A me questo paese, questo governo e questo parlamento appaiono ogni giorno più incomprensibili.
Partiamo da queste considerazioni di pianogrande:
pianogrande ha scritto:I soggetti deboli vanno sì protetti con speciali normative.
L'omosessuale non è, per questo, un soggetto debole.
L'omosessualità non è un handicap né psichico né fisico.
Dobbiamo fare in modo che non sia un handicap sociale perseguendo severamente la discriminazione.
Che significa "soggetto debole"? Il bambino è debole per motivi anagrafici, ma il sentire generale è a suo favore. Nel caso degli omosessuali, come di tutte le categorie discriminate, è la discriminazione in sé a determinare la debolezza.
Se proprio vogliamo discutere la legittimità di una particolare aggravante per omofobia, possiamo semplicemente adeguarci alle leggi di quei paesi dove i problemi dei "diversi" in senso lato sono stati affrontati da tempo. In Canada, per esempio, esiste un'aggravante specifica per i "crimini di odio", che comprendono tutti quei crimini in cui la vittima viene scelta in base alla sua appartenenza ad una determinata categoria: razza, religione o sesso (intendendo tutte le tendenze sessuali possibili).
L'Italia, in questo, è spaventosamente arretrata, e sembra intenzionata a continuare ad esserlo.
Ma questo periodo storico che stiamo vivendo è, sotto molti aspetti, assai "strano".
Da una parte, continuiamo a vivere in una democrazia costituzionale, dove la costituzionalità delle norme viene verificata seriamente.
Dall'altra, abbiamo un presidente del consiglio che dice che su democrazia e libertà "ghe pensi mì", frase tipica di un regime dittatoriale.
In questo contesto, si cerca di far passare in modo bipartisan una legge antiomofobia, quando l'omofobia è una delle pulsioni cavalcate da chi desidera che il regime berlusconian-leghista si consolidi definitivamente.
Se vivessi altrove, seguirei lo spettaciolo come si segue una commedia dell'arte, con grande curiosità e divertimento.
Essendo italiana, vivo questo periodo con una certa angoscia.
Speriamo bene
annalu