[RIFORMANDO:581] Manzellum
Mobiglia  Martedi`, 04 Luglio 2000

Dal Corriere di oggi:
Se la riforma elettorale va in porto

IL MALGOVERNO SARA' GARANTITO

di GIOVANNI SARTORI


Gli italiani non si interessano alla riforma elettorale? Se così, peggio per
loro, visto che la riforma che i nostri politici stanno cercando di cucinare
ci renderà - è sicuro - il Paese peggio governato e più ingovernabile
dell'Unione Europea (al minimo). Però gli italiani fanno bene a leggere poco
chi ne scrive. Perché il grosso di chi ne scrive o si lascia ingannare e
appartiene alla vasta categoria dei sempliciotti, oppure è un ingannatore e
appartiene alla altrettanto vasta categoria degli imbroglioni. Per il
sistema elettorale ancora in vigore inventai a suo tempo il soprannome
Mattarellum . Poi venne il progetto (ancora peggiore) del «patto della
crostata», che per fortuna abortì. E, in questi giorni, è in cottura un
ulteriore progetto, che è nato sotto il nome di «sistema tedesco» ma che di
quel sistema ha già debitamente fatto strazio. Come chiamarlo, allora?
Propongo, quantomeno a titolo provvisorio, di chiamarlo Manzellum . Non
perché il senatore Manzella ne sia l'estensore - questa volta i cuochi che
guastano la cucina sono un centinaio - ma perché il suddetto ne è il più
estatico bardo. Senza contare che i tocchi di finezza che caratterizzano il
progetto sono soprattutto suoi. Per esempio, un punto spinoso della riforma
è come indicare sulla scheda elettorale il premier senza violare la
prerogativa del capo dello Stato. 
Manzella lo ha risolto con un colpo di genio proponendo che l'espressione
«indicato alla carica» venga sostituita dall'espressione «indicato per la
carica». Nel resoconto della seduta della commissione Affari costituzionali
del Senato del 21 giugno si legge soltanto che «il presidente Villone
condivide questa osservazione». I resoconti ufficiali devono essere sobri.
Però, alcuni presenti riferiscono che a questo punto Villone e Manzella si
sono abbracciati e hanno pianto, commossi oltre ogni dire, mentre altri
intonavano il Te laudamus . 
Ma queste finezze sono purtroppo al di sopra del comprendonio del grande
pubblico. Al quale può bastare di sapere: 1) quale sia lo scopo di una
riforma elettorale, 2) quale ne sia la strumentazione (il modo o i mezzi per
conseguirlo). 
Il coro assordante degli imbrogliati e degli imbroglioni ci racconta che lo
scopo, l'obiettivo primario, è la stabilità dei governi. Ma questa è una
spiegazione falsa e sbagliata. Stabilità è soltanto una durata. E la durata
dei governi non è un bene in sé. Un cattivo governo, o una cattiva
coalizione di governo, resta cattivo anche se dura cinque anni. Anzi, tanto
più dura e tanto più diventa nociva. Andreotti durava «tirando a campare», e
così facendo ha gravemente danneggiato il Paese. Dunque, l'obiettivo non è
la stabilità ma è la governabilità, è la fattività e l'efficienza dei
governi. E, invece, il Manzellum è tutto e soltanto un progetto di
stabilità; e un progetto di stabilità fondato su coalizioni che durano - per
quanto immobili, nullafacenti o malfacenti - perché preventivamente
cementificate. 
Sullo scopo, dunque, al pubblico non viene raccontato il vero. E andiamo
ancor peggio quando passiamo alla strumentazione. Per conseguire
governabilità lo strumento sine qua non è una drastica riduzione della
frammentazione partitica (con governi di dieci partiti la paralisi è
pressoché sicura). Veltroni insiste a dire che la proporzionale alla tedesca
senza correzioni non argina la frammentazione ma anzi la favorisce. È
incerto se Veltroni sia, sul punto, imbroglione o imbrogliato. Ma è certo
che si sbaglia. Il sistema tedesco diventa inefficace proprio perché il
Manzellum lo corregge e distorce. Se immutato, funzionerebbe benissimo. E
sfido l'on. Veltroni a dimostrarmi il contrario. 
Nota bene: di per sé, il passaggio dal Mattarellum al Manzellum sarebbe poco
più che una «ammuìna» (come ha spiritosamente notato Ronchey). Ma con i vari
supplementi in corso di negoziazione (premio di maggioranza, designazione
del premier, norme antiribaltone) siamo alle viste di un bastardo di
imbattibile sgangheratezza. Il buffo è che questo inedito bastardo (sarebbe,
come Manzella si gloria di sottolineare, un unico al mondo) nasce da un
Berlusconi che chiede il sistema tedesco e da un centrosinistra che fa finta
di aderire. Che imbroglioni, tutti quanti! Il sistema tedesco (buonanima)
avrebbe drasticamente ridotto il numero dei partiti; il Manzellum fa il
contrario, e anzi ne consentirà un ulteriore incremento. 
Il sistema tedesco punta sulla governabilità; il Manzellum assicura invece
uno stabile immobilismo, blinda una ingovernabilità. Nel primo tanto la
strumentazione quanto l'obiettivo sono intelligenti. Nel secondo la
strumentazione è inidonea e l'obiettivo stupido. Pertanto (siamo in Italia),
il Manzellum attira molto. 

Giovanni Sartori  



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