da pierodm il 12/08/2009, 23:40
Vittorio, sviluppare davvero quel concetto richiederebbe un paio di forum dedicati - per non costringere chi legge a fare zapping sul forum, riporto le due frasi in autocitazione: Proprio questo è il punto dolente: considerare il nazismo come prodotto di una "cultura della libertà". Questa è l'aberrazione storico-ideologica, sulla quale il papa costruisce poi la sua concatenazione di idee.
Il nazismo possiamo consideralo come "libertà" solo nel senso che è svincolato dall'ammaestramento cristiano, ossia giudicandolo dal punto di vista di una dottrina che considera "arbitrariamente libero" tutto ciò che sfugge al proprio controllo, com'è in generale la dottrina delle religioni monoteiste, in specie il cattolicesimo e l'islam.
Se risaliamo alle radici culturali del nazismo, troviamo un aggregato di varie tendenze ideologiche e intellettuali: mettendo da parte il lato esoterico, c'è una forte ascendenza culturale spiritualista e vitalistica, che ha caratterizzato i decenni a cavallo tra '800 e '900.
L'influenza che una comune vulgata attribuisce sulla formazione dell'ideologia nazista a Friedrich Nietzsche è attendibile solo in parte: la parte che riguarda la "volontà di potenza", che per Nietzsche e poi per il nazismo non è quella dell' "uomo", ma del "super-uomo", ossia una cosa assolutamente diversa da quell'umanesimo laico indicato da Ratzinger.
C'è poi l'elemento razziale, che nel nazismo si collega direttamente al super-omismo, mentre questo non avviene in Nietzsche.
Quanto al "razionalismo" - che evidentemente Ratzinger lega all'illuminismo e al concetto di "libertà" - il nazismo è caratterizzato semmai da un forte richiamo alle teorie irrazionalistiche romantiche.
E' però vero che nel nazismo esiste anche una componente "pagana", ma di un paganesimo diverso sia da quello che possiamo far discendere dal nostro Umanesimo italo-europeo, a sua volta erede di quello greco-romano, sia da quello assai complesso di Nietzsche, che solo parzialmente si rifà al mondo classico.
E' invece molto più congruo accostare il paganesimo nazista al lato esoterico e magico, confusamente mescolato con la rivitalizzazione degli antichi miti tribali delle popolazioni germaniche.
In ultima analisi, ciò che accomuna l'umanesimo laico, il razionalismo, il socialismo, il liberalismo, etc, con il nazismo è il rifiuto a piegarsi di fronte al magistero ecclesiale. Ce n'è abbastanza per fare venire l'urto di nervi al papa, questo è evidente, ma anche l'urto di nervi dovrebbe avere un limite: accomunare l'umanesimo laico al nazismo è una sciocchezza, non solo storico-politica, ma anche ideologica.
Ma cerchiamo di capire meglio qualche aspetto specifico.
Il problema della scienza e della ricerca, specialmente in biologia.
Il nazismo era molto spregiudicato in materia, e ha usato la scienza su larga scala per i propri fini: in questo senso ha di fatto rivendicato una totale "libertà" da vincoli etici che riteneva inadatti alle proprie necessità.
Ma questa era la volontà ideologica del nazismo, non della scienza - ciò vale a dire che applicare una proprietà biunivoca ai due termini è arbitario e scorretto: la libertà della scienza non equivale ipso facto ad una libertà di tipo nazista.
Soprattutto, non la equivale in linea di principio, mentre è ammissibile che possa equivalerla in certi determinati casi, non solo agli occhi del vescovo di Roma, ma anche a quelli di laici liberali o socialisti, ossia agli occhi di quello che Ratzinger chiama "l'umanesimo laico".
PS
Avevo tralasciato l'accenno ai "compagni cristiani che sbagliano".
Questo può essere vero soprattutto per il fascismo, che inizialmente si era posto come alternativo alla Chiesa, ma poi aveva trovato un accordo istituzionale, che corrispondeva non tanto ad una tendena ideologica teorica, ma ad una realtà antropologica e sociologica dell'Italia che Mussolini crede di rivestire d'una raffazzonata e improbabile patina neo-classica, che rinverdisse le glorie dell'antico mondo romano.
Per quanto riguarda il nazismo, invece, io credo che ci sia ben poco di critiano, sia in pratica sia in teoria.
Forse un legame lo possiamo trovare con un contesto religioso più accentuatamente biblico, che caratterizza il protestantesimo e il calvinismo mitteleuropeo: questa è una mia idea, dato che considero la cultura biblica assai più contigua ad una visione epica e millenaristica, autoritaria e totalitaria, in grado di trovare un magmatico accordo con pulsioni imperialistiche di diversa natura.