissociatevi da Di Pietro (e associatevi a noi?).
Quando governava Prodi, nessuno della destra mi risulta che abbia dichiarato che doveva durare tutta la legislatura.
Quelli l'hanno saputa fare l'opposizione.
In un modo o nell'altro, il risultato di far cadere il governo l'hanno ottenuto.
Qualcuno, in questo forum ha detto che siamo troppo democratici.
Forse bisognerebbe dirlo anche a Dalema e Latorre che, forse, stanno esagerando.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda cardif il 19/12/2009, 23:48

Casini ha gridato al "fronte democratico che si opponga a Silvio Berlusconi" e già ce ne siamo dimenticati; stasera ha gridato a destra, contro la Lega Nord, e a manca, contro l'IDV; il Tg ha sottotitolato: "L'UDC in cerca di visibilità".
Ha pronunciato queste parole: "rispetto per chi ha manifestato nella capitale. Sapevo che sarebbero stati in tanti". Ha rimarcato la "diversità" dei centristi ... Con gli altri partiti "c'è un minimo comune denominatore, l'opposizione forte a questo governo, ma c'è un'idea diversa sul futuro del paese". "Noi confidiamo che questa sera già nei treni di ritorno il popolo dopo lo sfogo e le suggestioni si chieda com'è possibile fare un passo ulteriore per mandare a casa questo governo, perchè qualsiasi proposta di piazza se non ha uno sbocco politico è destinata a rimanere sterile".
Le ha dette dopo il No-B day? No: per la manifestazione contro Prodi, nel dicembre 2006.
Per chi vanno bene? Per chiunque, Prodi o Berlusconi non fa differenza. Questa solita politica dei due forni gli potrà portare un posto in più, certo; ma non può portare alla caduta di questo governo.
Non è per quelle sue parole che è caduto Prodi, e nemmeno per i "due milioni" del PDL in piazza allora.
E nemmeno Berlusconi è caduto per gli scoperi e le grandi manifestazioni di piazza.
E nemmeno possono bastare le trasmissioni dichiarate nemiche del suo operato dal PdC (Ballarò, Annozero, Parla con me, Report). Anche se di grande attrazione, sono comunque seguite da un pubblico politicizzato, che conserva la propria scelta nonostante tutto; così è per la stragrande maggioranza degli italiani politicizzati.
Perché il CS vinca alle elezioni deve colmare un divario di più di tre milioni di voti, e non è un problema risolvibile con la semplice informazione televisiva o giornalistica che sia, per com'è e per come è seguita.
Ma prima che si possa andare, alle elezioni, deve cadere il governo.
Al di là dell'ironia usata nel messaggio precedente, io mi rifaccio la domanda: buttarlo giù come?
E' pensabile che una fronda interna non voti la fiducia, alla prossima occasione, che sarebbe l'unico modo?
A questo punto non è vero che si andrebbe direttamente alle elezioni: Napolitano deve verificare l'eventuale esistenza di una maggioranza in Parlamento. Allora la sfiducia potrebbe esserci, penso, solo sulla base di un preventivo accordo nella maggioranza sul dopo-voto; un nome accettato da parte consistente del PDL (i fidelizzati no, ovviamente) e sostenuto anche da altri. E da chi, se non Casini?
E il PD starà a guardare, perché in questo gioco non so cosa potrà fare.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda Stefano'62 il 20/12/2009, 0:46

franz ha scritto:Grandi statisti non ne abbiamo e quello che avevamo è stato già sacrificato dalla seconda linea, invidiosa.

Verissimo,accidenti a loro.
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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda lucameni il 20/12/2009, 1:26

L'argomento che con l'antiberlusconismo ci terremo B. per altri 20 anni temo possa essere oggetto di alcune repliche, quanto meno da parte dei giustizialisti più tignosi e perfidi:
1) sono 15 anni che si dice questa cosa e difatti la sinistra non ha fatto altro che dare ossigeno al cavaliere con bicamerali, inciuci, attestazioni di stima (un pressochè unanime "è cambiato": anno 2008): insomma proprio una sinistra ferocissima e intenta a metterlo in galera con la bocca da fuoco della magistratura;
2) nel mentre il nostro B., nuovo leader del partito dell'amore, ha insultato a più non posso e l'elettorato se ne è sbattuto del poco bon ton e lo ha premiato;
3) qualche losco individuo - ovviamente giustizialista - potrebbe replicare tranquillamente ai Letta della situazione (quelli che - povera sinistra - ritengono normale che si difenda "dai" processi) ricordando che intanto, in presenza di questo terrificante "antiberlusconismo" (forse non troppo efficace visto che B. ha fatto sempre quello che gli pareva) con loro c'è stato 15 anni.

Vabbè, ammetto che non simpatizzo per il partito dell'amore e, non essendo affascinato dalle prospettive democratiche del "dialogo", temo di poter risultare vicino al partito dell'odio.
Che Dio mi perdoni.
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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda ranvit il 20/12/2009, 11:08

Questo governo non "cade" nè con le piazzate, nè con le trasmissioni di Santoro e tantomeno se fosse condannato in primo grado!

Non è e non puo' essere questo l'obiettivo di CasiniFini/Rutelli/D'Alema che guardano lontano al dopo Berlusconi. Ammenochè Berlusconi non commetta l'errore di chiedere ed ottenere le elezioni anticipate.

Al momento nessuno ha la forza di far sloggiare il governo : ha la stragrande maggioranza in Parlamento e l'appoggio della maggioranza dell'elettorato.

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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda franz il 20/12/2009, 11:12

Luca, sono 15 anni che l'Italia ha Berlusconi sicuramente perché i cittadini lo votano.
Tuttavia Prodi ha dimostrato due volte di saperlo battere.
Quando lo ha fatto non ha usato l'arma dell'antiberlusconismo ma presentando un progetto di rinnovamento del paese.
Che poi la compagine di maggioranza che lo sosteneva non abbia governato poi cosi' bene, non sia stata all'altezza, si sia divisa e abbia affossato Prodi è altra discussione, che abbiamo fatto in questi anni e che continueremo a che a fare in futuro, visto che non basta vincere per poter governare bene.

Il problema dell'antiberlusconismo si/no non si pone nei termini in cui tu lo poni perché è evidente che una parte dell'opposizione è su posizioni nettamente anti-berlusconiane e un'altra parte invece cerca di affrontare il tema non sul piano dello scontro ma su quello del confronto. Nel frattempo la magistratura (che non è "parte") deve fare il suo lavoro e quindi ci sono indagini e processi. Il successo o l'insuccesso di una politica nettamente anti o piu' morbida è quindi inficiato dal fatto che entrambe le strategie vengono messe in atto, contemporaneamente o in tempi alterni, e che quindi passiamo come coloro che usano la tattica del bastone e della carota. Sta di fatto che Berlusconi puo' facilmente utilizzare a suo vantaggio l'antiberlusconismo (questo non lo puoi negare) con un vittimismo che lo premia elettoralmente mentre gli approcci piu' morbidi vengono rigettati perché contemporaneamente ci sono gli atteggiamenti piu' aggresssiv e la magistratura continua doverosamente a fare il suo lavoro. A Berlusconi conviene l'antiberlusconismo.

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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda lucameni il 20/12/2009, 11:38

"è evidente che una parte dell'opposizione è su posizioni nettamente anti-berlusconiane e un'altra parte invece cerca di affrontare il tema non sul piano dello scontro ma su quello del confronto"

Non sono d'accordo e per più di un motivo:

1) perchè - ripeto - nei fatti l'antiberlusconismo, dalla parte propriamente politico-parlamentare, in questi 15 anni non c'è proprio stato. Opposizione vera, di fatto c'è stata se non da parte di giornalisti (e fanno un lavoro diverso dai politici, mentre qui come altrove leggo sempre che vengono messi nello stesso calderone: "Con i Santoro non si vince". Non significa nulla: i cronisti devono fare il loro mestiere di raccontare i fatti, che piacciano o non piacciano a destra o a sinistra.). In qualsiasi altro paese "normale" (per usare frase cara a D'Alema") l'opposizione, che pure condivide valori comuni con tutte le forze politiche democratiche, non avrebbe esitato un microsecondo a denunciare certe indegne situazioni e a rilevare le incompatibilità. Da noi no: in virtù di scambi poco limpidi e parziale conflitto d'interesse, fin dal 1994, da quando si discuteva del T.U. del 1957, si è ignorata la peculiarità berlusconiana;
2) una cosa è usare toni truculenti ed esagerati che possono incentivare uno strumentale vittimismo (e su questo posso essere d'accordo); altro è essere "antiberlusconiani" nel senso di essere intransigenti sul fronte della legalità, dei principi e replicare senza se e senza ma. E questo non è mai stato fatto. La mancata abrogazione delle leggi vergogna e la quadriglia buonista tra Letta e D'Alema ne è solo l'ennesimo esempio.
Questo succede anche perchè nei nostri cittadini, sinistroidi compresi, ormai mancano "gli anticorpi";
3)Il "confronto" nei fatti si è sempre rivelato scambio sottobanco, o inciucio, per usare parola meno cortese: i nostri presunti riformisti non sanno fare altrimenti;
4) trovo del tutto illogica e fuori dalla realtà (europea) spacciare riformismo con passività e mancanza di intransigenza proprio su temi di importanza vitale per la qualità della democrazia. E ben altra cosa;
5) sono 15 anni che si parla di "confronto" ma la storia dovrebbe insegnare: quando B. ottiene qualcosa grazie al "confronto", poi rovescia il tavolo e si fa gli affari propri. Basta riguardarsi cosa è successo con tutte le riforme promesse e concordate. Si è sempre comportato così. Mi pare una buona ragione per usare la parola "confronto" almeno con una certa cautela. Ne ha parlato benissimo e con una mirabile sintesi Luca Ricolfi in un articolo che ho postato qualche giorno fa: "Io penso che la dottrina Veltroni sia errata, e che le cose stiano semmai al contrario: il dialogo (quasi) impossibile è quello sulle regole, il confronto possibile è quello sulle riforme economico-sociali (come è già successo, quasi di nascosto, con la riforma Brunetta-Ichino della Pubblica amministrazione)" (L. Ricolfi);
5) Altro aspetto abbastanza assurdo è che non pochi "destri", come posso essere io e altri amici, ci si ritrovi ad essere più "antiberlusconiani" di altre persone che hanno cultura di sinistra o presunta tale; e che forse sarebbero addirittura più intransigenti ed offensive nel caso al potere ci fosse una destra "normale".
Ma probabilmente, adeguandoci al modello berlusconiano, anche a sinistra si sono perse certe coordinate.
Anzi, senza "probabilmente".
Sicuramente.


(a Berlusconi più che "l'antiberlusconismo" - nel caso ci si voglia limitare a considerare i "toni" - conviene che non ci sia opposizione, ovvero gli conviene che l'opposizione continui a fare come è stato fatto fino ad adesso)
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Re: Il Pres. del Consiglio è vecchio è ora di cambiarlo

Messaggioda pierodm il 20/12/2009, 12:53

Sono totalmente d'accordo con Luca, che mi sembra offra un ragionamento inoppugnabile e strettamente aderente ai fatti.

Tra l'altro, questa contrapposizione tra "anti-berlusconismo" e "offerta politica" è assurda, in quanto si tratta di atteggiamenti che devono essere presenti entrambi, l'uno per altro funzionale all'altro e assai improbabile se non c'è anche l'altro.
In particolare mi colpisce il fatto che si parla di anti-berlusconismo come se questo si manifestasse come antipatia personale, o perché non piacciono le sue cravatte o il suo accento meneghino - cose queste che, sebbene di basso profilo, sarebbero tuttavia lecite, e rientrerebbero comunque nelle facoltà concesse dalla personalizzazione esasperata della politica che è stata incentivata e lodata da molte parti in questi quindici anni. Ricordiamoci del Prodi-mortadella.
Se si evoca - a torto o a ragione - la sindrome peronista di Berlusconi, la sua appartenenza alla P2, il suo conflitto d'interessi, il suo governo leghista con tutto ciò che ne consegue, etc, mi sembra che si tratti di argomenti di assoluta legittimità e importanza politica: se ne può discutere, qualcuno può dissentire sula loro effettiva gravità o fondatezza, ma non sono certamente "urla". Se fondati, sono argomenti gravi, questo sì, ma è discorso assai diverso.

La progettualità, l'offerta politica alternativa, per altro, non può non basarsi sulla sottolineatura di ciò a cui s'intende essere alternativi. Il fatto stesso di opporsi a certe derive, o di vedere in certi fenomeni una deriva pericolosa o inaccettabile, è già un "programma", ossia offre di per sé sostanziosi elementi di giudizio all'elettore che sia sensibile a questi fenomeni.
Il problema è semmai che troppa gente in Italia di queste cose se ne frega, o pensa perfino che siano positive: so che è un dato di fatto spinoso e duro da digerire, ma è questo il punto che, gira gira, viene fuori.
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