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Bersani, Franceschini o Marino?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Chi preferite, oggi, tra i candidati del PD?

Sondaggio concluso il 26/06/2009, 17:30

Bersani
2
9%
Franceschini
4
18%
Marino
11
50%
Chi vorrei non è in questa lista
5
23%
 
Voti totali : 22

Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda Robyn il 28/06/2009, 13:59

C'era Cacciari,ma come al solito fà capricci.Forse se i candidati sono solo due e se con questi due si riesce a stabilire un confronto sulle idee e sul programma,e non sullo scontro personalistico,"che è una peste berlusconiana"in modo tale che questa consuetudine si rifletta in tutte le istituzioni democratiche ,tra candidati in un collegio uninominale,fra partiti,a maggior ragione questa avverrà se i canditati saranno più di due o i partiti e i candidati in un collegio uninominale sono più di due come ad esempio avviene nel primo turno del sistema francese.La peste berlusconiana non riguarda solo lo scontro personalistico ma investe una moltitudine di malattie come ad esempio quello del controllo del voto tra gli elettori promettendo lavoro in cambio di voti oppure minacciando di non dare più lavoro se non si ricevono più voti.La libertà di voto invece dev'essere effettivamente libera ed esecitabile Ciao Robyn
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Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda Loredana Poncini il 29/06/2009, 8:20

Domanda : "Bersani o Franceschini = D'Alema o Veltroni " ? Per cui è vero il grosso rischio del 3° candidato che affosserebbe il Pd ?
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Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda pagheca il 29/06/2009, 10:12

Loredana Poncini ha scritto:Domanda : "Bersani o Franceschini = D'Alema o Veltroni " ? Per cui è vero il grosso rischio del 3° candidato che affosserebbe il Pd ?


basarsi invece sulle idee che portano avanti no, eh? piuttosto che parlarne come di personaggi dei pezzi degli scacchi.

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Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda franz il 29/06/2009, 10:18

pagheca ha scritto:basarsi invece sulle idee che portano avanti no, eh? piuttosto che parlarne come di personaggi dei pezzi degli scacchi.

Giusto. Intanto visto che i candidati hanno dei siti personali, vediamo cosa contengono e che indicazioni programmatiche presentano. Chi fa questa ricerca? Ecco:
Franz


Franceschini:
scheda su wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Franceschini
sito personale http://www.dariofranceschini.it/

Bersani:
scheda su wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Luigi_Bersani
sito personale http://www.pierluigibersani.it/

Chiamparino:
scheda su wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Chiamparino
sito personale: http://www.chiamparino.it/
Ultima modifica di franz il 29/06/2009, 10:34, modificato 3 volte in totale.
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E Chiamparino?

Messaggioda franz il 29/06/2009, 10:21

Il sindaco di Torino e la candidatura alla leadership del Pd
"Tre questioni decisive: precariato, laicità, bipolarismo"
"Sette giorni per convincermi
ma se corro è per vincere"

di MARCO TRABUCCO

ROMA - "Lo decido entro la fine della settimana". Sergio Chiamparino fissa a se stesso il termine entro cui si saprà se a correre per guidare il Pd ci sarà anche lui oppure no.

La domanda che tutti si fanno è: cosa aspetta per decidere?
"Prima voglio capire quali sono le proposte politiche con cui si presentano Bersani e Franceschini".

Sabato al Lingotto lei ha detto che a frenarla rispetto alla candidatura è la volontà di rispettare fino in fondo il mandato di sindaco. Ha già cambiato idea?
"È un impegno che mi sono preso, ma che può essere rimesso in gioco se capissi che le due mozioni in campo non coprono che una parte degli stati d'animo della base del partito. Per altro non c'è incompatibilità formale tra i ruoli di sindaco e di segretario".

E poi, se si perde la battaglia a Roma, si può sempre tornare a Palazzo Civico a Torino. È così?
"Se deciderò per il sì, la mia non sarà una candidatura tattica. Non accetterò di essere usato come arma per schermaglie tra correnti, di fare il terzo o il quarto che poi tratta con i favoriti se nessuno raggiunge il cinquanta per cento".

Quindi gioca per vincere?
"Non voglio essere presuntuoso, ma ho ricevuto tali e tante pressioni che non può essere che così".

Con quali proposte Bersani e Franceschini possono convincerla a non scendere in campo?
"Le ho già riassunte nel mio intervento all'assemblea del Lingotto".

È il caso di ricordarle.
"Il primo punto è come si affronta la crisi della sinistra che riguarda tutta l'Europa. Con lo stato sociale messo in crisi dai deficit del bilancio statale l'unica strada per salvarlo è togliere qualcosa ai garantiti per dare a chi garanzie non ne ha. Brunetta in questo ci sta anticipando, sta facendo qualcosa di sinistra anche se spesso solo con annunci e spot".

E poi?
"C'è la questione laicità: per me sui grandi problemi etici alla fine deve decidere l'individuo. La religione accompagna i credenti, lo Stato deve accompagnare tutti, mettere a disposizione i servizi. Ma se bisogna staccare o no la spina lo decide l'individuo o chi gli sta vicino".

Questione alleanze: Pd più Udc, partito a vocazione maggioritaria, ritorno all'Unione. Cosa sceglie?
"È il terzo punto: io credo in un partito che mette insieme le diverse culture e poi si allea con altri in un sistema bipolare, alternativo alla destra. Se qualcuno preferisce un ritorno al vecchio centro-sinistra, quello con il trattino, e per questo auspica la rinascita di una grande forza di centro, lo dica con chiarezza".

Per diventare segretario bisogna avere con sé anche un bel pacchetto di tessere. Si sta attrezzando?
"È una questione che finora mi è stata del tutto estranea. Comunque mi sono informato: mi dicono che ad oggi i tesserati del Pd sfiorano il mezzo milione".

Qualcuno sostiene che la maggior parte sono nel Sud. Le risulta?
"Sì, mi hanno detto che in alcune regioni del Meridione c'è un numero di iscritti particolarmente alto, è un problema che va affrontato".

Lo dice come potenziale leader del Pd del Nord?
"È un altro punto su cui voglio capire bene cosa diranno Franceschini e Bersani: credo nella necessità di una effettiva autonomia statutaria, amministrativa e nella scelta delle candidature delle federazioni regionali. Quest'autonomia finora non c'è stata. Per me è un elemento decisivo".

L'altra sera lei ha incontrato Fassino, al quale è legato da una lunga amicizia non solo politica. Le ha dato il suo appoggio?
"Mi ha confermato che sosterrà Franceschini".

Non le fa paura il rischio di diventare solo il capocorrente di quei giovani del Pd che sabato le hanno più volte chiesto di candidarsi?
"Non farò mai il capocorrente. L'assemblea di sabato al Lingotto, poi, non mi è sembrata davvero l'atto fondativo di una corrente: ha espresso emozioni, stati d'animo, più che proposte. Se quegli stati d'animo non avranno risposta e si allargheranno ad altre parti del Pd, allora vedrò. Se invece le proposte dei due candidati che sono già in campo saranno tali da soddisfare queste esigenze, allora perché mai dovrei aggiungermi io?".

(29 giugno 2009)
http://www.repubblica.it

Vedera anche l'articolo sul corriere della sera http://www.corriere.it/politica/09_giug ... aabc.shtml

Chiamparino, se è il terzo uomo
è il momento di rompere gli indugi

Invito all'outsider: piace ai giovani e al Nord ha fermato il Pdl. Dica presto cosa farà

Sergio Chiamparino sia gentile: libe­ri in fretta tutti noi, e prima di noi, gli iscritti e gli elettori del Pd, da questa caccia al «terzo uomo» che da qualche tempo ci affligge. Se intende candidar­si, lo faccia. Se no, lasci stare.

È lei, infatti, che deve stabilire ades­so, non tra qualche settimana, se pen­sa o no di avere i numeri oggi per ca­peggiare il più grande partito di oppo­sizione, domani per sfidare Silvio Ber­lusconi, o chi per lui, per la guida del Paese. È lei che deve chiarire se pensa o no di avere un'idea dell'Italia e del Pd che possa restituire al suo partito una qualche consapevolezza di sé, e agli italiani (non solo a quelli di sini­stra, o di centrosinistra) la speranza che un ricambio, un'alternativa, o più semplicemente, un'alternanza al go­verno rientrino nel novero delle cose possibili. Chi le vicende del Pd le guar­da da fuori può solo consigliarle di non indugiare troppo.

Lei avrebbe preferito che congresso e primarie fossero rinviate a un mo­mento migliore. Ma le cose sono anda­te diversamente. Di politica, e cioè di identità, di programmi, di alleanze, si discute poco e male. Di qua Dario Fran­ceschini, che non vuole, dice, riconse­gnare il Pd a quelli che c’erano prima di lui e alla loro eterna, inestinguibile inimicizia, di là Pierluigi Bersani, che non vuole, dice, continuare a perdere per via i ceti popolari e produttivi, e con tutto il rispetto per i tempi e gli uomini nuovi dichiara di sentirsi re­sponsabile in primo luogo verso 150 di storia. I maligni, come sempre, esa­gerano: Franceschini non è un succe­daneo di Veltroni, Bersani non è un re­plicante di D'Alema. Ma né Franceschi­ni né Bersani, sin qui, hanno speso una parola significativa per spiegare cos'è (quale comune intuizione del mondo, quale idea dell’Italia) che no­nostante tutto tiene insieme, secondo loro, il Pd; e che cosa bisognerebbe fa­re, e assieme a chi, per dargli credibili­tà come forza di governo. Non c’è biso­gno di coltivare una visione mitologi­ca dei giovani (che possono benissi­mo essere peggiori, politicamente e pure moralmente, degli anziani) per comprendere come e perché nessuno dei due riesca a parlare al cervello e al cuore dei giovani del Pd.

Lei, invece, a questi giovani piace. È un politico di lungo corso, ma ai loro occhi rappresenta il «nuovo». Non c’è, in assoluto, di che compiacersene: di nuovismo in nuovismo la sinistra ita­liana è riuscita quasi a scomparire sen­za rinnovarsi mai. Ma c’è da prender­ne atto, e da ragionarci (rapidamente) un po' su. Pesa la diffusa malinconia di fronte all’idea che la contesa con­gressuale possa risolversi in una con­ta. Pesa il fatto che la sua Torino, e il suo Piemonte, sono l'unico Nord in cui la destra non è riuscita a sfondare. E pesano le sue battaglie, le sue prese di posizione, le sue intuizioni di questi anni, da sindaco di una grande città in­vestita da una grande trasformazione ma anche da uomo di partito. Con tut­ti i limiti di un'esperienza, importante quanto si vuole, di governo locale, se c’è qualcuno che ha incarnato l’idea di che cosa potrebbe essere un moderno partito di governo di centrosinistra, questo qualcuno è stato soprattutto (anche se non soltanto) lei.

Sono carte importanti per molti elet­tori oltre che per i giovani in carriera del Pd. Se pensa che quella per salvare e rilanciare il Pd sia una buona batta­glia, caro Chiamparino, le giochi, an­che perché molto probabilmente un terzo tempo di questa partita non è né previsto né prevedibile: i torinesi se ne faranno una ragione. Può darsi che, impostando la sua campagna sulle idee prima che sulle tessere e sulle alle­anze interne, lei avrebbe più successo nell’opinione pubblica che tra i delega­ti al congresso e nel cosiddetto popolo delle primarie. Ma, anche in questo ca­so, avrebbe reso un servigio importan­te al suo partito, stimolando e (even­tualmente) costringendo gli altri con­tendenti a muoversi sul medesimo ter­reno, che è poi l’unico sul quale è pos­sibile stabilire se il Pd un futuro lo ha o non lo ha. Lei, l’altro giorno, ha det­to una cosa per nulla ovvia: «Questo partito non è più sul territorio non per cause organizzative, ma perché non ha più l’entusiasmo, la convinzione delle sue giuste ragioni». Provi a pro­spettarne con chiarezza qualcuna, e a metterla apertamente a confronto con quelle altrui. Vedrà che il suo partito gliene sarà riconoscente. E forse non solo il suo partito.

Paolo Franchi
29 giugno 2009
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Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda Robyn il 29/06/2009, 11:27

Anche la Serracchiani potrebbe andare bene a prescindere se vinca o meno
Quello che è più importante sono le idee e i programmi
Giusta laicità,sistema francese per quel che riguarda le istituzioni e il sistema elettorale,se pur adattato all'Italia
Ma quel che è più importante è l'identità.Dev'esserci un partito che si occupi dei problemi sociali.Prima di tutto precariato,lotta alla disoccupazione,una rete di protezione sociale efficente come l'assegno di disoccupazione,la formazione professionale,maggiori detrazioni fiscali per stimolare la natalità e quindi per riequilibrare il sistema previdenziale,edilizia popolare,una generalizzata riduzione della pressione fiscale a partire dai lavoratori per arrivare alla piccola e media industria,liberalizzazioni ben fatte al fine di contenere i costi per lavoratori famiglie pensionati e stimolare maggiormente la concorrenza.Umanizzare i processi produttivi.Sul tema ambientale continuare con il solare e il fotovoltaico e incentivare la ricerca su altre energie pulite.Abbellire e ristrutturare il paesaggio senza che ci sia lo scempio paesaggistico.Servono infrastrutture in particolare incentivando il trasporto ferroviario,cioè l'alta capacità per le merci.Ristrutturare strade,ferrovie etc.Promuovere una cultura della legalità.Promuovere una scuola che elevi maggiormente il livello culturale dei cittadini .Integrare gli immigrati controllare i flussi etc etc Ciao Robyn
Ultima modifica di Robyn il 29/06/2009, 13:37, modificato 1 volta in totale.
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Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda Gab il 29/06/2009, 11:53

Chiamparino
«Questo partito non è più sul territorio non per cause organizzative, ma perché non ha più l’entusiasmo, la convinzione delle sue giuste ragioni»


Se si incomincia a giudicarlo dall'analisi della situazione attuale ..
il ragazzo acquista molti punti !!!

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Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda ranvit il 29/06/2009, 11:57

Si, Chiamparino che mi è sempre piaciuto, potrebbe andare bene....ma per cominciare deve decidere se si presenta e soprattutto cosa vorrebbe fare. Dalle prime considerazioni fatte mi sembra sulla strada buona.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda Robyn il 29/06/2009, 13:35

Inoltre serve la lotta al lavoro sommerso ed introdurre il reddito minimo per i precari esistente in 24 paesi su 26 dell'Europa.Diminuire il costo del lavoro ed equagliarlo a quello inglese
Serve la raccolta differenziata attraverso un meccanismo virtuoso.Più ricicli e meno paghi.La parte differenziata rivenduta all'industria Ciao Robyn
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Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda franz il 29/06/2009, 14:44

Robyn ha scritto:Inoltre serve la lotta al lavoro sommerso ed introdurre il reddito minimo per i precari esistente in 24 paesi su 26 dell'Europa.Diminuire il costo del lavoro ed equagliarlo a quello inglese

Tutte bufale. Nessun candidato dirà mai di essere contrario a queste cose.
La differenza tra i candidati non sarà mai nel sostenere queste ovvie necessità ma sul come arrivarci e come finanziarle.
Il reddito minimo inoltre è per tutti, non solo i precari.
Franz
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