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flaviomob ha scritto:Hai la possibilità di analizzare nel dettaglio questo tipo di spesa?
Oltre alla burocrazia aggiungiamo il contributo negativo dello Stato (inclusi ovviamente gli enti locali, le Asl, et cetera) quando deve pagare le aziende private fornitrici: dopo la crisi del 2008 molte ditte sono andate in sofferenza per mancanza di liquidità dovuta ai ritardi nei pagamenti delle commesse pubbliche, arrivando anche al fallimento. In questo ambito ricordo che intervenne positivamente Renzi, anche se non credo che abbia risolto completamente il problema.
A generare il crollo di tutti gli indicatori della produttività è proprio il calo del valore aggiunto: ovvero le imprese hanno aumentato capitale impiegato nella produzione e ore lavorate, ma non hanno registrato miglioramenti in termine di valore aggiunto. Questo è particolarmente evidente analizzando la produttività totale dei fattori (Ptf), che riflette l’efficienza complessiva con cui gli input primari, lavoro e capitale, sono utilizzati nel processo di produzione. Se cresce indica che per ogni ora lavorata l’output è maggiore: questo risultato si ottiene o aumentando l’intensità del capitale o migliorando l’efficienza complessiva di lavoro e capitale. La produttività totale dei fattori per l’Italia ha registrato una variazione pressoché nulla in tutto il periodo 1995-2019, ma con andamenti differenziati nei diversi sotto-periodi. Tra il 2003 e il 2009 infatti è calata dello 0,8% medio annuo, mentre dal 2010 al 2014 è aumentata dello 0,6% all’anno e dello 0,4% negli anni successivi. Il calo dello 0,5% registrato nel 2019, segue la debolezza del 2018 (+0,1%) e si spiega con una variazione nulla del valore aggiunto a fronte di una variazione positiva (+0,5%) dell’impiego complessivo di capitale e del lavoro.
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