da pierodm il 07/11/2009, 23:33
Il nostro nuovo ospite è tracimante e non riesce a capire che è esegarato scrivere tre o quattro post di seguito - la cosa più grave è che mettendo insieme tutto ciò che Disallineato ha scritto nei vari forum e sotto diversi titoli si vede che dice in sostanza sempre la stessa cosa. Va be', diciamo le stesse due cose, ripetute fino all'inverosimile e con parole appena diverse.
Però è stato divertente assistere all'assegnazione di Lucameni alle file di "voi di una certa sinistra" di stampo PCI - verrebbe voglia di dire che l'altra faccia dei disallineati è quella di avere la sindrome di allineare gli altri a proprio piacimento. Povero Luca: una vita spesa a rimanere giudiziosamente casto, e poi ritrovarsi con i mangiapreti amici di Baffone.
Ma uno stuzzicadenti lo devo spezzare sull'argomento che ci affligge come un tormentone: l'antiberlusconismo.
Questo termine non ha senso, o meglio, ha un senso solo sguincio, di natura non logica ma tattica: da parte dei berlusconiani, e da parte di chi nel centro-sinistra fa guerriglia politicante.
Tralascio di entrare nel merito di quanto ho appena detto, sia perché lo abbiamo già fatto altre volte e non è il caso di ripetere, sia perchè si tratta di concetti elementari, sia perché quel poco che ci sarebbe da dire l'ha già detto qualche altro amico pochi post addietro.
Due parole solamente sul fatto che "venuto meno Berlusconi non rimarrebbe niente da dire".
Questa è una vera e propria fesseria, che riguarda tutte le posizioni "anti".
Il confronto politico è appunto un confronto, e dunque si è sempre "contro" qualcuno o qualcosa, ma in genere ciò avviene avendo dietro e dentro una serie di valori, di idee e di posizioni che generano e giustificano la propria posizione.
Questa serie di valori rimangono anche quando viene a mancare lo specifico avversario: ciò non riguarda soltanto coloro che sostanziano la propria posizione con valori idelogici, ma anche quelli che hanno una vocazione assai più pragmatica, la quale non per questa sua natura è priva di ragioni che vanno al di là della pura contingenza.
Ma - una volta chiarito questo - dobbiamo però chiederci che male ci sia in un'eventuale posizione che fosse anche esclusivamente "anti". Ci sono argomenti e situazioni che hanno radici antiche e un avvenire, che rimangono cioè anche dopo l'obsolescenza di specifici avversari, e ci sono situazioni e ragioni legate invece alla specificità del momento.
D'altra parte, non a caso si parla di "berlusconismo" e non semplicemente di Berlusconi: il primo era latente e preesistente, ed è destinato a sopravvivere sia pure probabilmente con connotati diversi, il secondo no - Scapagnini permettendo.
Inoltre, è davvero stupido far finta di ignorare che la coalizione di centro-sinistra - a cominciare dall'Ulivo - è nata esattamente come alleanza anti-berlusconiana: la pretesa di galvanizzare gli animi con la retorica della "richezza delle diversità" e di una "costruttività" del tutto ipotetica fa parte della debolezza politica e ideologica di questa stessa coalizione, e sarebbe bene che fosse definitivamente e serenamente messa da parte.
Sarebbe bene, per altro, che ci si dimostrasse capaci di fare nel migliore dei modi questa parte di anti-berlusconiani, ché già sarebbe una gran cosa.