da pierodm il 02/08/2009, 17:49
La policy. La politica che riguarda tutti. La religione che riguarda alcuni.
Il punto è che i cattolici non pensano affatto che la religione riguarda "alcuni", cioè solo chi ne pratica una delle varianti.
Se proprio devono scegliere - anche solo implicitamemente - hanno dimostrato in decenni di pseudo-qualunquismo democristiano, che è la politica che riguarda solo alcuni, o che basta andare a votare ogni due o tre anni per aver abbondantemente esaurito il proprio dovere civile.
Pagheca pone un bella serie di domande: Come e' possibile per esempio costruire un terreno di discussione come aborto o matrimonio tra omosessuali? Perche' questo succede continuamente in tanti partiti stranieri e invece sembra impossibile in Italia? Come evitare che al primo attrito su un tema etico una eventuale maggioranza di centrosinistra si spacchi in due e il paese ripiombi nel caso anche se c'era (meglio: ci fosse stata) intesa in politica economica o estera o salariale o in generale su tutti gli altri temi non "sensibili"?
Per quello che mi riguarda, la risposta ho già tentato di darla.
In Italia abbiamo il Vaticano, con tutto il codazzo di vescovi e di zeloti incaricati di fare il lavoro sporco, che solo per pudore possiamo definire "lobbistico", essendo in realtà molto più profondo nel tessuto sociale.
Nonostante le pie illusioni dialettiche, perfino in buona fede, di qualcuno, la situazione italiana conferma che non è possibile scindere il cattolicesimo "pubblico" dalla sua natura ecclesiale e dottrinaria.
Non esiste un cattolicesimo spirituale, ma esiste soltanto un cattolicesimo indissolubilmente legato al magistero e al lobbismo vaticano.
Se individualmente qualcuno ha una propria visione, una propria filosofia che preferisce definire "cattolica" ma svincolata dai dettami e dalla natura ecclesiale, la sua definizione è il effetti priva di senso: non è cattolico, ma genericamente cristiano, teista, gnostico, ariano, insomma un eretico, fortunato nell'essere capitato nel periodo giusto nel quale nessuno lo insegue con una torcia in una mano e un crocefisso con il morticino nell'altra.
Anzi, in proposito vorrei completare il discorso con una notazione.
Siamo tutti, in qualche modo, cristiani e in Italia cattolici: secoli di storia non si cancellano facilmente.
I riflessi positivi di questa nostra ascendenza culturale sono stati ampiamente sviscerati, per esempio rispetto ad altre culture importanti, tanto quanto sono stati sviscerati quelli nefasti e vergognosi - anche se una buona parte di questi aspetti positivi sono a loro volta radicati nelle radici greco-romane, ma insomma va bene così.
Ora, tutto quello che di buono ci distingue come occidentali ed europei, e che abbiamo tratto da questa nostra ascendenza "cristiana", ha già tante e variegate trasposizioni politiche e civili, assolutamente laiche e nient'affatto bisognose di un supporto confessionale.
Quello che di buono, insomma, in termini di tolleranza, di solidarismo, di libertà individuale, etc, questa nostra antica e complessa cultura "cristiana" poteva produrre sul piano politico e civile, è stato prodotto e si è concretizzato nelle nostre istituzioni e in tutte le nostre filosofie politiche democratiche.
Quello che è rimasto fuori - ossia è rimasto di esclusiva pertinenza della chiesa - è solo la parte meno democratica, più legata ad una concezione autoritaria, o appartiene alla sfera della spiritualità individuale.
Quanto alla spocchia, rispondo a Luca in pubblico allo stesso modo in cui farei in posta privata: ma siamo impazziti?
Io esprimo le mie idee in merito ad un fenomeno: basta questo per essere definito spocchioso?
Lo so, la risposta è sì, basta e avanza, e anzi mi va anche bene: in altri momenti sarei stato definito "posseduto dal demonio".
E poi, vorrei dirti: lascia stare. Mitiga e ammorbidisci la tua suscettibilità. Nelle mie polemiche non c'è niente di personale, ossia di umanamente personale. Per esempio, non mi sono mai sognato di immaginarti né spocchioso, né pinzochero: anzi, se proprio un'immagine mi è balenata per un momento, è quella di un ragazzo pulito e serenamente convinto di quello che dice - se proprio devo fare lo spiritoso, aggiungo, un ragazzo in maglione girocollo , serio, che fa la sua bella figura nelle funzioni religiose democratiche, scambiandosi il bacio della concordia con particolare dolcezza, specialmente se gli capita vicino una ragazza carina e profumata di violetta.
Con Franz ci siamo scambiati gomitate e interventi a piedi uniti, per anni, senza mai pensare di darci appuntamento al convento delle carmelitane scalze alle sei di mattina.