La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda Robyn il 21/08/2009, 14:04

I 36 mesi inoltre non hanno nessun senso perche l'art 18 si applica a quelle aziende che hanno più di 15 dipendenti e che sono una minoranza.Infatti il 95% delle attività o aziende è al di sotto dei 15 dipendenti ,per cui l'art 18 stà bene come stà,toccarlo non ha nessun senso così come non nessun senso il cocopro cococo,lavoro a progetto che è anticostituzionale e riguarda 20,000 lavoratori.Così come non ha senso la precarietà o flessibilità nella PA.Infatti con la precarietà nella PA lo stato dà solo un cattivo esempio al privato.In sintesi la precarietà è solo una malattia socialeCiao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11308
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda pagheca il 21/08/2009, 14:14

Robyn ha scritto:Pierodm
Nella legge biagi ci sono due formule contrattuali mal concepite.La prima è lo staff leasing,la seconda è il giob on call
[...]


interessante. Pero' io vorrei capire una cosa: quanti di voi (mi rivolgo soprattutto a chi vive in Italia) sarebbero favorevoli all'esistenza di contratti temporanei e quanti invece li vedono come una cosa comunque - al di la' delle singole forme e garanzie - ingiusta?

Lo domando perche' gia' nel termine "precario" in Italia sembra esistere una connotazione negativa, mentre io ad esempio mi sono abituato a pensare che certe forme di precarieta', che sarebbe piu' corretto chiamare rapporti temporanei, sono normali, anzi positive, in quanto consentono di testare un dipendente. Il problema vero e' che non possono essere la norma e non possono equivalere a retribuzioni inferiori a parita' di mansioni, o diventare un sistema per evadere le contribuzioni. Ma quando faccio questi discorsi con gli italiani vedo molto malcelata insofferenza. Per esempio nella ricerca io trovo che chiamare "precari" i ricercatori temporanei sia scorretto. Il problema e' che questa gente spesso prende salari indecenti ed e' di fatto priva di garanzie. Entrambe le cose non capitano nei paesi in cui ho lavorato (con contratti a termine, per inciso).

saluti
pagheca
pagheca
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1135
Iscritto il: 19/06/2008, 10:12
Località: Santiago

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda pierodm il 21/08/2009, 16:45

Pagheca: quanti di voi (mi rivolgo soprattutto a chi vive in Italia) sarebbero favorevoli all'esistenza di contratti temporanei e quanti invece li vedono come una cosa comunque - al di la' delle singole forme e garanzie - ingiusta?

I contratti temporanei sono accettabilissimi, e in certi casi la soluzione migliore o perfino obbligata.
Questo, in linea di principio.
Ma nella stessa linea di principio, però, in cui ipotizziamo un sistema economico che per brevità chiamiamo "democratico", privo di strozzature, di rendite di posizione, di oligopoli. In un sistema politico-sociale, e giuridico, che garantisca ricorsi veloci ed efficaci contro eventuali prevaricazioni. In un sistema produttivo che ha interesse reale alla qualità del lavoro, perché c'è un mercato che ha interesse reale alla qualità dei prodotti e dei servizi. Etc.

Inoltre, quando parliamo di "precariato" non ci riferiamo ad una forma contrattuale, ma ad uno status che deriva dall'insieme delle condizioni del sistema socio-economico.
Per esempio, preoccupa assai meno un contratto a termine - sia per lavori di basso profilo, sia per quelli qualificati - se si ha una ragionevole probabilità di trovare un altro lavoro: non per clientelismo, ma per disponibilità personale o per la propria competenza.
In un sistema - come quello italiano - così completamente bloccato, vischioso, e così mal governato, tutto diventa fonte di precarietà, se non hai la "fortuna" di trovarti una nicchia protetta - che finisce per diventare privilegio intoccabile, per meccanismi in parte umanamente comprensibili, in parte perversi.
Tutto: in un paese dove la maggioranza assoluta dei cittadini ha una casa di proprietà, scopri che per molti questo è ottenuto tramite abusivismo diretto o indiretto, e chi non ce l'ha non è un semplice "locatario" (condizione di per sé non disdicevole) ma un precario, uno che non solo è destinato ad essere, ma si sente un disgraziato.
Un fenomeno che influisce anche nel problema del lavoro, o meglio della mobilità e nella disponibilità a cambiare lavoro e zona di residenza.

Per non andare troppo per le lunghe, diciamo che una giusta liberalizzazione del lavoro non può prescindere - per essere valutata e trovare adeguata aplicazione - da una liberalizzazione generale del sistema, perché il lavoro non è un fenomeno separato da tutto il resto. Anzi, è una specie di nodo, di imbuto, nel quale confluiscono tutti i problemi.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda lucameni il 21/08/2009, 20:18

Faccio presente che proprio alcuni degli economisti "liberisti" hanno ripetutamente sollecitato ad una politica che finalmente rendesse "normale" il contratto a tempo indeterminato, con relativi ammortizzatori sociali per coloro che si trovano affogati nel precariato.
La stessa legge Biagi doveva essere solo un tassello di una più ampia riforma del mercato del lavoro, non "la" riforma del mercato del lavoro.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda Robyn il 21/08/2009, 21:02

Paghega
Il problema della flessibilità mal regolata dipende da due cose.Il fatto che la precarietà sia una malattia sociale,il fatto che la riforma biagi l'ha fatta la destra che non è riformista.La malattia sociale della precarietà si è sviluppata in passato forse per l'eccessiva rigidità del mercato del lavoro e nel presente grazie a chi diceva che bisognava licenziare senza giustificato motivo.Una classe dirigente responsabile non dice mai queste cose perche và ad amplificare le malattie ci sono nel basso.La battaglia contro l'art 18 è stata una battaglia ideologica dal momento che riguarda una esigua percentuale di lavoratori.Gia prima della riforma biagi dal momento che l'art 18 non si applica alle aziende al di sotto di 15 dipendenti,questa parte consistente del mondo del lavoro era già abbastanza flessibile.Infatti se si lavora un 4+4+4 e poi si viene assunti a tempo indeterminato in qualsiasi momento può esserci il licenziamento le cui cause possono essere le più diverse.Ma se la classe dirigente tiene la bocca chiusa,la flessibilità si riduce a quote fisiologiche.E necessario comunque rivedere nel suo complesso la legge biagi tagliando i rami secchi e introducendo gli ammortizzatori sociali sia per il lavoro stabile sia per chi lo perde
Ciao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11308
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda mariok il 22/08/2009, 0:01

mi permetto di fare una domanda probabilmente marginale, ma che a ben riflettere credo dia l'idea del perchè le cose qui da noi, prese singolarmente, senza riforme strutturali e profonde, non possono funzionare.

In tutti i paesi in cui vi è un welfare funzionante, mi risulta che viene assicurato un sussidio di disoccupazione a chi perde il lavoro fino a quando non ne trovi un altro o in caso rifiuti per un massimo di volte (due o tre) le proposte di lavoro prospettategli da un'agenzia dell'impiego.

Ebbene vorrei chiedervi: vi risulta che gli uffici provinciali del lavoro (ex collocamento) abbiano mai proposto un lavoro a qualcuno?

A me no. Gradirei essere smentito con esempi concreti.

Vi immaginate allora cosa diventerebbero questi sussidi? probabilmente dei vitalizi finanziariamente insostenibili, a meno di non introdurre la regola del massimo periodo di erogazione (di alcuni mesi) dopo di che "chi si è visto si è visto" della serie "chi non ha trovato lavoro...peggio per lui".

E senza degli uffici del lavoro competenti ed attivi sul territorio, capaci di facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro, vi immaginate a cosa servirebbero corsi di formazione decisi più o meno a ca..so? Spreco di denaro, parcheggi per disoccupati e perchè no opportunità di business per le aziende di formazione amiche degli amici.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda franz il 22/08/2009, 8:11

mariok ha scritto:In tutti i paesi in cui vi è un welfare funzionante, mi risulta che viene assicurato un sussidio di disoccupazione a chi perde il lavoro fino a quando non ne trovi un altro o in caso rifiuti per un massimo di volte (due o tre) le proposte di lavoro prospettategli da un'agenzia dell'impiego.
....
E senza degli uffici del lavoro competenti ed attivi sul territorio, capaci di facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro, vi immaginate a cosa servirebbero corsi di formazione decisi più o meno a ca..so? Spreco di denaro, parcheggi per disoccupati e perchè no opportunità di business per le aziende di formazione amiche degli amici.

Il sussidio di disoccupazione nei paesi europei viene solitamente erogato per un periodo massimo di tempo (circa 2 anni) e puo' essere bloccato in caso di rifiuto di una o piu' offerte adeguate (si prende in esame la qualità del lavoro svolto, la sua distanza da casa, l'importo economico) oppure del rifiuto a sostenere corsi di riqualificazione professionale. Il periodo del sussidio puo' essere allungato in caso di lavoro parziale (lavoretti di qualche emse trovati nel frattempo). Scaduto il temine del sussidio se uno non ha trovato lavoro e non è economicamente indipendente, ha di fronte la scelta dell'assistenza pubblica (quella agli indigenti) oppure potrebbe anche tentare di mettersi in proprio, se ha un buon progetto. Quanto all'opportunità di business per gli amici degli amici, questo è inevitabile. Ogni impresa è un'opportunità di business ed ogni opportunità di business si propaga in base anche ai rapporti personali, alle amicizie, alle conoscenze. Una caratteristica importante delle attività economca è la fiducia. Puoi avere fiducia di una persona o di una azienda perché la conosci personalmente da anni o perché l'hai selezionata tramite una complessa procedura di concorso. Ma tutto sommato in un posto piccolo tutti si conoscono e quindi concorso o conoscenze non cambia molto. Alla fine sempre di amici degli amici si tratta.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda mariok il 22/08/2009, 9:11

Grazie per le precisazioni. Ma mi sembra che non hai colto il senso delle mie osservazioni.

Quello che volevo dire è che sensa delle strutture efficienti, nel caso specifico agenzie del lavoro "competenti ed attive sul territorio", qualunque politica di sostegno all'occupazione si riduce in semplice assistenzialismo e non come dovrebbe essere e mi sembra che sia in altri paesi, uno strumento efficiente per avere un mercato del lavoro dinamico e capace di ridurre se non eliminare gli elementi di precarietà conseguenti alla flessibilità.

Il sussidio di disoccupazione dovrebbe essere uno degli elementi, non l'unico anche se ovviamente il più importante, del sostegno a chi si ritrova momentaneamente senza lavoro, insieme al supporto attivo nel favorire l'incontro di domanda e offerta ed a interventi formativi mirati a favorire tale incontro.

Se mancano elementi di conoscenza del mercato e strumenti efficaci di monitoraggio, non si capisce in base a quali criteri possano essere individuati i contenuti formativi più utili ed è facile presumere che essi, come già oggi in buona parte accade, vengano determinati in base all'offerta di formazione da parte delle società "amiche" e non da una domanda intesa a soddisfare le esigenze del mercato del lavoro. Basta conoscere sia pur un poco il settore della formazione soprattutto a livello regionale, per rendersi conto di quanto siano poveri di contenuto, talvolta fantasiosi, quasi sempre chiaramente inutili, i corsi finanziati con denaro pubblico e di come siano orientati a favorire "amicizie e clientele" oltre limiti per così dire fisiologici.

D'altra parte, basta entrare in un ufficio ex-collocamento (oggi trasformati in uffici del lavoro delle province) per rendersi conto che siamo lontani alcune miglia da una gestione moderna ed efficiente del mercato del lavoro.

La mia certezza è che finiremo ancora una volta col fare leggi giuste sulla carta, ma fallimentari nella loro applicazione pratica, con conseguente spreco di denaro.

D'altra parte non a caso l'approccio "sistemico" dovrebbe essere la caratteristica fondamentale di qualunque riformismo in tutti i campi.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda franz il 22/08/2009, 10:30

mariok ha scritto:Grazie per le precisazioni. Ma mi sembra che non hai colto il senso delle mie osservazioni.

Le precisazioni servivano a precisare e non volevano contestare il senso delle tue osservazioni, che condivido pienamente.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Precedente

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite