Pare che la discussione partita con il termine "doparie" sia definitivamente approdata al tema della democrazia diretta (DD). Qui credo che vada chiarito che a parte qualche estremista, nessuno immagina una società interamente ed unicamente dominata dalla DD. In realtà l'obiettivo è una maggiore estensione degli strumenti in democrazia diretta senza per questo limitare o indebolire la democrazia rappresentativa (DR). Dove è maggiore la DD essa non sostituisce la DR ma si integra, rafforzandola.
Anche nei paesi in cui la DD è molto sviluppata si votano dei rappresentanti.
Le loro decisioni pero' sono sottoponibili, tutte, di principio, al giudizio dei cittadini.
A parte alcuni piccoli comuni, che non eleggono rappresentanti e decidono le loro piccole cose con una assemblea pubblica, nei livelli di governo piu' elevati (grandi città, contee, distretti, cantoni, stati americani) c'è in realtà una democrazia semidiretta, un misto regolamentato tra DR e DD.
In estrema sintesi i cittadini possono proporre leggi ma a differenza di quello che avviene in Italia (dove rimangono per tutta la legislatura nei cassetti delle camere) queste proposte vanno subito traformate in legge o votate dal popolo, entro uno stretto periodo di tempo. Si vedano le varie "Proposition" che vengono votate negli stati americani. Le piu' famose sono quelle in California, che con i suoi quasi 36 milioni di abitanti dimostra che gli strumenti della DD possono essere esercitati anche in una nazione popolosa ed industrializzata. In California si produce il 13% del PIL americano e se questo stato fosse a sè, sarebbe una delle prime setto od otto potenze mondiali.
Inoltre i cittadini possono bocciare una legge già votata dal potere legisltativo. In questi casi il popolo diventa come una terza camera (la legge va in vigore solo dopo che il popolo l'ha approvata, quindi non si tratta di abrograzione ma di approvazione).
La cosa pero' piu' interessante a mio avviso è che la possibilità che il popolo possa bocciare una legge o proporne altre, rende molto piu' attento e cauto il potere legislativo. Dove esiste la democrazia semidiretta, prima che i parlamenti licenzino un testo di legge esso viene soppoposto a quella che si chiama "procedura di consultazione". Una procedura che permette non solo a partiti ed associazioni di esprimersi ma anche a semplici cittadini che ne facciano richiesta. La procedura dura mesi ed ogni persona consultata fa pervenire le sue osservazioni scritte. Si riesce quindi a capire, prima di votare una legge, quali sono le principali obiezioni nel paese. Le obiezioni possono poi essere recepite modificando gli articoli ed evitando un referendum. La presenza di strumenti DD puo' quindi rendere virtuoso il processo di formazione delle leggi stesse. Questo rende di fatto diversa la Democrazia diretta o semidiretta fatta con il referendum dal plebiscito, tanto che la confusione con il plebiscitarismo populista per me non è possibile.
Ciao,
Franz