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TRE QUESITI REFERENDARI

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda pagheca il 20/06/2009, 13:19

mauri ha scritto:
franz ha scritto:Considerando l'andamento degli ultimi referendum (che mai hanno raggiunto il quorum, anche quando piu' dibattuti e contrastati) me la vedo brutta.
Franz


si e poi la lega urlerà a squarciagola "siamo tutti leghisti"
la lega deve dissolversi, disintegrarsi, sparire e questa è l'occasione per farlo
buona domenica, mauri


puoi anche disintegrare la lega ma non i leghisti e soprattutto la mentalita' diffusa che e' dietro di loro, anche tra gente che si dichiara di sinistra.

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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda lucameni il 20/06/2009, 13:26

I Leghisti?
Se li erediterebbe il PDL con qualche surrogato locale di politica leghista.
Spero ci siano motivi più solidi per rischiare di avere in Italia un partito berlusconiano predominante (e con tutto il suo seguito di strumenti mediatici); così perchè c'è bisogno di "nuovo".
Quale nuovo?
Anche Berlusconi a rigore, se visto da una certa angolazione, era "nuovo".
Poi abbiamo visto com'è andata a finire.
Insomma: se il 3 quesito ha una sua ragion d'essere gli altri due ritengo siano davvero un mero esercizio di autolesionismo.
Fosse solo la sinistra a farsi del male, pazieza: è prassi sia così.
Il problema, come ha ottimamente sintetizzato Sartori, ragionando da politologo e non da ragioniere, è che poi a rimetterci è il paese.
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda franz il 20/06/2009, 16:38

lucameni ha scritto:I Leghisti?
Se li erediterebbe il PDL con qualche surrogato locale di politica leghista.

Non è detto.
Anche nel labour inglese ci sono rimasugli del troskismo.
Ma sono ininfluenti.

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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda franz il 20/06/2009, 16:52

Robyn ha scritto:Qualunque sia l'esito del referendum,sia l'attuale legge,che quella che uscirebbe dal referendum andrebbe comunque abrogata

Già, ma da chi in parlamento, visto come stanno i rapporti di forza?
Robyn ha scritto:PS Qual'è il post in cui si discute di riforma elettorale? Ciao Robyn

In vari punti, tra qui questo, che hai aperto tu.
http://parlamento.openpolis.it/grafico_ ... votes_16_C
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda lucameni il 20/06/2009, 17:06

franz ha scritto:
lucameni ha scritto:I Leghisti?
Se li erediterebbe il PDL con qualche surrogato locale di politica leghista.

Non è detto.
Anche nel labour inglese ci sono rimasugli del troskismo.
Ma sono ininfluenti.

Franz




Premesso che trovo del tutto astratti e poco concreti questi continui richiami al bipolarismo-bipartitismo di altri paesi, sopratutto quelli anglosassoni (noi siamo Italia e purtroppo in una situazione del tutto peculiare), la cosa cambia poco: ci resterebbe un PDL più che mai senza freni e limiti.
E qui torna alla perfezione il discorso di Sartori sui sistemi partitici dominanti o meno (tra l'altro per motivi legati alla mia università sto studiando proprio in questi giorni i suoi contributi).
Perciò qui rimaniamo su posizioni antitetiche: chi è ottimista e pensa sia utile rischiare con questi partiti e in questa situazione con tanto di PDL berlusconizzato, e chi è del tutto pessimista e ritiene che se ne verrà fuori solo con la politica; non certo con qualche calcolo ragionieristico e la bacchetta magica di un referendum che in questa situazione potrà solo danneggiare il paese e regalare l'Italia a un partito dominante altri 20-30 anni.
Attendiamo dopodomani.
Poi vedremo chi avrà da dolersene.
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda Robyn il 21/06/2009, 12:24

Franz
Se il parlamento non riesce a fare una legge elettorale uninominale con turno di ballottaggio,si raccolgono le firme e si fà un'altro referendum.Il primo quesito per reintrodurre il collegio uninominale ,il secondo per il turno di ballottaggio.I referendari così dovevano fare,e non insistere ancora una volta con questa storia del proporzionale
Ciao Robyn
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda lucameni il 21/06/2009, 12:44

Non ho capito nulla.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda borghinolivorno il 21/06/2009, 13:29

Si al referendum: lettera aperta di Segni e Guzzetta pubblicata sul Corriere della Sera del 20 giugno


Caro direttore, Sartori è il più illustre tra i nostri critici. E allora facciamo qualche precisazione.
Gli obiettivi del referendum erano tre. Innanzitutto ridurre la frammentazione: grazie alla spinta del referendum e alle decisioni di Veltroni e Berlusconi alle elezioni del 2008 è stato fatto un passo avanti. Ma è un risultato che può svanire già alle prossime elezioni. Cosa farà il Pd? Andrà da solo o riprenderà la strategia delle alleanze? Il Pdl rimarrà unito anche nel dopo Berlusconi? Se non passa il referendum la frammentazione può ritornare, così come i partiti dell'un per cento con il loro potere di veto. Con la legge attuale, non vi è nessuna soglia di sbarramento per nani e nanetti coalizzati. Lo scriveva sul Corriere del 1˚novembre 2006 proprio Sartori (oggi tanto critico), il quale, dopo avere detto che «i referendum del professor Guzzetta sono di gran lunga meglio di niente», affermava: «Le coalizioni vanificano lo sbarramento.
Pertanto la proposta di vietare i collegamenti elettorali è sacrosanta».
Il secondo obiettivo è quello di eliminare le candidature multiple, su cui anche Sartori concorda. Il terzo è quello di eliminare le coalizioni. Il 5 giugno 1946, alla Costituente, Piero Calamandrei si domandava: «Come si fa a far funzionare una democrazia che non possa contare sul sistema dei due partiti, che, in Italia, in questo momento non esiste e che ancora per qualche tempo non esisterà, ma che deve invece funzionare sfruttando o attenuando gli inconvenienti di quella pluralità dei partiti la quale non può governare altro che attraverso un governo di coalizione?» Perché, aggiungeva, «È il governo di coalizione che non ha coesione, che si frantuma». Ci sono voluti più di sessant'anni perché il processo di costruzione di due grandi partiti si avviasse.
Governo di coalizione ha significato, da noi, governo fondato sul ricatto dei partiti minori che tengono in scacco la maggioranza minacciando la crisi di governo. È successo nella scorsa legislatura, ma anche in questa. La Lega la fa da padrone e ha imposto, per evitare l'accorpamento con le europee, il referendum il 21 e 22 giugno, con lo spreco, inutile, di 330 milioni di euro. Noi ci battiamo per il principio secondo cui il partito che vince governa senza dover subire il ricatto di una minoranza. E ha di fronte un'opposizione grande e unita. Come accade nelle democrazie più avanzate, Inghilterra, Francia e Stati Uniti. E poi: cos'è più democratico?
Che un partito governi da solo con il 35 per cento dei voti, come Tony Blair nel 2005, o che un partitino dell'1 per cento possa far cadere un governo e provocare lo scioglimento delle Camere com'è accaduto nel 2008, aprendo la strada alla vittoria di Berlusconi?
Si dice che così chi vince le elezioni potrà cambiare la Costituzione senza referendum confermativo: falso. Con il premio di maggioranza al singolo partito mancherebbero ben 81 deputati per raggiungere il quorum dei due terzi. Il doppio di quelli della Lega, se vincesse Berlusconi.
È falso che sia un regalo a Berlusconi. Anche oggi, la legge elettorale permette a Berlusconi di andare da solo. Questi sono gli argomenti dei nostalgici della prima Repubblica, che sperano in un ritorno alla politica dei «doppi forni» e delle «geometrie variabili». All'Italietta ingovernabile, sulla quale lo stesso Calamandrei ammoniva: «Le dittature sorgono non dai governi che governano e che durano, ma dalla impossibilità di governare dei governi democratici».
Anche per questo voteremo sì.

Giovanni Guzzetta e Mario Segni
presidente e coordinatore del comitato promotore dei referendum elettorali
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda pagheca il 21/06/2009, 14:44

ho l'impressione che la situazione sia troppo instabile in questo momento per pensare ad una riforma istituzionale. Non so, potrei sbagliarmi, ma mi pare che si sia passato il punto di non ritorno ed ho notato che in queste situazioni nessuno ha voglia di impegnarsi in cose che non siano la mera gestione dell'esistente. Per cui, qualunque sia il risultato del referendum (e io a questo punto spero che non si raggiunga il quorum per non distrarre l'opinione pubblica dal "problema" SB) non succedera' niente. Come dire... "ci sono cose MENO importanti in questo momento di cui bisogna occuparci" :)

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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda mauri il 21/06/2009, 15:21

per buona pace di tutti non verrà superato il quorum, alle 12 aveva votato il 4, mentre per le provinciali l'8 e per i comnuni il 12.5
gli elettori hanno rifiutato le schede, la lega ha ottenuto quello che voleva e si rafforza
ai seggi non ho visto uno straccio di francobollo che parlasse dei referendum
maroni deve essere denunciato per i reati commessi nell'esercizio delle sue funzioni, boicottaggio e ostruzionismo di un diritto sancito dalla costituzione
ciao, mauri
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