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Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda ranvit il 11/06/2009, 9:45

pierodm ha scritto:Non vorrei sembrare ostile a Debora. Ma sarei contento se si percepisse la mia ostilità verso la superficialità, l'incoerenza e la prevalenza del personalismo sulla sostanza politica.

Ma vi sembra davvero che il problema del PD sia quello di "dargli un volto nuovo"? - e ve lo chiedo io, che da anni vado dicendo che anche le facce e i toni di voce contribuiscono alla creazione di un'immagine presso l'audience popolare.

Personalmente, mentre approvo molte delle cose dette da Debora nel famoso intervento, non ne sono né particolarmente ammirato, né sconvolto o estasiato: mi sembra assolutamente normale parlare come Debora ha parlato.
Tanto quanto mi sembrò normale il concetto espresso da Nanni Moretti allora.
Per me, chiunque dovrebbe avere quella spontaneità e quella sincerità.
Io, ogni volta che ho partecipato a un consesso piccolo o grande, importante o meno importante, ho fatto esattamente quello che ha fatto Debora.
Qui, in questo forum, siamo in molti a scrivere cose ancora più taglienti e - permettetemi di dirlo - forse anche più intelligentemente complesse di quelle espresse da Debora: qualcuno di voi è stato cercato per fare da segretario?
Ci sono state risposte, interventi, apparizioni da parte di qualcuno del PD per dialogare?
No, perché le cose - i discorsi, le incazzature - diventano importanti solo se fanno scandalo, e fanno scandalo solo se cadono nel posto giusto, nel momento giusto: ma a prevalere è l'elemento scandalo, più che la sostanza, che infatti viene elegantemente ignorata.
Insomma, per il momento mi sembra che Debora sia adattissima a far parte della "rosa" - per usare un termine calcistico - ma non per fare il Numero 10 titolare di una squadra da scudetto - e non mi venite a dire che "sempre meglio dell'attuale nomenklatura del PD", sia perché non è vero, sia perché il criterio del "meno peggio" non mi sembra che in questi anni abbia dato buoni frutti.

Quelli che cercano il riscatto nella leadership, e in questa vedono l'elemento determinante - io no - dovrebbero capire che c'è bisogno di valori assoluti molto forti, di una leadership che sia da "fuoriclasse": faccia giusta, ma soprattutto personalità, idee non solo "nuove" o magari soltanto diverse ed "eretiche" (perché in quel mortorio è troppo facile apparire eretici), ma idee solide, ampie, che investono in modo adeguato tutti i grandi temi sociali ed economici.
Caricare Debora di responsabilità che non le appartengono mi sembra infantile da parte nostra, e ingeneroso verso di lei.


Condivido in gran parte quello che dice pierodm, ma....da qualche parte bisognerà pure cominciare!

Indubbiamente in assoluto il problema non è di "facce nuove". Ma qui il punto è che le "facce vecchie" si sono dimostrate perdenti da ormai 15 anni!


Certo che c'è bisogno di "valori assoluti molto forti, di una leadership che sia da "fuoriclasse": faccia giusta, ma soprattutto personalità, idee non solo "nuove" o magari soltanto diverse ed "eretiche" (perché in quel mortorio è troppo facile apparire eretici), ma idee solide, ampie, che investono in modo adeguato tutti i grandi temi sociali ed economici."!Ma dove le troviamo se si rende impossibile emergere nel partito bloccato dalle "facce vecchie"?

Puntare quindi sulle "facce nuove" per noi, militanti o sostenitori del Cs, è uno dei pochi modi possibili per spingere le "facce vecchie" a modificare profondamente le cose possibilmente facendosi da parte.

Ma non ci spero troppo....prendi quel paraculo di Bassolino (e Iervolino). Dopo i disastri combinati in Campania, hanno approfittato della sconfitta di Nicolais alla provincia di Napoli, per presentarsi ancora una volta come gli unici detentori di pacchetti di voti (....!!!) tali da aver consentito al bassoliniano Cozzolino di prendere 139000 preferenze alle europee!

Con questa gente ci vorrebbero tante Serracchiani, anche se "mi sembra assolutamente normale parlare come Debora ha parlato."

Vittorio
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Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda ranvit il 11/06/2009, 9:53

Da repubblica.it :


Bersani fa sapere che non si ferma ma per la segreteria c'è anche l'ipotesi Zingaretti
Franceschini: sempre alla stessa partita. Malumori dopo il successo Serracchiani
"Modello Debora", proteste nel Pd rispunta il duello D'Alema-Veltroni
di GOFFREDO DE MARCHIS

ROMA - Incredibile ma vero. La nuova guerra del Pd è quella vecchia, il duello tra due bandoleri evidentemente non stanchi ma sempre gli stessi. Così la racconta un uomo vicinissimo a Franceschini, uno di quelli che ha la stanza accanto alla sua nell'ala nobile del secondo piano di Largo del Nazareno dove le applique sono di design e gli infissi delle porte più rifiniti. "D'Alema e Veltroni tirano la giacca di Dario da domenica notte. Massimo ci ha fatto arrivare mille messaggi per organizzare un incontro e studiare un percorso sul dopo. L'altro ieri attraverso i suoi ambasciatori ci aveva annunciato che avrebbe in qualche modo rotto la tregua perché tirava una brutta aria, voci su candidati dalemiani poco votati, su regioni a loro vicine cedute al Pdl, insomma veleni, hanno detto, cui dovevano rispondere. La reazione di Walter è stata uguale e contraria. Ha spiegato a Dario che il grande successo è quello degli eletti veramente nuovi, i sinceri democratici come li chiama lui: Sassoli, Crocetta... E che per non darla vinta ai conservatori Bersani e D'Alema un segnale di novità in vista del congresso sarebbe stato il ticket con la Serracchiani".

Un vero "lavaggio del cervello" dal quale il segretario si è difeso con l'arma imparata sui banchi della Democrazia cristiana: fare finta di essere lì per caso. "Aspettiamo i ballottaggi per aprire le danze. E poi lo sapete che il mio mandato scade a ottobre, non mi chiedete niente adesso perché neanche io so se mi ricandido o meno".

La tregua non ha retto e non è che Franceschini si facesse molte illusioni. Conosce l'irresistibile attrazione del centrosinistra per la tempesta perfetta, per la litigiosità permanente. I risultati elettorali non hanno aiutato a placare gli animi. Sotto sotto farebbe a meno del sostegno sia di D'Alema sia di Veltroni. Per dire, il segretario ha candidato la Serracchiani, l'ha sostenuta, la stima, si scambia con lei messaggini continui, ma da qui a immaginarla accanto a lui nella battaglia congressuale ce ne corre. "Anche il neo-onorevole Mario Pirillo ha battuto Berlusconi in Calabria come ha fatto Debora in Friuli. Eppure nessuno ne parla, nessuno lo candida a posti di rilievo nazionale. Potenza del sistema mediatico...", sospirano i suoi fedelissimi. Franceschini ha annusato anche che sulla pelle della nuova star democratica si sta giocando un fragoroso scontro sul tema del ricambio generazionale e quindi ci vuole molta cautela per non smarrire quel poco di tessuto organizzativo rimasto sul territorio.

Tanti dirigenti locali sono infuriati non per il successo di Debora ma per il "modello Serracchiani", dove il criterio di selezione della nuova classe dirigente è solo "stare al posto giusto nel momento giusto", com'è capitato a lei all'assemblea dei circoli del 21 marzo dove pronunciò il suo ottimo discorso rimbalzato sui tanti blog democratici. "E pensare che andò al microfono perché al Friuli toccava scegliere una donna", racconta Maurizio Migliavacca, l'organizzatore di quell'evento.

Una settimana fa, a notte fonda, il segretario provinciale di Prato si sfogava con Gianni Cuperlo: "Mi sento mortificato da questa storia della Serracchiani. Non per lei, per il messaggio che è passato. La promozione casuale, il mito dell'outsider, dell'extra politico. Noi allora che ci stiamo a fare?". Tanti nuovi dirigenti locali sono professionisti, impiegati che si fanno il giro dei circoli prima di tornare a casa la sera, dopo il lavoro. E se il loro impegno venisse a mancare?
Franceschini ha letto le parole di D'Alema a Repubblica (anche se fa di nuovo finta di niente "leggerò l'articolo dopo i ballottaggi") con un certa soddisfazione nell'ottica dell'ipotetica sfida con Pierluigi Bersani. Il ritorno al centrosinistra col trattino? "Se questo è il profilo di Pierluigi, gli innovatori siamo noi", esulta il dirigente vicinissimo al segretario. E per la proprietà transitiva conservatore è anche l'ex ministro degli Esteri. Alla fine di marzo, durante una cena sopra il porto di Valparaiso in Cile, Franceschini si lasciò scappare una battuta su D'Alema: "Gioca sempre lo stesso schema. Ha riflessi vecchi, superati".

Commentava l'appello di Gianfranco Fini per riforme condivise e soprattutto l'immediata apertura di credito del presidente di Italianieuropei. Bersani viene ora dato in difficoltà, ma lui fa sapere che non si ferma. "So preparando la piattaforma. Farò il mio percorso tra gli iscritti e tra gli elettori. Così si fa il congresso del Pd". I ruoli si ribaltano: l'ex ministro dell'Industria prepara l'appello al popolo delle primarie, Veltroni si muove da kingmaker sponsorizzando il nuovo. Ma tanti giovani promossi proprio da lui, da Vinicio Peluffo, ad Andrea Orlando, a Andrea Martella, non ci stanno a farsi scavalcare da Debora. Hanno individuato da tempo il terzo candidato. "Ma non mi posso muovere da qui per il momento", ha risposto Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma. Che nel curriculum sembra davvero alternativo: un uomo di apparato capace però di vincere nella Capitale mentre Alemanno saliva al Campidoglio.

(11 giugno 2009)
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Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda pagheca il 11/06/2009, 10:01

sulla sua rubrica Italians, sul Corriere, Beppe Severgnini esprime piu' o meno le stesse perplessita' verso la totale perdita di punti di riferimento dell'elettorato italiano di centrosinistra.

pagheca

Beppe Severgnini,

Prima il ruvido Soru, il lepido Letta, l'americano Martina, l'ammaliante Madìa, la morbida Mosca, lo scattante Scalfarotto, il rapido Renzi. La speranza del secolo per la settimana in corso, nel Partito Democratico, si chiama Debora Serracchiani. Trentotto anni, vive in Friuli. Gioca a tennis, tifa Roma, ama "Law and order", ha due cani e tre gatti, indossa collane colorate. Bene: e poi?
Nulla contro Miss Frangetta, che ha fatto il botto alle Europee e, contrapposta a Lady Brambilla, ha brillato a "Ballarò" (meno difficile, diciamolo). Ma l'ansia con cui il Pd lancia i suoi campioni è pari alla fretta con cui li abbandona. Un buon risultato elettorale, una candidatura, qualche uscita TV: di solito basta, per sparare in alto un nome nuovo. Intanto, giù a terra, i marpioni aspettano: cadrà, e noi ci sposteremo per non farci male.
La scelta della dirigenza sembra casuale. Le selezioni di X Factor sono più serie. Qualcuno dirà: è una strategia per evitare la cooptazione, dal caos uscirà il nome del futuro. Se così fosse, perché tutto quel lavorìo, quelle discussioni, quelle assemblee costituenti, quei ci-vedremo-a-Vedrò. Ora c'è "il gruppo del Lingotto". Buona fortuna, ma occhio: Torino, a Veltroni, non ha portato bene.
Mario Ajello sul "Messaggero" parla di "neopolitica". Termine impeccabile: i nei, sulla politica italiana, non mancano. L'uso emotivo delle nuove leve è tra questi. Perché gli americani insistono con le primarie (vere)? Perché sono un modo di provare un candidato. Idee, carattere, tenuta psicofisica. Obama non è uscito per caso. Viene da anni di tentativi, ragionamenti, esperimenti (http://www.rockthevote.com), lavoro porta a porta. L'unico "Porta a porta" che appassiona i dirigenti del Pd va in onda su Rai Uno in seconda serata.
In attesa di un congresso - alleluia! - qualche dubbio è lecito. I leader democratici sembrano i cavallini meccanici che gareggiano nelle fiere di paese: vanno in testa a turno, e non si capisce perché. Veltroni ha condotto una coraggiosa campagna elettorale, Franceschini s'è rivelato un vice sorprendente. Ma nessuno è riuscito a emozionare gli elettori.
Dario Di Vico, sul "Corriere", mostra d'aver capito perché la Lega funziona ("Fabbriche e gazebo: la Lega modello Pci"). Perché c'è, discute, semplifica, festeggia, ha una struttura chiara (un generale, quattro colonnelli, seguono ufficiali, sottufficiali e truppa). Dà spesso risposte rozze a problemi delicati: ma almeno le dà. Facebook è importante: ma anche guardarsi in faccia serve. Ecco perché la Lega sopravviverà a Bossi, mentre c'è da domandarsi se il Pdl abbia un futuro dopo Berlusconi. E il Pd? Per sopravvivere dovrebbe prima vivere: siamo in attesa.
(Dal Corriere della Sera di giovedì 11 giugno) ----- "Giovani per cosa?" - Oggi alle 15 diretta-video su Corriere.it, con l'on. Alessia Mosca (Pd) e Ivan Scalfarotto, componente dell'Assemblea Nazionale del Partito Democratico.
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Le "facce vecchie"...

Messaggioda ranvit il 11/06/2009, 10:36

da ilmattino.it :

Bassolino: Pdl non ha conquistato Napoli
la Iervolino: nessun voto anticipato

NAPOLI (10 giugno) - «Leggo che il Pdl ha conquistato Napoli. Non è così. Ha vinto alla Provincia, tanto di cappello, ma Napoli è un'altra cosa. Napoli è Palazzo San Giacomo. Il Pdl prende tre province, non è che conquista Napoli o Salerno. E non prende neanche la Regione». Il governatore Antonio Bassolino analizza il voto delle Provinciali in Campania, dove il centrodestra ha strappato tre enti al centrosinistra, mette in guardia gli avversari dal pensare che le prossime competizioni elettorali siano dall'esito scontato. «Penso - ha spiegato a margine di un appuntamento promosso dalla fondazione Rive Mediterranee - che la partita per Regione e Comune sia tutta da giocare e che l'esito non sia scritto in partenza. Il centrodestra sbaglia se pensa che non ci sarà competizione. Io cercherò di dare un contributo e vedremo come andrà. Una cosa alla volta. In ogni caso - ha ribadito - hanno conquistato Piazza Matteotti, non Palazzo San Giacomo. La Provincia è una delle tre istituzioni che ci sono in città, la più importante è il Comune. Conquisti Napoli - ha osservato - quando hai conquistato il Comune, non la Provincia». Peraltro secondo Bassolino in questa competizione il Pdl «ha mostrato un primo scricchiolio»: «Vedo che iniziano le preoccupazioni, c'è stata un'ubriacatura con il successo, si è pensato che ci si poteva permettere tutto, ma c'è un segnale e Berlusconi lo ha colto, come dimostra il suo nervosismo prima e dopo il voto. Penso che aumenteranno contraddizioni e problemi come successo al Pd».
Quanto al rapporto coi nuovi presidenti di provincia del Pdl Bassolino ha assicurato che sarà «di piena collaborazione istituzionale come sempre ho fatto».
Il governatore campano Antonio Bassolino si dice dispiaciuto per l'esito delle Provinciali in Campania non nascondendo un certo disappunto per quanto detto dal candidato del Pd a Napoli, Gino Nicolais, dopo la sconfitta. «A me dispiace - ha detto stasera rispondendo alle sollecitazioni dei cronisti - che i nostri presidenti di Provincia non ce l'abbiano fatta. Quando ho letto che Nicolais è dispiaciuto per le elezione di Cozzolino non ho creduto ai miei occhi. Cozzolino si dice dispiaciuto per la mancata elezione di Sommese e Montemarano. E anche a me dispiace per le Province...» «Quel poco che potevo fare - ha proseguito - l'ho fatto. E l'ho fatto per Nicolais come per gli altri presidenti, pur avendo sul territorio mie opinioni in materia di politiche per le alleanze. Perchè è evidente - ha osservato Bassolino - che il rapporto con l'Udc ha influito, e non poco, nella vicenda elettorale. Probabilmente se si lavorava anche su una politica nuova di alleanze c'erano più possibilità di competere». Quanto al sostegno assicurato a Nicolais - che oggi dice di aver appositamente evitato uscite con Bassolino - il governatore ricorda di averlo incontrato e di avergli proposto di organizzare più di una iniziativa comune: «Ma lui stesso dice - ricorda Bassolino - che avendo fatto una scelta di discontinuità gli è sembrato coerente fare così. E che devo dire io? Altri candidati, come De Castro, mi hanno chiesto una mano durante la campagna elettorale e gliel'ho data. Quel poco che potevo fare l'ho fatto. Come l'ho fatto per Villani e la De Simone che mi hanno chiesto di andare e io sono andato». Bassolino si è soffermato anche sulla affermazione di Andrea Cozzolino, l'assessore regionale campano che è risultato il più votato del Pd nel Mezzogiorno. «È un bel risultato quello di Cozzolino - ha detto - un voto importante che è un riconoscimento a un larga squadra di amministratori e di una generazione. Ora mi auguro che altro giovani assumano incarichi di responsabilità mettendosi in gioco». «Non era facile - ha sottolineato il presidente campano - candidarsi nel collegio meridionale in una lista così competitiva. Infatti a lui avevo detto “pensaci bene e decidi tu” così come gli avevo detto anche qualche altra volta “pensaci bene e decidi tu” e lui aveva deciso in modo secondo me sbagliato come quando si candidò a segretario: non c'era nessun bisogno, lo aveva già fatto. Questa invece è una bella prova, con tanti candidati e con le preferenze, voto per voto».

Sul dopovoto si esprime anche il sindaco Rosa Russo Iervolino che conferma che «non ci sarà
nessun voto anticipato al Comune di Napoli. Per quanto mi riguarda a Napoli si vota tra due anni», ha spiegato il primo cittadino. «I consigli comunali sono sempre una specie di avventura e spero che ci sia coerenza non adottando un nuovo sport, non molto nobile, vinti che fuggono dai vincitori», aggiunge. «Per quanto mi riguarda a Napoli si vota tra due anni - ha concluso - non rispondo, però, del comportamento altrui».
La Iervolino risponde anche alla Finocchiaro che aveva chiesto le dimissioni sue e di Bassolino. «Ho chiesto ad Anna Finocchiaro come vanno le cose in Sicilia, mi auguro che mi risponda». Il sindaco ha risposto così ai giornalisti che le hanno chiesto un commento sulle affermazioni fatte dalla Finocchiaro, nel corso di Porta a Porta, in merito alla gestione politica della città. «Certo il direttore che l'ha intervistata, l'ha ben punzecchiata e lei non si è sottratta - ha detto la Iervolino - attendo comunque una sua risposta»
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Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda pagheca il 11/06/2009, 11:19

Caro Vittorio,

secondo me - paradossalmente - fa benissimo la Iervolino a rimanere. L'idea che ogni elezione debba avere effetto su ogni altra e' deleterio e anomalo (vedi Gordon Brown e la situazione in UK). Quello che spero e' che quando, fra due anni, ci saranno le elezioni, tutta questa gente stia fuori dalle liste, fuori da qualsiasi tipo di potere. E' per questo che ci dobbiamo battere. Per pretendere la promozione di facce nuove e di una struttura di partito completamente rinnovata.

Non aggiungo qui nessun ma tanto faranno quello che gli pare perche' se partiamo da qui allora chiudiamo il forum e andiamo a discutere del tempo.

un saluto,
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Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda ranvit il 11/06/2009, 11:27

Pagheca, sono assolutamente d'accordo con te, ma la Iervolino e Bassolino dovevano dimettersi l'anno scorso!!!
Per la questione della monnezza fino ai primi piani dei palazzi di Napoli e perchè comunque la totale inattività delle loro giunte era (paradossalmente negli ultimi tempi stanno facendo di piu'....ma è tardi!) arrivata ad un punto davvero sconfortante.

Oggi come oggi, e le ultime elezioni lo hanno evidenziato in maniera drammatica, il Cs in Campania è stato distrutto e ci vorrà almeno un decennio per riprendersi.

La "resistenza dei ns due eroi" allungherà i tempi.....diciamo a un ventennio!

Vittorio
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Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda pinopic1 il 11/06/2009, 13:28

Sondaggio on line del Riformista sul nuovo segretario PD. In Testa Debora Serracchiani.

http://www.ilriformista.it/polls/sondaggi/56/
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Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda franz il 11/06/2009, 15:08

pinopic1 ha scritto:Sondaggio on line del Riformista sul nuovo segretario PD. In Testa Debora Serracchiani.

http://www.ilriformista.it/polls/sondaggi/56/

Diffido di questi sondaggi on-line, come diffidai di quello di Repubblica che incorono' anzitempo Veltroni (in poche ore) come conducatore maximo del PD. Facendo da sponda per le primarie. Con i risultati concreti che abbiamo visto.
I sondaggi online sono 100 volte piu' pilotabili e falsificabili di quelli condotti con le metodologie standard (interviste telefoniche a campione) che già qui sono stati ampiamente criticati.
Credo piu' nei congressi e nelle primarie vere, intese come quelle in cui tutti i cavalli di razza e gli outsider tutti si presentano, senza ordini contrari di scuderia (o segreteria).

Franz
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Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda pinopic1 il 11/06/2009, 16:50

Era solo una curiosità, ovviamente.
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Re: Diamo un volto nuovo al PD. Quello di Debora Serracchiani

Messaggioda pagheca il 12/06/2009, 20:55

Mi sono andato ad ascoltare un certo numero di filmati aventi come protagonista Debora Serracchani e debbo dire che sono ancora piu' perplesso di prima.

Onestamente mi pare che dica delle cose condivisibili, che abbia una bella faccia, ma poco piu'. Quello che dice e' spesso condivisibile, ma mi aspettavo piu' carica innovativa, una maggiore capacita' di riempire quella sensazione di vuoto che da' il PD. Ho ragionato sul perche' di questo e sinceramente temo che il problema di fondo sia soprattutto la mancanza di preparazione politica.

Ora naturalmente lo so che questa persona piace a molti, e per carita', meglio di niente e'. Pero' sinceramente credo che immaginare che persone come lei siano in grado di colmare quel vuoto, temo sia una misura dello sbandamento di cui sono vittima il centro e la sinistra in Italia. Certo, meglio lei - per esempio - di D'Alema, ma forse proprio perche' anche in D'Alema si avverte questa mancanza di preparazione politica aggiunta a quella di "vecchiume". Tutto qui.

Mandiamo pure avanti la Serracchiani. Sembra sveglia e pure simpatica. Meglio lei di sicuro di certi loschi figuri, ma, questa e' la mia impressione, ci vorra' ben altro per costruire un partito di centrosinistra che sia non solo in grado di sconfiggere Berlusconi, ma anche di governare come si deve il Paese.

Qui il problema non e' trovare l'Obama italiano. Penso che da queste parti pure una Hillary Clinton o un Al Gore lascerebbero un abisso dietro di se. E debbo dire tra l'altro che anche tra lei e Franceschini, avendolo ascoltato pure lui su youtube, vedo piu' punti di incontro che di scontro. Credo che Franceschini, come sarebbe vero per chiunque messo a capo di un "grande" partito in crisi, debba mediare tra tante componenti e che stia facendo tutto sommato un buon lavoro. Anche a lui si applicano le considerazioni di cui sopra (certi limiti di preparazione politica e culturale), ma non credo che la soluzione sia la Serracchiani o chiunque altro di quelli che vedo in giro. E' proprio che a forza di rifarci il make-up alla fine la sostanza si e' sciolta. Qua c'e' da ricostruire una scuola di pensiero, altro che un dibattito a Ballaro'.

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