La perplessità è ai massimi livelli.
Come sistema in sè, se vogliamo riferirci al dettato costituzionale (a parte ll'infelice modifica dell'art.111, furbesca stampella alle riforme delle leggi ordinarie degli anni '80-'90), mi pare che l'Italia abbia uno dei migliori sistemi per il reclutamento dei magistrati, rispetto almeno agli altri paesi; e salvo ovviamente alcuni limiti rilevabili nella gestione dei concorsi, quale aspetto comune a tutta la P.A.
In altri termini abbiamo - potenzialmente - i magistrati maggiormente indipendenti e meno condizionabili; sempre facendo paragoni con altri paesi occidentali.
Nei fatti, quanto ad efficienza della cosidetta macchina della giustizia, le cose si ribaltano proprio a causa delle procedure esistenti e in parte per le scarse risorse umane e materiali disponibili.
Gli altri paesi, nonostante metodi di reclutamento cervellotici e non sempre limpidi, alla fin fine hanno una giustizia che funziona proprio per la presenza di procedure coerenti e tali da ovviare ai possibili problemi nati dal reclutamento dei magistrati.
E come volevasi dimostrare, in Italia, si fa di tutto per fare le riforme che non servono, ovvero anche quelle più deleterie magari scopiazzate dall'estero, mentre, sicuramente al fine di parare le terga a lorsignori, si dimenticano quelle essenziali.
Direi un film già visto.