disallineato ha scritto:L’aspetto dell’antipatia verso Romano, come hai avuto modo di leggere è stata la sua testardaggine (in alcuni casi è una qualità) a voler unire soggetti politici totalmente estranei fra loro che era apparso subito evidente che sarebbe stato un fallimento. Tenere insieme il diavolo e l’acqua santa (senza voler appioppare l’etichetta di lucifero a qualcuno in particolare e di santità a qualcun altro) è stato un buon modo per vincere le elezioni ma non per governare.
disallineato ha scritto:… Daccordo sul fatto che aveva iniziato a fare cose buone, ma non basta. Sapeva che non sarebbe potuto andare avanti. Non è stato berlusca a farlo fallire, è stata sua colpevole testardaggine. Anzi è stato lui a consentire la vittoria del berlusca.
Ripeto anche a te la domandina che è una riflessione:
Ti sembra lungimirante questo?
Personalmente ritengo questo errore di Prodi il più grave di quelli commessi nella sua vita politica.
Ognuno può avere in antipatia chi ritiene che sia antipatico (per lui) e sarà tanto più antipatico (per lui) se questo commette degli errori e lo diventa molto di più (per lui) se si intestardisce.
Stavolta non voglio intestardirmi sullo stesso concetto, indipendentemente delle simpatie di qualcuno, ma mi sembra che si faccia una confusione fra il “Capo” del Cdx e Prodi, designato leader della “Unione” (Cs) con il 74,1% di preferenze alle elezioni primarie del 16 ottobre 2005, nelle quali figuravano altri 6 candidati: Bertinotti, Mastella, Di Pietro, Pecoraio Scanio, Scalfarotto, Panzino (qualcuno sa se qualcosa di simile è avvenuto nel Cdx?).
Lì, nel Cdx, c’è la politica del “ghe pens mi” e tutti gli altri ad ossequiare (baciamo le mani, ahhhh!) e a difendere a spada tratta il loro “Capo”. Qualsiasi cosa decida il cervello del "Capo" deve essere fatta e difesa dagli attacchi degli avversari, anche se tocca il buon senso e intacca il rispetto delle persone e delle altre cariche istituzionali.
Qui, nel Cs, c’è la prassi democratica: tutto l’opposto di quello che ho appena enunciato per il Cdx e che non ripeto per rispetto degli altri.
Lì, nel Cdx, se ci saranno errori, se si intestardiranno su qualcosa (su che cosa, poi? Si sono intestarditi solo a criminalizzare la Magistratura, a fischiare i Senatori a vita, a denigrare gli avversari politici, a spendere e a spandere, a criminalizzare i “fannulloni”), e cadranno
“come corpo morto cade” la colpa non sarà delle okkupazioni delle scuole o delle fabbriche, non saranno gli scioperi di quelli dei mille euro al mese, non sarà la crisi internazionale. Invece, sarà un’esclusiva e diretta responsabilità delle competenze del nostro magno seduttore “Capo”. A costui neanche le “cannonate che avrebbero fatto saltare Porta Pia” riusciranno a farlo dimettere: le condanne e i procedimenti penali in corso non possono indurlo a “rinunciare alla carica” che il consenso elettorale gli permette di occupare. La moralità, l’etica sono cose dell’altro mondo (dell'Inghilterra, forse): qui siamo in Italia e i consensi che ha ricevuto non si toccano (sic!) per nessuna ragione al mondo!
Qui, nel Cs, quando ci sono errori (per prima quello grande di Rutelli e Fassino, ad andare separati al Senato non confermando i consensi dell’Ulivo alla Camera) si dovrebbe pensare che sono errori condivisi da tutte le parti, perché le decisioni sono collegiali (opposte di “decisioni individuali”). Le ragioni e le preoccupazioni (non direi la “testardaggine”) del Governo Prodi erano motivate esclusivamente a risanare le finanze dello Stato per come richiedeva l’UE e non per attaccamento alla carica: è una differenza sostanziale!
Non voglio minimamente dubitare che qualcuno ancora non abbia chiaro la differenza fra il Cdx e il Cs, ma non si faccia più confusione fra il “ghe pens tut mi” (con salamelecchi e “bacio le mani”, doverosi al “Capo”) e la conduzione democratica del Cs (salamelecchi e “bacio le mani” non contemplati ad alcuno … forumulivisti inclusi!).