Manuela ha scritto:pagheca ha scritto:Approvo lo sforzo, ma Marino secondo me sbaglia. Non puo' essere uno sforzo su base volontaria a creare indipendenza nei media.
pagheca
Immagino ti riferisca all'idea di abbandonare i posti in CdA. Questa non è una proposta complessiva di riforma della
RAI, ma è il minimo indispensabile per poter seramente iniziare a parlarne. Non può essere credibile un'opposizione che legittima, con la sua presenza in posti occupati per spartizione, la situazione di effettiva assenza di libertà di informazione in Italia.
Quanto al resto, la proposta di Marino è molto semplice:
Differenziare la RAI in maniera netta rispetto alla televisione commerciale perseguendo un modello di business che sia alternativo a quello esclusivamente fondato sulla raccolta pubblicitaria: due reti (una nazionale e una locale), garanzia di equilibrio nella rappresentazione dell’offerta politica esistente e nuova, Rai sottratta al dominio delle maggioranze e della politica.due reti, una nazionale e una privata non pagate con la pubblicità. Si sta parlando di mozioni congressuali, necessariamente sintetiche: mi pare però, se ho letto bene, che nelle altre mozioni ci sia molto meno.
Infine, mi disturba un po' la supponenza con cui si dà per scontato che NMarino, non essend un politico di professione, "non sappia fare". A parte il fatto che Marino è solo l'esponente di punta di un gruppo che, per formazione ed esperienze, può con cngizione di causa parlare di molti argomenti, da chi dovrebbe "imparare", di grazia? Da coloro che, bravissimi politici! per le cose che hanno fatto e ancor più per le cose che hanno colpevolmente omesso di fare, hanno contribuito a fare dell'Italia un paese del quarto mondo per quanto rguarda la l'infomazione? Da certi maestri, Marino è molto meglio che si guardi...
Ti ringrazio per le precisazioni, pero' intanto Ranvit mi ha preceduto: l'Aventino purtroppo e' una scelta molto pericolosa e in piu' che si puo' fare una volta sola. Prova a immaginare nella realta' che l'opposizione abbandoni il CDA. E poi? Non esisterebbe piu' alcun controllo e in una situazione come la nostra di crisi per la democrazia si rischierebbe che la maggioranza ne approfitti per fare quello che ancora gli resta da fare. L'attenzione del pubblico scenderebbe dopo qualche tempo (settimane?) e tutto tornerebbe come prima nella totale indifferenza della gente.
Veniamo ora alla proposta di Marino. Mi fa piacere vedere che qualcuno - finalmente! - entri nel merito.
Primo, io sono convinto che questa idea di indebolire la rai, invece di rafforzare il canale pubblico come si fa in ogni paese civile, porterebbe a una grave crisi dell'azienda. Secondo me e' passato il messaggio della maggioranza per cui RAI e mediaset sono due "poli" sullo stesso piano. C'e' come la tendenza a scusarsi per la presenza di una rai, mentre bisognerebbe contrattaccare potenziandola, rimarcandone la centralita' nel sistema democratica. Guarda: io sono un critico convinto e preoccupato del sistema Italia. Eppure credo che nella RAI vi siano delle competenze, delle professionalita', una creativita', che non ha nulla da invidiare a tutte le tv che ho visto in giro per il mondo, e sono tante. E' solo che il sistema si e' irregimentato a un punto tale che non e' piu' possibile esprimere queste capacita' straordinarie.
Dobbiamo chiedere con forza che sia un soggetto indipendente ma potente, libero di operare in un libero mercato ma con un canone o un finanziamento PUBBLICO - come e' normale un po' ovunque - in grado di garantirne una certa indipendenza dai meccanismi di mercato.
Poi: dici che Marino vuole una RAI sottratta al dominio delle maggioranze. Lo si dice da decenni ma ancora devo sentire una proposta in grado di farlo. Sottrarre al dominio delle maggioranze e' un pio desiderio. Proporre - lo dico a titolo di esempio - di farlo mettendo nelle mani del Presidente della Repubblica la nomina di un consiglio di governatori al di fuori della politica (personaggi con una chiara competenza nel settore e provata indipendenza politica) che poi nominino il CDA, i fini e gli standard, come ho proposto altrove scopiazzando un po' il modello british della BBC, risponde alla domanda di COME farlo. Ripeto: e' solo un esempio. Non sono un esperto di media e politica e non sono in grado di valutare se la cosa e' fattibile nel contesto italiano. Pero', dov'e' la proposta Marino per sottrarre alla maggioranza il controllo della RAI? Io non la vedo. Forse mi sono perso qualcosa?
Per quanto riguarda l'idea che Marino dovrebbe mettersi a studiare, ho detto "studiare", non che debba imparare "da qualcuno", ma la direzione di un Paese non la si impara dall'oggi al domani. Bisogna
1) studiare, studiare, studiare.
2) circondarsi di buoni collaboratori esperti dei diversi settori (non solo di politici navigati, per carita').
Si vedra' se lo sa fare ma non c'e' nulla di cui risentirsi. Le proposte non si fanno su due piedi, ma lavorandoci sopra e a lungo, chiedendo agli esperti (non necessariamente i politici). Altrimenti si dicono castronerie.
Attenzione Manuela: Marino e' sul banco di prova. Io e, spero, nessuno, ha intenzione di affittargli il cervello con scadenza tra 3 anni. Non sarebbe giusto. E' lui che ci deve dimostrare di saperci fare da qui alle elezioni.
un saluto
pagheca