da diffidente il 24/06/2021, 1:01
Per contrastare le interpretazioni non veritiere, è stata resa pubblica la nota della Santa Sede, cordiale nella forma, ma piuttosto dura nella sostanza, inviata all' Ambasciatore della Repubbòlica Italiana in Vaticano - sembra strano, ma c'è un ambasciatore, pensavo che non fosse previsto- . Non si fa riferimento, come alcuni organi di stampa avevano riportato ( una burla? o un tentativo di scaldare gli animi?) , alle scuole cattoliche, ma al testo stesso del SSl Zan . In dettaglio "... Al riguardo la Segreteria di Stato rileva che alcuni contenuti dell’iniziativa legislativa — particolarmente nella parte in cui si stabilisce la criminalizzazione delle condotte discriminatorie per motivi «fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere» — avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente regime concordatario..." Che si ci riferisca al sacerdozio proibito alle donne è intuibile da questo passaggio "...Ci sono espressioni della Sacra Scrittura e delle tradizioni ecclesiastiche del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina..." . Su verosimile imput da parte del Dott Cesare Mirabelli, ex presidente del CSM ed ora Giurista in Vaticano, la nota fa riferimento ...all’articolo 2, comma 1 dei Patti Lateranensi 18 Febbraio 1984 in cui) si afferma che «la Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale, nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica»[/i]. All’articolo 2, comma 3, si afferma ancora che «è garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione». I Patti Lateranensi, da molti considerati ingiusti, sono tuttavia in vigore e costituiscono un vero e proprio trattato internazionale al quale anche la Legge deve adeguarsi.