da pierodm il 13/07/2009, 13:00
Caro Incrociatore, non volevo farne un casus belli, ma vedo che continui a considerare la questione dal lato sbagliato: del resto, in questa vicenda le uniche cose che rimangono da dire - una volta esaurite le ovvietà - sono i dettagli, che fanno la differenza.
Anche in questo esempio che porti assegni all'ipotetico lavoratore un ruolo nel quale le sue manchevolezze sono direttamente in conflitto con l'essenza del ruolo stesso.
Nel caso del coordinatore invece - come dicevo - il suo ruolo ha poco (niente?) a che fare con le proprie o le altrui abitudini, o perversioni, sessuali e in generale comportamentali, e non rientra propriamente nella gamma degli atteggiamenti che un consesso di militanti scruta per valutare un candidato alla carica.
Per quello che riguarda la mia personale esperienza, per esempio, i trascorsi familiari, sessuali, comportamentali della gente che frequentavo nelle sezioni di partito sono sempre state assolutamente lontane dal mio interesse, nel senso che non me ne interessavo proprio, non mi facevo nemmeno domande "interiori" a riguardo: tutt'al più quegli aspetti confluivano - se confluivano - a trasmettere sensazioni di antipatia o simpatia, torbidezza o limpidezza di comportamento, e basta - ma per me non è poco come strumento di "indagine" d'insieme.
Ti dico, però, di più.
Nemmeno la certezza "certificata" di trascorsi burrascosi o censurabili, drammatici, m'induce a dare giudizi di condanna, specialmente laddove si tratti di vicende nelle quali la componente "umana" prevale su quella civile o politica.
Non si tratta soltanto di una cautela dovuta alla complessità di tutto ciò che rigurda la fallibilità, l'imperfezione, la colpa e il "peccato", ma anche della semplice difficoltà - spesso - di conoscere bene la realtà dei fatti: per condannare umanamente qualcuno, devastando la sua possibilità di continuare ad avere un normale gioco di rapporti con il proprio ambiente, con la propria famiglia, i propri amici o compagni, bisogna essere sicuri di avere a disposizione tutte le informazioni possibili per dare un giudizio equilibrato e non sommario.
In questo caso io fancamente vedo che ne sappiamo tropo poco, per essere pronti a impugnare la spada fiammeggiante - tra l'altro, la dimensione "politica" ha preso imemdiatamente il sopravvento, laddove la vicenda ha come principali vittime e protagoniste le donne che hanno subito la violenza.
Per inciso, non ho adesso questo atteggiamento per la speciale occasione, ma sempre, ogni volta che si tratta di episodi di cronaca, che in moltissimi casi mi trasmettono la sgradevole sensazione di una sorta di "oscenità" mediatica, come ogni volta che un groviglio di sofferenze, di rapporti difficili, di drammi personali viene illuminato violentemente e raccontato con indifferenza strumentale o con la sbrigatività burocratica da rapporto di polizia.
Ma voglio esagerare, e ti dico ancora di più.
Mi sarebbe testimone qualcuno, che pure è iscritto al forum e potrebbe intervenire, se ce ne fosse bisogno: nelle più recenti vicende del Papi nazionale, ho più volte espresso un sentimento sostanziale di pena per l'uomo-Papi, più che di condanna verso le squallide prestazioni dovute ad uno stato di disagio psicologico.
Certamente la mia - anche la mia - condanna verso il politico Papi che si dedica ai festini è molto netta: ma, come ho spiegato in un mio post, soprattutto perché fare di queste vicende un ciafruglio di puttanesimo indica uno stato mentale inadatto all'equilibrio e all'accortezza che deve avere un importante uomo di stato o di partito.
In secondo luogo, nelle vicende di Papi ci vedo uno stile troppo simile a quello di certi narcos sudamericani, che non sono più libertini probabilmente dei politici di Boston o di Monaco di Baviera, ma lo sono in modo sfacciato e cafone, ossia un modo che indica un totale disinteresse per la pubblica opinione e una certezza di "ingiudicabilità".
In poche parole: può una persona sensata o che abbia timore della pubblica opinione pensare che una frequantazione protratta nel tempo di decine di "escort", alla presenza e a conoscenza di decine di "servitori", in lungo e in largo, un simile traffico possa passare inosservato?