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Robyn ha scritto:Il films trasmesso due giorni fà di Michele Placido e che raccontava la resistenza era tutto un films a sfondo politico che ha mandato un messaggio negativo al paese secondo il quale una minoranza politica della resistenza uccideva e basta.Non si possono fare raffronti tra la realtà di oggi e quella di un tempo.In secondo fatti di ingiustizia durante la resistenza ci sono stati ma come tutte le guerre civili non sono riconducibili a parti politiche o a partiti politici.Forse ratzingher si riferiva a Placido.Sinceramente M. Placido non è una persona molto simpatica.In terzo non si possono fare certi film che poi sono stupidi.No si può pretendere che dopo venti anni di dittatura fascista, di partigiani uccisi,della guerra,di cittadini inermi uccisi,di perseguitati uccisi dalla polizia segreta di stato di Mussolini(l'OVRA),non ci possa essere stata la resistenza antifascista.Quelli come Placido pensano che i fascisti potevano fare quelo che volevano e che non ci fosse la guerra civile come conseguenza.Non si dice che cos'è l'Italia di oggi del male che si fà agli immigrati,delle stragi in mare,dei morti sul lavoro.Qualcuno prima o poi chiamerà a rendere giustizia di tutto ciò Ciao Robyn
Stefano'62 ha scritto:Io non ho visto il film,nè letto il libro in questione.
Tuttavia so benissimo che all'ombra del caos dilagante in quei tempi,quindi anche a guerra finita,sono stati compiuti efferati crimini,a volte imputabili al desiderio di ottenere giustizia (sommaria,meglio che niente se è impossibile ottenerla per vie legali),altre volte invece puro e semplice crimine gratuito compiuto da gentaglia cui tornava comodo nascondersi tra le fila partigiane,o semplicemente indossarne la maschera.
E se lo so benissimo,io che non sono un campione di informazione,significa che non è vero che certe notizie siano state nascoste.
Significa piuttosto che hanno ottenuto il risalto che meritavano,cioè quello delle notizie di cronaca nera,invece che il risalto esagerato e strumentale che avrebbero voluto dargli i soliti noti che avevano e hanno interesse a sputare sulla lotta di liberazione,e infangare in modo trasversale la sinistra italiana di quegli anni in cui aveva più consenso di quanto non abbia mai avuto berlusoni.
Cercare oggi di dare un peso specifico improprio a quelle notizie,ha lo stesso senso che avrebbe sputare sulla campagna militare statunitense dando risalto agli stupri e agli omicidi della divisione marocchina nella zona di Monte Cassino.
Una cosa è dare la notizia nella giusta dimensione che ha nella STORIA,altra cosa cercare di attribuirle un rango che non ha allo scopo di cambiare la valutazione storica.
Un pò come andare al cinema e soffermarsi non sugli attori ma solo su alcune comparse.
Credo che Robyn volesse dire qualcosa di simile,e avrebbe fatto bene a indignarsi se il vero intento del film (e forse del libro) risultasse quello.
Robyn ha scritto:Il ragionamento che si fà sulla resistenza è uguale a quella che si fà sulla rivoluzione russa.Non si spiegano mai i motivi che hanno originato queste cose Ciao Robyn
disallineato ha scritto:sono i partigiani stessi che dovrebbero avere tutto l'interesse alla trasparenza
Giorgio Graffieti ha scritto:disallineato ha scritto:sono i partigiani stessi che dovrebbero avere tutto l'interesse alla trasparenza
sottoscrivo.
mi devo preoccupare?
disallineato ha scritto:Domenica e Lunedi scorso è andata in onda la sceneggiata “il sangue dei vinti” che avrebbe dovuto ricalcare il libro di G.Paolo Pansa.
Mi ha deluso perché gran parte delle due puntate gira intorno ad un caso da risolvere da parte di un commissario (Michele Placido) estraneo al racconto di Pansa.
Solo come contorno si mettono in luce le atrocità commesse dalle due parti in guerra fra loro e soprattutto non viene raccontata la parte saliente di quello che lo scrittore aveva reso noto, cioè gli eccidi commessi da alcuni gruppi partigiani dopo la fine della guerra, soprattutto nel triangolo rosso emiliano.
Per troppi anni la storia di questi eccidi è stata coperta da una colpevole e consapevole omertà e un film come quello andato in onda nelle sere passate avrebbe potuto evidenziare quello che Pansa aveva documentato. Peccato è stata un occasione perduta.
Sarebbe utile che la storia dopo l’8 settembre e dell’immediato dopoguerra venisse fatta conoscere per intero, in tutti i suoi aspetti, anche quelli più scomodi. Chi ha letto il filone di Pansa (oltre al sangue dei vinti, anche “sconosciuto 45”, “prigionieri del silenzio”, “i gendarmi della memoria”) sa bene che di verità scomode ce ne sono parecchie. Conosciute da molti, ma celate all’interesse della maggioranza delle persone. Infatti a scuola o nelle riviste di informazione non si trovano cenni degli scempi documentati da Pansa.
Cordialità a tutti.
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