mariok ha scritto:Naturalmente tutti hanno il diritto di parlare di tutto.
Anche ovviamente dell'evasione fiscale, che non mi sembra dipenda in misura esclusiva o prevalente dalle imprese, quanto piuttosto dai lavoratori autonomi, professionisti ed alcuni settori del piccolo commercio, su cui il sindacato non può fare granché, oltre a mandare "messaggi" alla politica.
Il punto mi sembra che oggi il sindacato viva una crisi di rappresentatività ed una profonda incapacità di incidere sulle condizioni dei lavoratori, soprattutto della parte non garantita, che non possono essere risolte unicamente rivendicando diverse politiche fiscali ed economiche, che pure sono necessarie.
1) la stima di addetti al sommerso per l'Italia spazia attorno ad una forbice di 7-11 milioni. Non certo full time equivalent ma credo che si possa intuire che non sono solo parrucchieri, salumieri, dentisti, idraulici.
Per arrivare a 7-11 milioni il grosso è fatto da lavoratori dipendenti che arrotondano con il secondo e anche terzo lavoro in nero (soprattutto quei dipendenti pubblici che alla 14 hanno finito di lavorare) pensionati di anzianità, cassaintegrati, disoccupati, giovani NEET (che in Italia sono il 30% e al Sud arrivano al 50%).
Poi è ovvio che anche idraulici e dentisti fanno la loro parte, ma sono decine di migliaia. A massimo centinaia di migliaia.
Da qui ad arrivare a 11 milioni, ce ne passa. Sul lavoro nero dei dipendenti penso che il sindacato avrebbe molto da dire.
2) qui sono d'accordo e mi pare che tra i sindacaci ci sia differenza. CGIL è diversa da CISL e soprattutto da UIL.
Stiamo parlando di CGIL e del suo nuovo segretario e non mi pare di fare un unico fascio dei tre sindacati.
Anche se hanno le loro responsabilità comuni.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)