pierodm ha scritto: appare quanto mai fragile l'argomento che riguarda Napolitano, espresso da Berselli.
Le ragioni esposte nel suo articolo sono corrette e condivisibili, in punta di logica.
Ma viene da chiedersi: come è possibile che siamo ridotti a confidare in quella che Berselli definisce (giustamente) come una delicata e ultima barriera, contro la marea berlusconiana?
E' questa la situazione in cui siamo, dopo un decennio abbondante di riforme istituzionali, di rivoluzione maggioritaria, di caduta delle ideologie e di trionfo del pragmatismo?
Ed è così scandaloso che si pretenda dal garante della costituzione una posizione chiara, netta, politicamente qualificata?
Non va bene chiedere una simile posizione con parole dure, ai limiti dell'offesa personale? Bene, i politici dimostrino di saperlo fare meglio della vil razza dannata degli attori: lo chiedano con educazione, con garbo, ma lo chiedano.
felice di leggerti ancora, PieroDM! dopo di che direi che di fatto , come dici tu, é proprio questa la situazione in cui siamo.
Si fa continuamente riferimento a Scalfaro, che fu un Presidente che tenne vittoriosamente testa a un Berlusconi ancora poco pratico. A me il comportamento di Scalfaro fece comodo, ma debbo dire che egli non fu un Presidente super partes. Fu di parte, eccome!
Il problema dei problemi é tener duro rimanendo super partes, e quindi accettando il fatto che Berlusconi, avendone creato le condizioni in anni di televisione "educativa" (che cioè ha educato gli italiani a ignorare la cultura, a cercare le emozioni forti, ad applaudire il trash) si é appropriato delle coscienze di milioni di persone: tradotto in voti, si é creato la sua maggioranza politica.
Il lodo Alfano é oggi l'unico modo di uscire dal pesantissimo ricatto istituzionale messo in atto da Berlusconi con la norma blocca processi: ingoiamo il rospo (tutto sommato é un provvedimento che non appassiona gli Italiani, ma norme del genere esistono in diversi paesi civili); lasciamo che se lo approvino, dopo di che cerchiamo di favorire una nuova agenda politica che abbia al centro le vere priorità. Solo allora potrà avere inizio la vera sfida, riuscirà il governo a restituire un minimo di potere d'acquisto ai salari, eccetera?
Il Presidente Napolitano ha il dovere di NON esprimere le sue posizioni personali, ma di fare tutto il possibile perché venga frenato lo slabbramento della democrazia in atto e per favorire condizioni parlamentari diverse sul piano delle riforme. Sarebbe da fessi farsi intrappolare da Berlusconi in una posizione aventiniana che gli consenta di dire "vedete, volevo fare le riforme con l'opposizione ma loro non vogliono, così le faccio da solo"; e non si creda che un nuovo referendum abrogativo avrebbe successo. A mio avviso il Presidente Napolitano agisce con eccezionale saggezza istituzionale, tra l'altro non avalla alibi per un prossimo eventuale Presidente della Repubblica che sia Presidente solo della maggioranza.
Quanto all'opposizione, sembra ormai chiaro che un amministratore unico del PD dello spessore politico di Veltroni non ce la può fare e che bisogna rimescolare le carte.
E un'altra cosa mi sembra chiara: tutto quello che é accaduto in Italia in questi ultimi anni é un disastro favorito dall'ondata maggioritaria; ricordo bene quello che anni fa dicevi a proposito del proporzionale, avevi ragione. Sono convinto che il sistema tedesco sia per noi l'ultima spiaggia.
Basta guardare qualcuno in faccia un po' di più, per avere la sensazione alla fine di guardarti in uno specchio. (Paul Auster)