mariok ha scritto:Prodotto interno lordo di Eurolandia -0,1% rispetto ai tre mesi precedenti (Francia e Germania +0,3%), -4,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Nei Ventisette il calo è stato rispettivamente -0,3% e -4,8%.
L'Italia ha segnato -0,5% su trimestre e -6% su anno
IL BOLLETTINO della bce «Recessione globale al punto di svolta» «L'incertezza resta elevata» ma la fase critica sta finendo. Sorpresa in Francia e Germania: il Pil torna a salire
Ma che importanza ha? Da noi governo ed opposizione sono impegnati contro la Giustizia Amministrativa, che pretende di discriminare gli insegnanti di religione (nominati dai Vescovi)!
Certo, non ha importanza perché ritengo che tutto sommato il lavoro dei governi puo' solo alleviare il disagio di chi è colpito dalla crisi ma non puo' risollevare le sorti del PIL. Fosse vero che le sorti del PIL dipendono cosi' fortemente dall'azione del governo allora viva il comunismo! Consegnamo le redini dell'economia ai governi e lasciamo fare a loro. Ritengo che Francia e Germania, per la loro struttura economica storica, siano piu' resistenti e siano anche pronti prima di altri ad uscire dalla crisi. Da noi invece è l'opposto. Siamo strutturalmente piu' deboli, subiamo piu' fortemente gli effetti della crisi (anc he per il welfare inadeguato) e ci mettiamo piu' tempo ad uscirne. Qui il massimo che potremmo fare e cercare di adeguare le nostre strutture, portandole gradualmente, ma con determinazione, verso traguardi "tedeschi".
Ma oltre a questo non vedo grandi possibilità di intervento dello stato nell'econimia.
I governi in economia possono fare poco ma possono fare molti disastri. Si discute da tempo sull'effetto delle politiche keinesiane e gli economisti sono divisi. Se sono divisi loro, figuriamoci noi. Una tesi sostiene che le politiche keinesiane hanno avuto il solo effetto di fare durare la crisi del 29 piu' a lungo (tre o quattro anni). Quindi un effetto c'è ma non è dei migliori. La cosa mi ricorda un tema che sembra c'entrare poco (e immagino che ci porterà anche questo fuori strada) e che è quello dell'epidemia di inflienza "suina". Le misure di contenimento basate sul rallentamento dei contatti umani (blocco di manifestazioni sportive di massa, fiere, mercati, ventilata chiusura delle scuole) possono fare in modo che l'epidemia invece di manifestarsi in modo virulento in poco tempo, bloccando 1/3 della popolazione a letto in due o tre settimane, sia diradata e depotenziata. In questo modo l'epidemia è, settimana per settimana, meno forte. Tuttavia ci sono ragionevoli motivi per pensare che cosi' durerà di piu'. Alla fine colpirà sempre 1/3 della popolazione ma invece di farlo in un tempo breve, ci metterà il triplo o il quadruplo. Cosi' facendo l'enonomia ne soffre meno perché non avremo il minacciaot blocco dei trasporti, dei rifornimenti di cibo alla grandi città e di merci alla fabbriche. Il rischio pero' è che avendo piu' tempo per diffondersi, il virus muti, come avvenne con la spagnola.
Ovviamente popolazioni piu' robuste e nutrite (come la germania) ne usciranno prima. L'alternativa è vaccinarsi, se la cosa non dà fastidio ai nemici delle multinazionali farmaceutiche. Come è noto sono i piu' debolo a doversi vaccinare.
Da noi invece l'unico vaccino contro la crisi che il governo ha partorito si chiama "ottimismo".
Ciao,
Franz