pierodm ha scritto:Ma in realtà io conosco Franz da anni, e credo di aver assistito ad un notevole cambiamento dei suoi punti di vista.
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L'idea che mi sono fatto è che nel panorama culturale di Franz siano intervenute delle novità, o delle illuminazioni: per esempio quella, di cui Franz non fa mistero, del pensiero di Popper, o di alcune teorie di tipo tecnocratico.
Per arrivare però alla sindrome ossessiva bisogna fare qualche riflessione in più.
Io credo che sia successo a Franz ciò che succede spesso a chiunque adotti una teoria e se ne entusiasmi, marxismo compreso, per quelli che ne fecero e ne fanno una guida totalizzante: piace l'esito del ragionamento, o piace la premessa teorica, o ne piacciono alcune parti specialmente acute, e di conseguenza si adotta la teoria per intero, dalla sua eventuale cosmogonia fino ai precetti più minuti che ne scaturiscono per giudicare le ricette di cucina e le trasmissioni televisive.
A mio parere Popper - e anche le teorizzazioni tecnocratiche, per parte loro - espongono certamente alcune idee valide, che tutt'al più possiamo definire ovvie, e altre che possiamo accettare come conseguenti alle prime, ma non per questo condivisibili, e anzi visibilmente opinabili: nel complesso, niente di nuovo, né di notevole.
Ma questo è un mio giudizio, che Franz può non legittimamente non condividere.
Meno legittimo, sebbene largamente praticato, è però il nihilismo che ne deriva verso qualunque idea non conforme a questa surrettizia forma di neo-dogmatismo travestito da iper-liberalismo: un pericolo che io vedo nel pensiero di Popper e in quello dei tecnocrati, che trova conferma nella dialettica di Franz e nella vacuità politica di questa "nuova sinistra".
Ritengo che queste considerazioni, sia pur presentate con ironia, possano apparire offensive e troppo personali.
Cerchiamo di mantenere anche un dibattito difficile come questo nei limiti del rispetto reciproco.
Grazie