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pagheca ha scritto:Scusa Franz, ma o ti sei espresso male o sei tu ad avere preso un abbaglio stavolta: i paesi poveri sono quelli - di norma, ovvero con alcune eccezioni - con i piu' elevati indici di Gini, e quindi quelli con elevati indici di disuguaglianza. Sono quelli ricchi che in genere possono disfarsi delle piu' crudeli disuguaglianze.
Loredana Poncini ha scritto:Rispetto al vicolo globalmente difficile in cui ci troviamo, con un lavoro che i lavoratori-dipendenti cercano di difendere stando per giorni sulle gru o sui tetti, un'economia che tenga conto del Terzo settore, come prospetta Stefano Zamagni ed è espresso nell'enciclica "Caritas in veritate", apre uno spiraglio ?
pierodm ha scritto:Per tornare solo un momento al marxismo, in altre occasioni ho già avuto modo di dire che il richiamo alle esperienze sovietiche e maoiste è assolutamente fuorviante e, in qualche modo, truffaldino.
Il marxismo, e il socialismo in genere, nacquero come risposta della cultura europea occidentale alla realtà della società industriale capitalista, prospettandone un'evoluzione e proponendo una volontà d'indirizzo che erano conseguenti alla cultura stessa che avevano generato quella risposta.
Nei paesi in cui questa concatenazione di fenomeni e di realtà era più pienamente corrispondente a questo schema, il socialismo e lo stesso marxismo hanno dato luogo alla democratizzazione della società, allo sviluppo dei diritti, ad una positiva evoluzione del concetto di "lavoro", al welfare, e insomma alle moderne società che, possiamo considerare liberal-socialiste.
pagheca ha scritto:be': i numeri stanno nel link che ho indicato. Poi ognuno e' libero di tirare fuori le conclusioni che gli pare naturalmente. Ma e' per questo che questo tipo di discussioni non mi entusiasma. Perche' rischiano sempre di diventare un esercizio dialettico con poche o nulle conseguenze sul piano della comprensione della realta', soggette come sono alle interpretazioni personali.
saluti,
pagheca
mariok ha scritto:Quello che ho preso è il coefficiente di Gini prima delle tasse.
L'OCSE lo chiama Gini coefficient of income inequality before taxes and tranfers.
Io l'ho tradotto coefficiente di diseguaglianza, ma possiamo chiamarlo anche Giuseppe. Senza tante seghe mentali, dovrebbe risultare chiaro che un paese con indice di Gini 0 (ogni percentuale di popolazione percepisce la stessa percentuale di reddito: quindi "perfetta" uguaglianza di tutti gli individui) è più "uguale" di uno con indice 1 (tutto il reddito ad un individuo; ed a poco vale la considerazione che tutti tranne uno hanno lo stesso reddito, cioè zero, e che quindi ci sarebbe paradossalmente più uguaglianza).
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