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Il vicolo cieco della sinistra.

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Re: Il vicolo cieco della sinistra.

Messaggioda Moderazione il 05/09/2009, 16:12

pierodm ha scritto:Ma in realtà io conosco Franz da anni, e credo di aver assistito ad un notevole cambiamento dei suoi punti di vista.
...
L'idea che mi sono fatto è che nel panorama culturale di Franz siano intervenute delle novità, o delle illuminazioni: per esempio quella, di cui Franz non fa mistero, del pensiero di Popper, o di alcune teorie di tipo tecnocratico.
Per arrivare però alla sindrome ossessiva bisogna fare qualche riflessione in più.
Io credo che sia successo a Franz ciò che succede spesso a chiunque adotti una teoria e se ne entusiasmi, marxismo compreso, per quelli che ne fecero e ne fanno una guida totalizzante: piace l'esito del ragionamento, o piace la premessa teorica, o ne piacciono alcune parti specialmente acute, e di conseguenza si adotta la teoria per intero, dalla sua eventuale cosmogonia fino ai precetti più minuti che ne scaturiscono per giudicare le ricette di cucina e le trasmissioni televisive.
A mio parere Popper - e anche le teorizzazioni tecnocratiche, per parte loro - espongono certamente alcune idee valide, che tutt'al più possiamo definire ovvie, e altre che possiamo accettare come conseguenti alle prime, ma non per questo condivisibili, e anzi visibilmente opinabili: nel complesso, niente di nuovo, né di notevole.
Ma questo è un mio giudizio, che Franz può non legittimamente non condividere.
Meno legittimo, sebbene largamente praticato, è però il nihilismo che ne deriva verso qualunque idea non conforme a questa surrettizia forma di neo-dogmatismo travestito da iper-liberalismo: un pericolo che io vedo nel pensiero di Popper e in quello dei tecnocrati, che trova conferma nella dialettica di Franz e nella vacuità politica di questa "nuova sinistra".


Ritengo che queste considerazioni, sia pur presentate con ironia, possano apparire offensive e troppo personali.
Cerchiamo di mantenere anche un dibattito difficile come questo nei limiti del rispetto reciproco.

Grazie
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Re: Il vicolo cieco della sinistra.

Messaggioda pierodm il 05/09/2009, 16:24

Ma no, Popper non si offende per così poco.

Per favorire il processo di crescita culturale della Moderazione, vorrei precisare che queste considerazioni, sia pur presentate con ironia, possono apparire offensive e troppo personali, mentre in realtà non hanno nulla di personale e sono in realtà rivolte ad un intero modo pensare che si è diffuso nella sinistra da qualche (troppo) tempo.
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Re: Il vicolo cieco della sinistra.

Messaggioda Moderazione il 05/09/2009, 16:47

pierodm ha scritto:Ma no, Popper non si offende per così poco.

Per favorire il processo di crescita culturale della Moderazione, vorrei precisare che queste considerazioni, sia pur presentate con ironia, possono apparire offensive e troppo personali, mentre in realtà non hanno nulla di personale e sono in realtà rivolte ad un intero modo pensare che si è diffuso nella sinistra da qualche (troppo) tempo.


La risposta mi pare esauriente, meglio però non insistere troppo :roll: :geek:
Fermiamoci qui.
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Re: Il vicolo cieco della sinistra.

Messaggioda pierodm il 05/09/2009, 18:26

D'altra parte, essendo un vicolo cieco, che altro ci si poteva aspettare se non che ci fermassimo qui, come gli artisti seduti sotto la tenda d'un circo, perplessi.
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Re: Il vicolo cieco della sinistra.

Messaggioda franz il 05/09/2009, 18:50

mariok ha scritto:Tutto qui?

Stiamo parlando di circa 1 milione di sopravvisuti (dati europee 2009) ormai in via di estinzione su un "bacino" di sinistra (in cui metto anche l'IdV, non tanto per i contenuti, ma per l'elettorato di riferimento) di oltre 12 milioni.

Mi sembra un pò poco per parlare di "una sinistra" guidata ecc. ecc.

Se poi vuoi dire che se non ci fossero sarebbe meglio, mi trovi perfettamente d'accordo. Ma sinceramente non mi sembra questo "il problema" che ci colloca in un vicolo cieco.

Va inoltre detto che tali fenomeni non sono solo italiani.

Alle ultime elezioni in Germania Lafontaine ha preso in alcune regioni anche più del 20% dei voti, superando il partito socialdemocratico. E non credo che ciò sia dovuto "ai miti, ai fari" ecc. che ci sarebbero anche in Germania, ma piuttosto alle mancate risposte ai pesanti problemi sociali legati all'attuale crisi.


Visto che alle elezioni del 2006 abbiamo vinto per poche migliaia di voti, direi che il condizionamento di un milione di voti non è cosa da poco, non è un "tutto qui".
Cosi' come la Lega, con il suo razzismo e con certe posizioni fasciste, condiziona pesantemente il centro destra.
Quanto alla risposte ai problemi legati alla crisi, ognuno ha diritto a ritenere che strade alternative diano risposte migliori ma non credo che Die Link sia un movimento marxista. Mi pare che appartenga al filone del socialismo democratico, non a quello comunista.
In ogni caso, se posos anche io fare un po' di ronia, ognuno ha diritto, a proposito di Lafontaine, di credere in chi gli racconta favole .... :D

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