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L'isolamento della CGIL

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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 30/11/2009, 13:00

Definire rosso (o verde,o blu,o azzurrino rosa pallido) un sindacato è la cosa più offensiva che si possa fare,perchè significa dargli una connotazione puramente politica,come se dovesse difendere gli interessi di una sola parte,politicamente definita,di lavoratori.
E questo significa esattamente volerli dividere a priori,cosa che tu stesso avevi definito sbagliata (dandone la responsabiltà alla CGIL),ma che ora dubito tu creda veramente.
Dargli un colore,significa non avere capito una mazza della reale funzione di un sindacato.
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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 30/11/2009, 13:07

disallineato ha scritto:A proposito di Marx, ho letto i suoi “pensieri” e il suo manifesto. Trovo la sua filosofia molto utopica e inapplicabile. Sarà per quello che ad oggi in nessuna nazione è stato possibile attuare il suo pensiero.


Ti invito a leggerti questa vecchia discussione,per evitare di andare off topic rispondendoti:
viewtopic.php?f=5&t=1154
capirai qualcosa non solo sul mio pensiero,ma anche sulla storia.
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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda disallineato il 30/11/2009, 13:11

Stefano'62 ha scritto:Definire rosso (o verde,o blu,o azzurrino rosa pallido) un sindacato è la cosa più offensiva che si possa fare,perchè significa dargli una connotazione puramente politica,come se dovesse difendere gli interessi di una sola parte,politicamente definita,di lavoratori.
E questo significa esattamente volerli dividere a priori,cosa che tu stesso avevi definito sbagliata (dandone la responsabiltà alla CGIL),ma che ora dubito tu creda veramente.
Dargli un colore,significa non avere capito una mazza della reale funzione di un sindacato.



Non credo sia offensivo come dici tu, perchè i propri iscritti non ne sono affatto offesi. E' chiaro che il sindacato non difende un aparte politica, ma dovrebbe lavorare per i propri iscritti. Però non puoi non sapere che la maggioranza degli iscritti al sindacato di Epifani è simpatizzante dela nostra forza politica. Da qua viene definito il sindacato rosso, senza polemica alcuna, ma anzi, per taluni è motivo di orgoglio.
Anche se in teoria il sindacato non dovrebbe avere una connotazione politica, vogliamo far finta di non vedere che chi è iscritto alla CISL ha qualche simpatia diversa rispetto agli iscritti della CGIL? Ma secondo me non c'è nulla di scandaloso.
Se poi vogliamo rimanere sulla teoria, allora daccordo i sindacati non hanno colore alcuno e non hanno simpatie politiche.
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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 30/11/2009, 15:22

Hai aggirato la questione,non devono interessare a nessuno le simpatie politiche degli iscritti a questo o quel sindacato,è un fatto privato che non ha nessuna pertinenza,perchè un lavoratore di destra ha le stesse esigenze di un lavoratore di sinistra;e fare in modo che essi non ne abbiano la percezione è utile solo a chi vuole continuare a cavare soldi dal loro sangue.
Per cui utilizzarre le statistiche sull preferenze di voto degli iscritti è solo uno dei tanti stratagemmi di chi vuole un sindacato inefficente,e lo scopo è appiattire su questa o quella posizione politica il lavoro del sindacalista,ottenendo l'effetto voluto:cioè far dimenticare al lavoratore che i suoi diritti non devono avere colore politico.
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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda disallineato il 30/11/2009, 17:50

Stefano'62 ha scritto:Hai aggirato la questione,non devono interessare a nessuno le simpatie politiche degli iscritti a questo o quel sindacato,è un fatto privato che non ha nessuna pertinenza,perchè un lavoratore di destra ha le stesse esigenze di un lavoratore di sinistra;e fare in modo che essi non ne abbiano la percezione è utile solo a chi vuole continuare a cavare soldi dal loro sangue.
Per cui utilizzarre le statistiche sull preferenze di voto degli iscritti è solo uno dei tanti stratagemmi di chi vuole un sindacato inefficente,e lo scopo è appiattire su questa o quella posizione politica il lavoro del sindacalista,ottenendo l'effetto voluto:cioè far dimenticare al lavoratore che i suoi diritti non devono avere colore politico.



No Stefano, non ho aggirato proprio nulla. Non mi sono spiegato bene e ci riprovo.
Quando ho identificato il sindacato con un colore, (biamco Cisl, rosso CGIL) non ho voluto dire che per statuto quel sindacato abbia tendenza politica. La simpatia politica ce l'hanno dirigenti ed iscritti. E pertanto se nella CGIL ci sono più iscritti e dirigenti che hanno simpatie per la sinistra che nella CISL, non vedo che ci sia di male a chiamare rosso il sindacato di Epifani e bianco quello di Bonanni.
Certo che le esigenze dei lavoratori vannooltre le loro simpatie politiche ed un sindacato deve fare, o almeno provarci, a fare gliinteressi di tutti gli iscritti.
Però torno a ripetere che se fossero davvero tutti uguali, immuni alle simpatie politiche, me lo dici che senso avrebbe avere 3 o 4 sindacati maggiori? Basterebbe averne uno.
Ti puoi trovare maggiormente rappresentato nel sindacato che ritieni abbia le stesse simpatie politiche che hai tu.
Altrimenti uno vale l'altro ed invece non è così.
Non vedere strattagemmi dappertutto Stefano. Noi non siamo politici, ne sindacalisti, altrimenti non staremmo a discutere sul forum, siamo gente semplice che si guadagna la vita con i propri sacrifici. Se esprimiamo opinioni lo facciamo senza doppi scopi.
La politica e le sue simpatie, sono dappertutto caro Stefano. Dal bar del paese, all'associazione di categoria degli artigiani (qui mi sento coinvolto). Dalle feste/sagre di paese, all'azienda municipalizzata. Tutto è soggetto alla politica e ai suoi umori.
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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda annalu il 30/11/2009, 21:46

disallineato ha scritto:Quando ho identificato il sindacato con un colore, (biamco Cisl, rosso CGIL) non ho voluto dire che per statuto quel sindacato abbia tendenza politica. La simpatia politica ce l'hanno dirigenti ed iscritti. E pertanto se nella CGIL ci sono più iscritti e dirigenti che hanno simpatie per la sinistra che nella CISL, non vedo che ci sia di male a chiamare rosso il sindacato di Epifani e bianco quello di Bonanni. [...] Però torno a ripetere che se fossero davvero tutti uguali, immuni alle simpatie politiche, me lo dici che senso avrebbe avere 3 o 4 sindacati maggiori? Basterebbe averne uno.

Se davvero i sindacati si differenziassero solo per le simpatie politiche dei loro dirigenti, allora sarebbe del tutto inutile avere dei sindacati, basterebbero delle sezioni di partito deputate ad occuparsi del problema.
Vedi disallineato, quello che per te sembra incomprensibile, è l'idea che i sindacati, bene o male, siano organizzazioni il cui scopo principe è tutelare l'interesse dei lavoratori (che poi riescano a farlo, è un altro discorso).
L'unità sindacale è stato un traguardo, ottenuto per la convinzione che "l'interesse dei lavoratori" fosse un obiettivo limpido, ed indipendente dalle idee politiche (partitiche) dei sindacalisti.
Naturalmente la cosa a qualcuno non stava bene, Così hanno iniziato ad etichettare i vari sindacati sulla base delle simpatie politiche prevalenti tra i dirigenti. E così sono nate le denominazioni dei sindacati basate sui "colori" (rosso, bianco, nero...).
Quello che tu sembri incapace di comprendere che queste denominazioni "colorate" qualificano chi le da, non i sindacati. Non è questione di offendersi, ci mancherebbe. Solo che nessuno, veramente interessato ai problemi dei lavoratori, userebbe questa terminologia, tipica di un certo ambiente che evidentemente tu frequento abitualmente. E che non è il nostro, della maggioranza dei frequentatori di questo forum.
Forse sarebbe meglio che tu cominciassi a chiarirti le idee, prima di tutto con te stesso.

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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 01/12/2009, 0:57

disallineato ha scritto:Però torno a ripetere che se fossero davvero tutti uguali, immuni alle simpatie politiche, me lo dici che senso avrebbe avere 3 o 4 sindacati maggiori? Basterebbe averne uno.

Ecco,a proposito della famigerata (e pericolosa per gli sciacalli dell'economia) unità sindacale.
Vedi che la risposta te la sei data da solo e manco te ne sei accorto ?
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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda franz il 01/12/2009, 9:07

disallineato ha scritto:Però torno a ripetere che se fossero davvero tutti uguali, immuni alle simpatie politiche, me lo dici che senso avrebbe avere 3 o 4 sindacati maggiori? Basterebbe averne uno.

Questa frase ha colpito molti, me compreso. Ma allora dovremmo avere uno di tutte le coese: una fabbrica di automobili, una di vestiti, una di scarpe. In fondo l'unione fa la forza, no?
No, non è cosi'. La concorrenza è meglio del monopolio, nell'industria come nel commercio, nei partiti come nei sindacati.
Il che non esclude che si possa andare insieme per alcuni progetti (anche le industrie di automobili a volte si uniscono per la progettazione di motori). Nel campo sindacale la differenziazione avviene su basi che sono affini alle simpatie politiche dei lavoratori e quindi abbiamo sindacati apertamente di sinistra, altri cattolici, alcuni di destra. Poi possono fare fronte comune in alcune battaglie. Poi che dire che la CGIL sia di sinistra non scandalizzi nessuno è ovvio mentre dire "sindacato rosso" ha una connotazione particolare, dato che appartiene ad un frasario di solito in uso nel vecchio MSI ai tempi di Almirante. Diciamo che è un modo di dire "politicamente scorretto", come dire "negro", che non si sente piu' da tempo.
Franz
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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda disallineato il 05/12/2009, 17:48

annalu ha scritto:
disallineato ha scritto:Quando ho identificato il sindacato con un colore, (biamco Cisl, rosso CGIL) non ho voluto dire che per statuto quel sindacato abbia tendenza politica. La simpatia politica ce l'hanno dirigenti ed iscritti. E pertanto se nella CGIL ci sono più iscritti e dirigenti che hanno simpatie per la sinistra che nella CISL, non vedo che ci sia di male a chiamare rosso il sindacato di Epifani e bianco quello di Bonanni. [...] Però torno a ripetere che se fossero davvero tutti uguali, immuni alle simpatie politiche, me lo dici che senso avrebbe avere 3 o 4 sindacati maggiori? Basterebbe averne uno.

Se davvero i sindacati si differenziassero solo per le simpatie politiche dei loro dirigenti, allora sarebbe del tutto inutile avere dei sindacati, basterebbero delle sezioni di partito deputate ad occuparsi del problema.
Vedi disallineato, quello che per te sembra incomprensibile, è l'idea che i sindacati, bene o male, siano organizzazioni il cui scopo principe è tutelare l'interesse dei lavoratori (che poi riescano a farlo, è un altro discorso).
L'unità sindacale è stato un traguardo, ottenuto per la convinzione che "l'interesse dei lavoratori" fosse un obiettivo limpido, ed indipendente dalle idee politiche (partitiche) dei sindacalisti.
Naturalmente la cosa a qualcuno non stava bene, Così hanno iniziato ad etichettare i vari sindacati sulla base delle simpatie politiche prevalenti tra i dirigenti. E così sono nate le denominazioni dei sindacati basate sui "colori" (rosso, bianco, nero...).
Quello che tu sembri incapace di comprendere che queste denominazioni "colorate" qualificano chi le da, non i sindacati. Non è questione di offendersi, ci mancherebbe. Solo che nessuno, veramente interessato ai problemi dei lavoratori, userebbe questa terminologia, tipica di un certo ambiente che evidentemente tu frequento abitualmente. E che non è il nostro, della maggioranza dei frequentatori di questo forum.
Forse sarebbe meglio che tu cominciassi a chiarirti le idee, prima di tutto con te stesso.

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Onorato di avere le Sue riflessioni e continuando a evitare di rivolgermi a Lei come amichevolmente facevo prima, utilizzo il tono più formale, ma che Lei sembra gradire:
Dunque Signora Annalu, non ribatto circa la chiarezza di idee, perchè rischerei di essere scortese e con un asignora non sta bene.
Però vorrei invitarLa nelle occasioni di ritrovo dei comitati di fabbrica dei vari sindacati, sopratutto quello dellaCGIL e probabilmente si accorgerebbe, con Suo immenso stupore, che loro stessi si definiscono il sindacato rosso per eccellenza, senza per questo dovessene vergognare.
Molti iscritti hanno simpatie politiche e sono al tempo stesso militanti sia nel sindacato che nel partito. Che male c'è? Non bisogna ottusamente cercare di dividere le due attività. Siamo esseri umani e non robot. Abbiamo simpatie ed emozioni.
E non è uno scandalo se un attivista sindacale lo è anche nel partito.
Gli ambienti che frequento sono quelli dei lavoratori, in quanto anche io lavoratore, circoli arci ma non solo, ambienti dove si fa volontariato, ambienti dove si dibatte talvolta anche animatamente. Venga in questi ambienti signora Annalu', respirerà un aria a volte proletaria a volte liberale, ma sempre un aria di gente comune poco dedita ai salotti dove poco si fa e molto si discute, magari sulla differenza di quel partito da quel sindacato.
Ai lavoratori interessa che ogni tanto (in tono ironico), qualche interesse venga loro difeso. Che questo venga dal sindacato rosso, oppure sindacato senza colore poco importa.
Mi perdoni l'ardire, ma sembra che talvolta anche Lei si "perda" in chiacchere sopraffine. Ai lavoratori interessa poco la terminologia e l'esatto lessico. Basta capirsi. E frai lavoratori, quando si dice sindacato rosso, sappiamo tutti qual'è.
Cordialità Signora Annalu', mi perdoni se non ho avuto argomenti di Suo gradimento, ma come Le ho detto in altri post, sono "disallineato" dal pensiero comune.
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Re: L'isolamento della CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 05/12/2009, 18:04

disallineato ha scritto:Venga in questi ambienti signora Annalu', respirerà un aria a volte proletaria a volte liberale....

Ecco,questa non so se è più un'offesa o una sconcezza,o tutt'e due.
Questi lapsus freudiani la dicono lunga,ma lunga,ma lunga.......
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