...quello che mi infastidisce è vedere un grupo ristretto di ragazzi che decidono se sei gradito, intelligente o se dici cose che possono interessare.secondo me questo comportamento è da club privato e non da forum del Partito Democratico.
posso farti una confessione:oggi sono davvero infastidita e disgustata da questi comportamenti - dice Wall.
Un ottimo esempio di contraddizione. Un archetipo di contraddittorietà.
Mentre infatti la "ingenua" dichiara di essere "infastidita", e poi "disgustata" - e giudica, per altro correttamente, suo diritto informarci di questi suoi personali giudizi - protesta contro il fatto che altri interlocutori del forum abbiano espresso giudizi altrettanto liberi e personali (benché meno drammatici).
Non è la prima volta, per altro, che mi capita di inciampare - da spettatore o da diretto interessato - in questa diatriba sul "rispetto" delle opinioni altrui, o su ciò che sarebbe o non sarebbe consentito, giusto, corretto in un forum di discussione.
Nella gran parte dei casi si tratta i diatribe speciose, nelle quali ognuno tira e molla il concetto di libertà come meglio gli fa comodo.
Io credo che sarebbe bene partire da un presupposto: ogni testo può essere recepito su vari e diversi livelli, alcuni dei quali anche molto lontani dalle intenzioni di chi l'ha scritto.
Per esempio, spesso mi capita di leggere (e ascoltare di persona, quanto a questo, nella vita materiale) discorsi che mi sembrano poco interessanti per l'argomento che trattano, ma invece assai stimolanti per il linguaggio usato, per alcune immagini evocate, o magari per l'inopportunità stessa del momento in cui sono stati diffusi, o la loro sorprendente incongruità, o per altre ragioni che sarebbe lungo stare ad elencare.
In molti di questi casi il "rispetto" per la verità e per la serietà del dialogo mi induce, direi che mi costringe, intelettualmente, ad esprimere proprio questo punto di vista, perché questo a me pare il significato più vero di quel discorso, o il significato in quel determinato contesto più interessante.
Nel fare questo - che spesso sorprende e lecitamente infastidisce l'interlocutore - capita di sentirrsi rispondere che si "vuol fare il processo alle intenzioni", o che si vuole "censurare" un discorso per averlo dichiarato inopportuno, o che ci si vuole "ergere a giudici del bene e del male", e via dicendo. Anche queste sciocchezze fanno parte del gioco, e non vale la pena farsene scandalo, a patto che ogni affermazione e ogni giudizio siano adeguatamente argomentati: questo in fondo è lo scopo di una conversazione, ossia argomentare e scambiarsi le proprie ragioni.
Perciò, cara Ingenua, sentiti pure disgutata, e daccene informazione, ma accetta che anche altri siano disgustati, perplessi, urtati, o quel che è, e te ne diano informazione.