pierodm ha scritto:Come nel famoso paradosso, chi più si affanna a negare o banalizzare la "diversità", e ad accusare altri di avere la puzza sotto al naso, è quello che più di tutti si sente diverso e migliore, che ha più puzza sotto al naso e che ritiene di essere fuori dalla mischia a tal punto da poter vedere e giudicare dall'alto della propria superiorità.
...
Qui parliamo di diversità reale, non di quella immaginata e percepita: dipende poi, naturalmente, in quale campo, ossia entro quali confini la consideriamo. Nel nostro caso parliamo di diversità politica e culturale.
Prima di percepire paradossi occorre percepire. Io non ho negato diversità, anzi ho scritto (inutilmente) che essa non la volevo affatto negare. Ho chiarito infatti che quello che nego è la migliorità , neologismo di cui mi scuso ma è solo funzionale ad un estremo tentativo di far capire qualcosa a chi non vuole farlo. "Migliorità" che nego non come mia o tua o di alcuni ma coma affare e connotato di gruppi (etnici, sociali, politici). E soprattuto nego che esista un legame tra il fatto (ovvio) che ci sono individui migliori ed il "non fatto" che esistano gruppi migliori (affermazione razzista, specista, etc etc).
Ad essere migliori (o piu' adatte al momento ed alla circostanza, nonché "contesto") possono essere delle proposte politiche, non i gruppi che le sostengono.
Ciao,
Franz