
Propongo di discutere con messaggi privati e di uscire in pubblico con un "comunicato congiunto"


Mi ha strimolato il fatto che non è difficile capire.

Premettiamo che il 40% indica l'Ente di destinazione.
Giorgio Graffieti ha scritto:Se l'hai messa sui Valdesi aumenterai la percentuale dei Valdesi, se l'hai messa sullo Stato aumenterai la percentuale per lo Stato e via di seguito...
Da cui discende che se quelli che danno indicazione (il 40% dei contribuenti) indica uno stesso Ente, il 40% dell'8 p.m. va a quell'Ente, qualunque esso sia.
E fin qua concordo.
Giorgio Graffieti ha scritto:Solo che se la metti sullo Stato poi lo Stato finirà per dirottarne gran parte sulla Chiesa Cattolica come fa da sempre.
Se parliamo del meccanismo previsto dalla legge, qua non concordo.
Perché lo Stato ripartisce la restante quota del 60% dell'8 per mille tra lo Stato, la Chiesa cattolica, le Comunità ebraiche, i luterani, e gli avventisti del settimo giorno, secondo le percentuali relative alle scelte espresse (ad eccezione di quella spettante a Valdesi e ADI che incamera).
Lo stato dirotta la quota non espressa; ma non a piacere, bensì "secondo le percentuali relative alle scelte espresse".
Per esempio, se nessuno (lo 0%) indicasse i luterani, a loro competerebbe zero sulla percentuale espressa e 0% anche nella ripartizione della quota non espressa.
Così, se tutti (cioè il 100%) indicassero gli avventisti, a loro competerebbe anche il 100% del residuo 60% non espresso.
Se è vero che alla Chiesa va l'80% del 60% non indicato, è perché viene indicata dall'80% di quel 40% che sceglie.
Questo nel rispetto della legge, ovviamente.
Altro discorso è quello che la legge poteva stabilire che agli Enti andava solo quella quota indicata, come per il 5% p.m.
Ma col concordato la Chiesa si contrattò questa quota di irpef (l'8 p.m.)
Mi dispiace, ma è così.

cardif