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LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, BERSANI E MARINO

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, BERSANI E MARINO

Messaggioda pagheca il 11/08/2009, 10:01

Approvo lo sforzo, ma Marino secondo me sbaglia. Non puo' essere uno sforzo su base volontaria a creare indipendenza nei media. Ci vuole una riforma (come discusso altrove su questo forum) che renda i manager della TV pubblica indipendente dalla maggioranza di governo. Tutto il resto non puo' semplicemente funzionare. Marino si deve mettere a studiare per capire "come si fa", piuttosto che fare dichiarazioni ad effetto che creano effetti indesiderati nell'opposizione.

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Re: LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, BERSANI E MARINO

Messaggioda Manuela il 13/08/2009, 11:58

pagheca ha scritto:Approvo lo sforzo, ma Marino secondo me sbaglia. Non puo' essere uno sforzo su base volontaria a creare indipendenza nei media.
pagheca



Immagino ti riferisca all'idea di abbandonare i posti in CdA. Questa non è una proposta complessiva di riforma della
RAI, ma è il minimo indispensabile per poter seramente iniziare a parlarne. Non può essere credibile un'opposizione che legittima, con la sua presenza in posti occupati per spartizione, la situazione di effettiva assenza di libertà di informazione in Italia.
Quanto al resto, la proposta di Marino è molto semplice: Differenziare la RAI in maniera netta rispetto alla televisione commerciale perseguendo un modello di business che sia alternativo a quello esclusivamente fondato sulla raccolta pubblicitaria: due reti (una nazionale e una locale), garanzia di equilibrio nella rappresentazione dell’offerta politica esistente e nuova, Rai sottratta al dominio delle maggioranze e della politica.due reti, una nazionale e una privata non pagate con la pubblicità.
Si sta parlando di mozioni congressuali, necessariamente sintetiche: mi pare però, se ho letto bene, che nelle altre mozioni ci sia molto meno.
Infine, mi disturba un po' la supponenza con cui si dà per scontato che NMarino, non essend un politico di professione, "non sappia fare". A parte il fatto che Marino è solo l'esponente di punta di un gruppo che, per formazione ed esperienze, può con cngizione di causa parlare di molti argomenti, da chi dovrebbe "imparare", di grazia? Da coloro che, bravissimi politici! per le cose che hanno fatto e ancor più per le cose che hanno colpevolmente omesso di fare, hanno contribuito a fare dell'Italia un paese del quarto mondo per quanto rguarda la l'infomazione? Da certi maestri, Marino è molto meglio che si guardi...
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Re: LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, BERSANI E MARINO

Messaggioda ranvit il 13/08/2009, 15:38

Manuela, due osservazioni :

L'Aventino ha già portato una volta al fascismo....forse sarebbe meglio tenersi i posti nel Cda ma "battagliare" a piu' non posso sulla necessità di sganciare le mani della politica dalla Rai. Naturalmente se non si è, a propria volta, convinti sostenitori, come credo, della politicizzazione/spartizione.

Con il digitale terrestre i canali sono tanti che non è piu' il caso di parlare di due canali a me e due a te ....etc
Piuttosto sarebbe utile che la Rai, che usufruisce del canone, togliesse di mezzo la pubblicità almeno sui due canali da te citati (canali "istituzionali").

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, BERSANI E MARINO

Messaggioda pagheca il 13/08/2009, 16:14

Manuela ha scritto:
pagheca ha scritto:Approvo lo sforzo, ma Marino secondo me sbaglia. Non puo' essere uno sforzo su base volontaria a creare indipendenza nei media.
pagheca



Immagino ti riferisca all'idea di abbandonare i posti in CdA. Questa non è una proposta complessiva di riforma della
RAI, ma è il minimo indispensabile per poter seramente iniziare a parlarne. Non può essere credibile un'opposizione che legittima, con la sua presenza in posti occupati per spartizione, la situazione di effettiva assenza di libertà di informazione in Italia.
Quanto al resto, la proposta di Marino è molto semplice: Differenziare la RAI in maniera netta rispetto alla televisione commerciale perseguendo un modello di business che sia alternativo a quello esclusivamente fondato sulla raccolta pubblicitaria: due reti (una nazionale e una locale), garanzia di equilibrio nella rappresentazione dell’offerta politica esistente e nuova, Rai sottratta al dominio delle maggioranze e della politica.due reti, una nazionale e una privata non pagate con la pubblicità.
Si sta parlando di mozioni congressuali, necessariamente sintetiche: mi pare però, se ho letto bene, che nelle altre mozioni ci sia molto meno.
Infine, mi disturba un po' la supponenza con cui si dà per scontato che NMarino, non essend un politico di professione, "non sappia fare". A parte il fatto che Marino è solo l'esponente di punta di un gruppo che, per formazione ed esperienze, può con cngizione di causa parlare di molti argomenti, da chi dovrebbe "imparare", di grazia? Da coloro che, bravissimi politici! per le cose che hanno fatto e ancor più per le cose che hanno colpevolmente omesso di fare, hanno contribuito a fare dell'Italia un paese del quarto mondo per quanto rguarda la l'infomazione? Da certi maestri, Marino è molto meglio che si guardi...


Ti ringrazio per le precisazioni, pero' intanto Ranvit mi ha preceduto: l'Aventino purtroppo e' una scelta molto pericolosa e in piu' che si puo' fare una volta sola. Prova a immaginare nella realta' che l'opposizione abbandoni il CDA. E poi? Non esisterebbe piu' alcun controllo e in una situazione come la nostra di crisi per la democrazia si rischierebbe che la maggioranza ne approfitti per fare quello che ancora gli resta da fare. L'attenzione del pubblico scenderebbe dopo qualche tempo (settimane?) e tutto tornerebbe come prima nella totale indifferenza della gente.

Veniamo ora alla proposta di Marino. Mi fa piacere vedere che qualcuno - finalmente! - entri nel merito.

Primo, io sono convinto che questa idea di indebolire la rai, invece di rafforzare il canale pubblico come si fa in ogni paese civile, porterebbe a una grave crisi dell'azienda. Secondo me e' passato il messaggio della maggioranza per cui RAI e mediaset sono due "poli" sullo stesso piano. C'e' come la tendenza a scusarsi per la presenza di una rai, mentre bisognerebbe contrattaccare potenziandola, rimarcandone la centralita' nel sistema democratica. Guarda: io sono un critico convinto e preoccupato del sistema Italia. Eppure credo che nella RAI vi siano delle competenze, delle professionalita', una creativita', che non ha nulla da invidiare a tutte le tv che ho visto in giro per il mondo, e sono tante. E' solo che il sistema si e' irregimentato a un punto tale che non e' piu' possibile esprimere queste capacita' straordinarie.

Dobbiamo chiedere con forza che sia un soggetto indipendente ma potente, libero di operare in un libero mercato ma con un canone o un finanziamento PUBBLICO - come e' normale un po' ovunque - in grado di garantirne una certa indipendenza dai meccanismi di mercato.

Poi: dici che Marino vuole una RAI sottratta al dominio delle maggioranze. Lo si dice da decenni ma ancora devo sentire una proposta in grado di farlo. Sottrarre al dominio delle maggioranze e' un pio desiderio. Proporre - lo dico a titolo di esempio - di farlo mettendo nelle mani del Presidente della Repubblica la nomina di un consiglio di governatori al di fuori della politica (personaggi con una chiara competenza nel settore e provata indipendenza politica) che poi nominino il CDA, i fini e gli standard, come ho proposto altrove scopiazzando un po' il modello british della BBC, risponde alla domanda di COME farlo. Ripeto: e' solo un esempio. Non sono un esperto di media e politica e non sono in grado di valutare se la cosa e' fattibile nel contesto italiano. Pero', dov'e' la proposta Marino per sottrarre alla maggioranza il controllo della RAI? Io non la vedo. Forse mi sono perso qualcosa?

Per quanto riguarda l'idea che Marino dovrebbe mettersi a studiare, ho detto "studiare", non che debba imparare "da qualcuno", ma la direzione di un Paese non la si impara dall'oggi al domani. Bisogna
1) studiare, studiare, studiare.
2) circondarsi di buoni collaboratori esperti dei diversi settori (non solo di politici navigati, per carita').

Si vedra' se lo sa fare ma non c'e' nulla di cui risentirsi. Le proposte non si fanno su due piedi, ma lavorandoci sopra e a lungo, chiedendo agli esperti (non necessariamente i politici). Altrimenti si dicono castronerie.

Attenzione Manuela: Marino e' sul banco di prova. Io e, spero, nessuno, ha intenzione di affittargli il cervello con scadenza tra 3 anni. Non sarebbe giusto. E' lui che ci deve dimostrare di saperci fare da qui alle elezioni.

un saluto
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Re: LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, BERSANI E MARINO

Messaggioda Manuela il 13/08/2009, 18:23

Premetto che non sono - non dico un'esperta - ma nemmeno un po' competente del sistema radiotelevisivo (di cui preferisco dimenticarmi per accedere altrimenti alle informazioni), per cui non ho intenzione di entrare nel merito del "come" si può fare per liberare la RAI dai partiti. Una cosa certa: va assolutamente liberata.
Quello che in fondo mi convince di Marino è che è portatore di una cultura politica profondamente diversa da quella che conosciamo, e questo non può che far bene all'Italia. Poiché sono cocciuta, ho cercato qualche altra informazione sulla sua concezione della RAI. Intervista sulla Stampa: "...Per la RAI devono cambiare le regole, deve tornare ad essere un'azienda regolata dal codice civile, con un amministratore delegato e un cda nominato da una fondazione com'è per la BCC in Inghilterra" Forse non basta ancora, ma ho l'impressione che Marino debba sostenere un esame che dai competitori non si pretende: ed è ben strano, visto che i competitori hann avuto diversi decenni per dimostrare incontrovertibilmente la loro incapacità!

Vittorio che mi conosce, sa già che non sono d'accordo, che non lo sono mai stata, con lo "stare dentro" a tutti i costi. Ci sono situazioni che si possono cambiare standoci dentro, altre no, e la RAI è ormai una di queste. Non sono bastati 60 anni di spartizione, per dimostrare che la RAI, in questo modo, non può e non potrà mai essere fonte indipendente di informazione? E poi perché dovrebbe essere un "Aventino"? I partiti servono a fare battaglie nel paese, ed è lì che si possono trovare le energie per imporre i necessari cambiamenti; solo se si è credibili, però, e spartirsi i posti fa perdere credibilità, temo.
Io temo, Pacheca, che se l'opposizione abbandonasse la RAI, davvero nessuno si accorgerebbe di niente, perché non cambierebbe proprio niente. Dici che non ci sarebbe più "controllo": perché adesso, chi controlla che cosa? Davvero quel povero vecchietto di Zavoli ha qualche voce in capitolo? Davvero Garimberti ha inciso in qualche modo sull'informazione?
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Re: LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, BERSANI E MARINO

Messaggioda pagheca il 13/08/2009, 19:30

Cara Manuela,

innanzitutto ancora grazie per avere riportato la discussione dal piano della polemica a quello dell'informazione. La dichiarazione che citi di Marino e' in effetti interessante. Il problema e' capire come questa Fondazione verrebbe diretta e nominata, ma puo' essere che effettivamente il nostro (per adesso) candidato abbia un'idea precisa della cosa.

Per quanto riguarda la sensazione che Marino "debba superare esami che agli altri non sono richiesti" non so risponderti, nel senso che da lontano io questa sensazione non la ho e non potrei averla avuta. Da quaggiu' (UK) mi sforzo di pensare ai candidati in maniera molto oggettiva e razionale. Leggo quello che dicono e come lo dicono, cercando di selezionare la "ciccia" dagli immancabili "condimenti" che non mancano mai sui giornali italiani. Il resto non mi interessa e invito tutti, modestamente, a fare cosi'. Nessuno avra' il mio (misero) voto oggi. La decisione la prendo l'ultimo giorno disponibile. Per adesso appoggio marino anche discutendo con amici e colleghi, ma questo non toglie che potrei cambiare idea sulla base di quello che avverra' di qui a Ottobre.

Come raccontavo altrove, faccio sempre cosi'. Purtroppo i miei concittadini - non me se ne voglia per questa piccola tiratina d'orecchie - spesso tendono a sposare un candidato o un'idea senza ritegno, e questo fa si che a volte la scelta venga condizionata da aspetti secondari, che si rinunci a discutere costruttivamente e a spronare i candidati a migliorarsi, e che cosi' facendo magari ottime persone vengano gettate alle ortiche perche' nessuno ha voglia di perdere tempo a informarsi.

un saluto
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