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DiPietro: meglio perderlo

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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda cardif il 19/11/2009, 19:41

disallineato:
Le tasse che si pagano in due rate a giugno e novembre, sono calcolate sul reddito dell'anno precedente, che è certo; ma sono relative all'anno in corso, il cui reddito totale non è ancora certo.
Nel mese di giugno dell'anno successivo si fa il conguaglio (sicuramente sai che cos'è).
Se benefici dei servizi che lo stato ti dà quest'anno, perché dovresti pagarli l'anno successivo?
Che logica c'è nel dire che si dovrebbero pagare nel giugno successivo?
Il fatto di ridurre questi acconti al 70% di quelle dell'anno precedente significa che, se uno guadagnerà in tutto il 2009 quanto ha guadagnato nel 2008, a giugno prossimo pagherà il restante 30%. Quindi nessuno sconto: solo che lo stato ti lascia un po' di più in tasca da spendere oggi.
1) Applicheranno questo meccanismo anche ai dipendenti e pensionati, che invece hanno pagato un acconto IRPEF ogni mese? Mi sai risponde?
Equità del carico fiscale: non mi vorrai dire che, come Berlusconi, ritieni "immorale" pagare più del 30% di tasse (assumendo quindi che la "morale" si possa misurare in euro?)
Ma in effetti non volevo parlare con te di questo, visto che tu è evidente che ne parli senza nessuna competenza e conoscenza.
Né della "bellezza" delle tasse, se vengono finalizzate a dare servizi ai cittadini e non aumentare da 23 milioni del Governo Prodi a 60 milioni di questo governo (governo, mo!), per esempio.
Voglio solo che non rimangano qua sopra senza smentita le tue affermazioni; e voglio mettere in evidenza che si allunga l'elenco delle tue posizioni allineate su quelle di Berlusconi: meno tasse per tutti.
Ti faccio "ri"notare che se nomino Berlusconi è solo perché tu me lo ricordi abbondantemente.
2) E ti faccio pure un'altra domanda: visto che hai scritto che frequenti anche siti del PDL, non è che per caso è là che assumi posizioni filo-prodiane? Senza offesa: è per capire.
3) E te ne faccio pure un'altra: come mai una volta inviti a non mescolare argomenti diversi ed ora dal parlare contro Di Pietro sei passato a parlare delle troppe tasse?
Tre domande numerate. Si attendono tre risposte.
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 20:21

cardif ha scritto:disallineato:
Le tasse che si pagano in due rate a giugno e novembre, sono calcolate sul reddito dell'anno precedente, che è certo; ma sono relative all'anno in corso, il cui reddito totale non è ancora certo.
Nel mese di giugno dell'anno successivo si fa il conguaglio (sicuramente sai che cos'è).
Se benefici dei servizi che lo stato ti dà quest'anno, perché dovresti pagarli l'anno successivo?
Che logica c'è nel dire che si dovrebbero pagare nel giugno successivo?
Il fatto di ridurre questi acconti al 70% di quelle dell'anno precedente significa che, se uno guadagnerà in tutto il 2009 quanto ha guadagnato nel 2008, a giugno prossimo pagherà il restante 30%. Quindi nessuno sconto: solo che lo stato ti lascia un po' di più in tasca da spendere oggi.
1) Applicheranno questo meccanismo anche ai dipendenti e pensionati, che invece hanno pagato un acconto IRPEF ogni mese? Mi sai risponde?
Equità del carico fiscale: non mi vorrai dire che, come Berlusconi, ritieni "immorale" pagare più del 30% di tasse (assumendo quindi che la "morale" si possa misurare in euro?)
Ma in effetti non volevo parlare con te di questo, visto che tu è evidente che ne parli senza nessuna competenza e conoscenza.
Né della "bellezza" delle tasse, se vengono finalizzate a dare servizi ai cittadini e non aumentare da 23 milioni del Governo Prodi a 60 milioni di questo governo (governo, mo!), per esempio.
Voglio solo che non rimangano qua sopra senza smentita le tue affermazioni; e voglio mettere in evidenza che si allunga l'elenco delle tue posizioni allineate su quelle di Berlusconi: meno tasse per tutti.
Ti faccio "ri"notare che se nomino Berlusconi è solo perché tu me lo ricordi abbondantemente.
2) E ti faccio pure un'altra domanda: visto che hai scritto che frequenti anche siti del PDL, non è che per caso è là che assumi posizioni filo-prodiane? Senza offesa: è per capire.
3) E te ne faccio pure un'altra: come mai una volta inviti a non mescolare argomenti diversi ed ora dal parlare contro Di Pietro sei passato a parlare delle troppe tasse?
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I benefenici, ammesso che ce ne siano, li sto pagando profumatamente. Le tasse si dovrebbero pagare solo al momento che è certo il reddito. Altrimenti diventa un prestito allo stato a costo zero che a me costa invece dei soldi perchè devo toglierli dalla mia liquidità. Che non ne ho e devo ricorrere agli anticipi o allo scoperto.
Dovrei pagarli l'anno successivo semplicemente perchè solo allora, quando chiudo il bilancio è evidente il mio reddito. Mi sembrerebbe una cosa semplice ed ovvia.
Io non ho citato alcuno sconto per il fatto che il berlusca mi ha allungato il tempo per il prestito che lo stato pretende da me lavoratore artigiano sotto forma di "bellissima tassa". Mi ha dato un pò di ossigeno ma non mi risolve il problema dell'esasperazione della tassazione vessatoria che vige sul mondo del lavoro.
Parlando prima con un amico del forum, Stefano, gli spiegavo che per me le tasse non sono affatto bellissime (per lui si, infatti gli ho augurato di pagarne tante così da godere all'infinito) perchè conti alla mano risulta che le picocle e medie imprese hanno una tassazione del 63%. Almeno. probabilmente ancor di più.

a) Sarebbe auspicabile che la tassazione venisse ridotta a tutti, imprese e lavoratori dipendenti. Ricordiamoci che non dobbiamo scivolare in una lotta fra poveri e in uno scontro fra lavoratori dipendenti ed imprese. Sopratutto quelle medio-piccole hanno un livello di tassazione iniqua.
b) Si caro amico, pagare il 63% di tasse lo ritengo davvero immorale e vessatorio. Che poi lo abbia detto il berlusca, francamente me ne interessa poco. Le mie tasse non me le paga lui, le pago io e rimango dissanguato.
c) Berlusca lo nomino pochissimo. Basta che tu vada a fare un conto delle volte che l'ho citato in ragione degli argomenti e delle frasi che ho scritto. A me interessa poco di lui, considerando che, come ho già detto, è a fine vita politica. Ne parlavo poco prima, figuriamoci ora.
d) Meno tasse per tutti sarebbe una cosa auspicabile. Francamente se l'ha detto il berlusca ( vedi che vai tu sul discorso del cav?) continua a fregarmene poco. Vorrei che venissero abbassate e basta. Applaudirei anche a DiPietro, figuriamoci quanto mi sta a cuore questo fatto. Caro amico, non so quale sia la tua occupazione. Ti posso garantire che la mia piccola impresa, come quella di tanti altri è in debito di ossigeno e pagare il 99% o il 70% come è stato stabilito da poco, di prestito allo stato, è un salasso ed un ingiustizia. Come è immorale essere vessati dal 63% di imposizione fiscale. Scusa se son ripetitivo, ma ci stanno dissanguando.
e) Probabilmente non sei attento ai miei post ( nessuno ti obbliga a farlo) ma ho già scritto che andavo sui forum del centrodestra, criticavo quello che secondo me erano decisioni sconsiderate e insulti per il bene dell'italia.
Ma ti confesso che non mi appassionava molto. Parlare male dell'avversario è troppo semplice e logico. Mi sento invece di muovere critiche al centrosinistra perchè mi sento vicino a questa parte politica. Ed è per questo che spesso sono anche molto aspro. Se non te ne frega niente, eviti anche la conversazione. Agli amici si fanno critiche proprio perchè speri che ciò contribuisca a migliorarli.
Difficile che io assuma posizioni filo-prodiane, considerando che secondo me Romano è stato l'artefice della vittoria del centrodestra. Casomai filo-centrosinistra.
f) invito a non mescolare troppo gli argomenti per non rischiare di perdere il filo del discorso. Ma se tu mi chiedi cosa ne penso dell'Italia del calcio e della partita che ha fatto ieri contro la svezia, non c'entra nulla con questo forum, ma ti rispondo.

Io non so quali siano le tue competenze o conoscenze. Ma difficilmente mi sentirai muoverti critiche se penso che tu sia carente di qualcosa.
Penso che potrei essere io a sbagliarmi e non aver capito l'interlocutore per il quale ho sempre profondo rispetto.

Se hai altre domande, volentieri ti rispondo, come faccio con tutti. Che siano pertinenti all'argomento del forum o no. Ritengo la discussione sempre utile.

Cordialità

ps: se talvolta non rispondo subito o addirittura dopo qualche giorno, sappi che non è fatto a sommo studio. Magari sono al lavoro e ad arrovellarmi il cervello per come fare a pagare questi anticipi e queste tasse da strozzini.
Per voi che sono bellissime, pagatene pure tantissime e godete popolo.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 20:24

cardif ha scritto:disallineato:
Le tasse che si pagano in due rate a giugno e novembre, sono calcolate sul reddito dell'anno precedente, che è certo; ma sono relative all'anno in corso, il cui reddito totale non è ancora certo.
Nel mese di giugno dell'anno successivo si fa il conguaglio (sicuramente sai che cos'è).
Se benefici dei servizi che lo stato ti dà quest'anno, perché dovresti pagarli l'anno successivo?
Che logica c'è nel dire che si dovrebbero pagare nel giugno successivo?
Il fatto di ridurre questi acconti al 70% di quelle dell'anno precedente significa che, se uno guadagnerà in tutto il 2009 quanto ha guadagnato nel 2008, a giugno prossimo pagherà il restante 30%. Quindi nessuno sconto: solo che lo stato ti lascia un po' di più in tasca da spendere oggi.
1) Applicheranno questo meccanismo anche ai dipendenti e pensionati, che invece hanno pagato un acconto IRPEF ogni mese? Mi sai risponde?
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Ma in effetti non volevo parlare con te di questo, visto che tu è evidente che ne parli senza nessuna competenza e conoscenza.
Né della "bellezza" delle tasse, se vengono finalizzate a dare servizi ai cittadini e non aumentare da 23 milioni del Governo Prodi a 60 milioni di questo governo (governo, mo!), per esempio.
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Ti faccio "ri"notare che se nomino Berlusconi è solo perché tu me lo ricordi abbondantemente.
2) E ti faccio pure un'altra domanda: visto che hai scritto che frequenti anche siti del PDL, non è che per caso è là che assumi posizioni filo-prodiane? Senza offesa: è per capire.
3) E te ne faccio pure un'altra: come mai una volta inviti a non mescolare argomenti diversi ed ora dal parlare contro Di Pietro sei passato a parlare delle troppe tasse?
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Spero di essere stato esaustivo. Mi sono riletto le tue riflessioni-domande e le mie riposte. Se non ti senti soddisfatto, scrivimi pure.
Mi ha colpitoquante volte TU hai citato il berlusca. Non sarà che sei tu filo-cav? Un simpatizzante segreto? Dai se me lo dici prometto di mantenere il segreto.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda cardif il 19/11/2009, 20:45

disallineato, ah disallineato.
ti è sfuggita la frase:
"Ti faccio "ri"notare che se nomino Berlusconi è solo perché tu me lo ricordi abbondantemente"
ciao, cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda Stefano'62 il 20/11/2009, 0:52

disallineato ha scritto:La filosofia delle tasse che servono per finanziare i servizi che poi sono un beneficio di tutti è una verità buona per i gonzi.........

Questa poi....
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda Stefano'62 il 20/11/2009, 1:55

Mi capita di sentire a volte industriali che si lamentano di aver pagato milioni e milioni di tasse,e io faccio un veloce calcolo e penso a quanti gliene sono rimasti,e subito dopo penso,maledetti bastardi ma non vi bastano per vivere ?
Poi rifletto un pò e immagino che non sia tanto per i soldi,quanto per l'onta di venire considerati alla pari degli altri.
Non è un furto,è una Lesa Maestà,un tentativo di metterli (orrore) sullo stesso piano dei comuni cittadini tramite la richiesta di contribuire alla vita in comune.
Non è una questione di 10 o 90 per cento,è una questione di principio.

Ebbene io dico che la gran parte della gente si fa il CULO ogni santo giorno per pochi euro,non mi fa nessuna pena un tizio (non mi riferisco a nessuno in particolare) che magari non si sporca nemmeno le mani e incamera (guadagna non è il termine giusto) centinaia di volte di più,e frigna perchè non glieli lasciano tenere tutti.
Soprattutto se si dimentica freudianamente che i suoi enormi introiti dipendono moltissimo da come la comunità tutela,tramite la spesa pubblica in settori primari e determinanti,le future possibilità di acquisto dei cittadini.
Dunque tramite le tasse si opera una redistribuzione del reddito,che è il vero coltello nel cuore a chi dice che le tasse sono immorali,altro che percentuali.

Ora,non è che uno debba approvare per forza questo principio;ma se uno che dice di essere di sinistra ci sputa sopra allora la prima domanda è,cosa altro diavolo si crede che sia la sinistra ?

La seconda domanda invece è,ma se è così costoso avere un'attività,perchè diavolo non andate a servizio altrui come fanno quei fortunati di operai in fabbrica o impiegati in ufficio che almeno mile euro al mese li tirano su ?
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 20/11/2009, 18:27

Vedi Caro Stefano, mi sembra di ascoltare i sindacalisti di provincia, quelli che iniziano la carriera senza avere l’idea di cos’è il mondo del lavoro imprenditoriale.
A parte il fatto che alcuni industriali ti sembrano “maledetti bastardi” e questo rientra nel tuo legittimo pensiero, ma bisognerebbe anche provare a sforzarsi di capire che il loro metro di giudizio è diverso dal tuo. Se a loro rimane il 30% del reddito che magari corrisponde a (faccio un esempio) 300.000 euro, tu dici “non gli bastano per campare”?. Certo che si, noi campiamo con molto meno. Ma l’industriale fa i conti con quello che gli rende l’attività, perché magari potrebbe campare lo stesso anche senza investire nel mondo del lavoro. Io ho profondo rispetto di chi investe i suoi soldi nel mondo del lavoro e consente a me (e forse anche a te) di poter avere un attività basata anche sul suo lavoro.
Se gli investimenti li dirottasse sulla finanza, probabilmente io ( e forse anche te) non avremmo un beneficio.
E’ molto facile criticare il maledetto bastardo di un industriale, perché lui è “il padrone” “il ricco” e questo a noi di sinistra ci ha sempre un pochino infastidito, ammettiamolo. Ma quando si entra nel mondo del lavoro come imprenditori ( nel mio caso piccolissimo imprenditore artigiano), bhè si vede che forse non è tutto oro quel che sembrava luccicare quando eravamo dipendenti.

La tu analisi è un po’ troppo macchiata di odio verso il “padrone” perché “frigna se non gli fanno tenere tutti i soldi”. Non è così e lo sai bene. Se lasci un attimo da parte la rabbia classista, sai bene che chi investe dei soldi vuol vedere un ritorno e le tasse pesano a tutti ( a parte a te e pochi altri che le pagate con una felicità godereccia ). Ma se fossero un aliquota giusta, peserebbero meno.
Ora io non voglio prendere le difese dell’industriale, che molte volte è la mia controparte che non mi paga o mi paga in ritardo o addirittura “sfrutta” il mio bisogno di lavorare per pagarmi poco, però non mi sembrano razionali le critiche di classe. Il Cipputi (figura tipica dell’operaio “sfruttato” dal padrone cattivo e malvagio) non è una figura che vogliono riesumare nemmeno i sindacati.
Logicamente, come ti ho detto, gli industriali camperebbero ugualmente anche se la tassazione fosse ancor più ampia.
Ma c’è un però caro Stefano. Chi glielo fa fare di investire dei soldi in una fabbrica (per esempio), far lavorare 100 operai, problemi con i sindacati, regole sindacali a volte assurde ( pensa che per le assemblee sindacali, il “padrone” deve mettere a disposizione i suoi locali e deve retribuire gli operai che hanno diritto a partecipare astenendosi dal lavoro) problemi con la sicurezza, con le pratiche fiscali, con la concorrenza spietata e poi in fondo al bilancio vedere che il ritorno non è quando è lecito aspettarsi dall’investimento fatto. Bhè, un anno vai avanti, due anche poi se la situazione continua è comprensibile che sia incentivato a cambiare investimento. Lo faresti pure tu che paghi le tasse allegramente e quindi sei un santo. Ma anche ai santi scappa la pazienza.
Se tu vedi che i tuoi soldi non fruttano, cambi investimento. Ed è quello che è accaduto anche qua nella mia città Prato, che era un fantastico polo tessile, il più grande d’Europa fino agli anni 90.
I grandi industriali hanno delocalizzato, portatole fabbriche in tunisia, romania o altri posti dove il livello di tassazione è meno esoso. Non ti dico che è bello così, ma è comprensibile quando i tuoi soldi non rendono più.
Altri industriali sono usciti dal tessile e si sono buttati negli investimenti finanziari. Tutto ciò ha comportano che un sacco di operai specializzati si sono trovati con le pezze al culo e risono difficoltà nel trovare altri impieghi.
Non voglio fare discorsi che non mi competono, perché il mondo del lavoro è complesso e non può ridursi al “padrone maledetto bastardo”.

Purtroppo Stefano io non ho il dono della sintesi e devi scusare la lungaggine, ma questo è un tema che mi sta a cuore.
Il problema di noi piccoli imprenditori artigiani ( io ho anche un piccolo reddito derivante come docente in una scuola superiore ) è che una tassazione esosa e vessatoria, al contrario degli imprenditori che campano ugualmente, non ci consente di continuare a sopravvivere.
A noi piccoli artigiani, se ci viene lasciato il 35% dell’imponibile non è più ragionevolmente possibile continuare a tenere in piedi l’azienda. Ne continuare a tenersi gli operai con i quali lavoriamo gomito a gomito e ci “sporchiamo” le mani insieme.

Le tasse diventano immorali quando ti dissanguano e non ti lasciano il guadagno ragionevole per continuare a tenere in piedi l’attività.

Non c’entra sinistra o destra. Questi sono discorsi buoni per sindacalisti che non hanno mai lavorato. Ma se sei nel mondo del lavoro ti rendi conto che le tasse devono essere eque e oggi non lo sono. Così facendo, incentivi chi può evadere.
Il dipendente che fa a fare il secondo lavoro a nero è accumunato dalla necessità all’artigianello che cerca di sottrarre al fisco una quota che gli consenta di tenere in piedi l’attività. E qua inizia il giro perverso che se tutti pagassero le tasse forse potrebbe essere minori.

Anche la seconda domanda è retorica e lo sai bene. Perché non andate tutti a fare i dipendenti, dici tu. Si potrebbe rispondere a quei dipendenti che si lamentano di non arrivare a fine mese, perché non si prendono una partita iva e iniziano a fare i signori benestanti come fanno gli artigiani.
Vedi caro ragazzo (scusa se mi permetto di chiamarti così ), la lotta di classe è deleteria, e la storia ci ha insegnato che è controproducente per tutti e prima ancora per chi l’aveva promossa negli anni passati. Chi ha un attività imprenditoriale, molto spesso ha anche dei dipendenti, per cui grazie all a sua attività, offre lavoro. Per troppo tempo c’è stata la contrapposizione padrone-operaio. Forse può essere giustificata nelle grosse fabbriche, nelle grosse aziende ( ma con tanti distinguo). Ma quando si tratta di realtà come ci sono nella mia città (scusa se ti parlo sempre di questo, ma Prato è una città emblema del lavoro fatto da piccole e piccolissime aziende) anche gli operai ed i dipendenti stessi, lavorando gomito a gomito con il “padrone” si sono accorti che forse è meno “maledetto bastardo” di quanto credevano. Infatti qua i sindacati non hanno grosse contrapposizioni con il mondo imprenditoriale perché si sono resi conto che il sangue da una rapa non si può cavare.

Ti auguro di non incentivare la rabbia che hai dimostrato con le tue riflessioni, perché è odio antico che non hanno prodotto nulla di buono.
E vorrei anche ribadire il fatto delle tasse: sappiamo tutti che servono, ma sappiamo anche che devono essere con un livello percentuale moralmente accettabile, altrimenti chi può, cerca di investire altrove. Lo fanno gli industriali e lo faresti anche tu che difendi la bellezza di pagare le tasse. Credimi Stefano, le piccole imprese stanno soffrendo ora come non mai per i problemi congiunturali che sappiamo, ma sono anni che non hanno più una redditività (media) accettabile per chi ci lavora 12-14 al giorno, ci butta anima e corpo, magari fa meno ferie di quello che spettano al suo dipendente (ti sembra strano?) rischia in proprio e per avere dei finanziamenti mette a garanzia anche la casa. Non sono lacrime di coccodrillo, è la triste realtà. E l’odio classista non serve a nulla. Qua gli operai lo hanno capito da tempo, che siano di sinistra o di destra si sono accorti di essere tutti sulla stessa malconcia barca.

Perdona la lungaggine, ma il tema mi ha preso davvero.
Grazie per il contributo al dialogo.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda franz il 20/11/2009, 19:00

Stefano'62 ha scritto:La seconda domanda invece è,ma se è così costoso avere un'attività,perchè diavolo non andate a servizio altrui come fanno quei fortunati di operai in fabbrica o impiegati in ufficio che almeno mile euro al mese li tirano su ?

La vera domanda, a cui non sai rispondere, è cosa succederebbe se tutti facessero come proponi.
Se tutti andassero a servizio altrui, non ci sarebbe servizio.
Ed il dramma non sarebbe quello di non avere nessuno da appellare come “maledetti bastardi”.
Sarebbe quello della miseria piu' nera, della fame. A meno di credere nel miracolo del comunismo (dove oltre alla fame si è scoperto che i “maledetti bastardi” esistevano anche li' ed erano molto piu' pericolosi).

Quindi diciamo pure che come c'è bisogno di falegnami e professori .... (se posso citarmi ;)) di operai e di insegnanti, c'è anche bisogno di artigiani, imprenditori e manager, altrimenti l'alternativa è raccogliere funghi, castagne e mirtilli.

Poi è chiaro che se chi produce viene tar-tassato, e gli scappa la voglia, ... e magari pensa che sia meglio ad andare a produrre in un paese in cui viene tassato meno e la manod'opera è piu' qualificata e meno costosa, qui caro stefano c'è poco da essere contenti delle alte tasse del "padroni" perché abbiamo tutti da perderci, soprattutto in una economia globalizzata come la nostra, che in 3 mesi permette di spostare la fabbrica in Cina o in Brasile e di vendere la merce in tutto il mondo.

Ora non so come siamo arrivati qui parlando di Di Pietro :o ma una cosa è certa: se non ci fossero quei “maledetti bastardi” a creare lavoro, da cui si ricavano le tasse, nemmeno tu avresti lo stipendio.
Quindi ci vuole rispetto per tutti, da chi pulisce i cessi a chi dirige un'impresa di pulizia.
Gli uni senza gli altri non potrebbro esistere.

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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 20/11/2009, 19:32

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:La seconda domanda invece è,ma se è così costoso avere un'attività,perchè diavolo non andate a servizio altrui come fanno quei fortunati di operai in fabbrica o impiegati in ufficio che almeno mile euro al mese li tirano su ?

La vera domanda, a cui non sai rispondere, è cosa succederebbe se tutti facessero come proponi.
Se tutti andassero a servizio altrui, non ci sarebbe servizio.
Ed il dramma non sarebbe quello di non avere nessuno da appellare come “maledetti bastardi”.
Sarebbe quello della miseria piu' nera, della fame. A meno di credere nel miracolo del comunismo (dove oltre alla fame si è scoperto che i “maledetti bastardi” esistevano anche li' ed erano molto piu' pericolosi).

Quindi diciamo pure che come c'è bisogno di falegnami e professori .... (se posso citarmi ;)) di operai e di insegnanti, c'è anche bisogno di artigiani, imprenditori e manager, altrimenti l'alternativa è raccogliere funghi, castagne e mirtilli.

Poi è chiaro che se chi produce viene tar-tassato, e gli scappa la voglia, ... e magari pensa che sia meglio ad andare a produrre in un paese in cui viene tassato meno e la manod'opera è piu' qualificata e meno costosa, qui caro stefano c'è poco da essere contenti delle alte tasse del "padroni" perché abbiamo tutti da perderci, soprattutto in una economia globalizzata come la nostra, che in 3 mesi permette di spostare la fabbrica in Cina o in Brasile e di vendere la merce in tutto il mondo.

Ora non so come siamo arrivati qui parlando di Di Pietro :o ma una cosa è certa: se non ci fossero quei “maledetti bastardi” a creare lavoro, da cui si ricavano le tasse, nemmeno tu avresti lo stipendio.
Quindi ci vuole rispetto per tutti, da chi pulisce i cessi a chi dirige un'impresa di pulizia.
Gli uni senza gli altri non potrebbro esistere.

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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 20/11/2009, 19:33

Infatti Franz concordo in pieno.
E' ovvio che l'opulenza del padrone e del ricco può dare fastidio, sopratutto quando la forbice delle differenza sociali è sproporzionata. E' qui che è giusto chiedere allo stato che intervenga con un prelievo più pesante a chi può dare di più. Ma deve cmq rimanere una tassazione più equa di quanto lo sia adesso. Piaccia o non piaccia sentirlo dire, un alta tassa tassazione oltre ad essere immorale, incentiva il meccanismo di fuga da parte dell'industriale.
A quel punto cosa ci abbiamo guadagnato io e te che nn possiamo "delocalizzare" la nostra manodopera e viviamo con il lavoro che c'è sul territorio?
Come dicevo a Stefano, non c'entra essere di sinistra o destra, la questione è che è immorale vedersi prelevare oltre il 63% di tasse e quello che mi resta non basta a giustificare tanti sacrifici.
Logicamente non possiamo tutti andare a fare i dipendenti come non possiamo essere tutti con partita iva. Una categoria serve all'altra ed entrambe servono alla società.
Una guerra classista è controproducente. Per fortuna non siamo più ai tempi di "lotta continua" e "potere operaio".
Qua da noi, come ho detto, grazie alla piccola imprenditoria, l'operaio ha compreso bene che la lotta di classe era una emerita stronzata (scusate la parola) buona per chi ci speculava sopra.

Scusa Franz, ma mi rubi il titolo di professore? ( in questo forum mi hanno detto che non è gradito citarlo e io non lo cito più. Okkio che potresti incappare anche tu in un cazziatone per uso del titolo, eh eh)
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