franz ha scritto:Stefano'62 ha scritto:Ora espongo la mia opinione da profano della politica.
[...] La tua visione delle cose pero' è strana. Sembra che tu immagini una sorta di Spectre che quando fa comdo permette ad uno come Prodi di vincere. Solo perché sa che è in grado di sistemare situazioni disastrate. [...]
Di fronte a visioni "complottistiche" estreme, sono portata a dare credito ad una interpretazione che ha un certo credito presso alcuni ambienti USA, dove le teorie complottistiche post 11 settembre sono molte e forti.
C'è chi ritiene che ciò che fa veramente paura agli umani sia l'assenza di ogni guida sui nostri destini, l'imprevedibilità assoluta del futuro, per fare un esempio limite, l'esistenza dell'effetto farfalla (per chi non lo conoscesse, in due parole: il battito d'ali di una farfalla in Giappone può determinane un tornado in Luisiana).
Come ci si difende da questi timori?
Una possibilità è immaginare un potere superiore che ordisce complotti che riescono sempre, un gruppo di potere così potente da dirigere ogni passo degli stati e dei politici, in modo sempre vincente.
Non è importante che questo "potere" indistinto ed occulto sia prevalentemente malvagio: se c'è un disegno, questo disegno ha un obiettivo che può essere combattuto, e soprattutto, ciò che accade ha un senso ed una direzione.
Purtroppo questa interpretazione è altamente improbabile.
E non perché non esistano complotti, anzi: di complotti, se così si vuole chiamarli, ce ne sono tantissimi; ogni persona, al suo livello piccolo o grande di potere, "complotta" (nel senso: opera) perché il suo punto di vista prevalga. Ma proprio perché i complotti sono tanti e spesso fittamente intrecciati, non è possibile imputare gli eventi ad un singolo gruppo.
Se si analizza la descrizione degli eventi fatta da Stefano, scomponendola in singoli elementi, si possono trovare molte osservazioni sensate.
Per esempio, è ovvio che alcuni potentati economici hanno ad un certo punto sentito il bisogno di un risanamento dell'economia. Prodi era adatto allo scopo, e quindi è stato in qualche modo appoggiato.
Quello che mi sembra fantasioso è l'ipotesi dui un gruppo omogeneo ed unitario di
"quelli che le elezioni le vincono sempre, cioè quelli i cui nomi sono noti solo agli addetti ai lavori, i lobbisti in penombra".
Che ci siano delle persone più influenti di altre, e che magari agiscono prevalentemente dietro le quinte, non c'è dubbio.
Che queste persone si muovano in modo compatto, decidendo tutti insieme, a tavolino, chi deve vincere e chi perdere, direi che non è molto più probabile di una totale unanimità di intenti e di opinioni dei forumisti che discutono in questo sito. E questo solo perché, per quanto potentissimi, son umani anche loro, come noi.
Per fortuna, credo.
Tra l'altro, la convinzione che esista un gruppo di potere
"che le elezioni le vincono sempre" scoraggia dall'agire politico, porta alla rassegnazione ed alla passività. E invece dobbiamo cercare di darci da fare, di esercitare, ognuno di noi nel suo piccolo, quel potere piccolo o grande che ognuno di noi effettivamente ha.
Fosse anche solo il potere di battere le ali, come una piccola farfalla in Giappone.
annalu