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At 10:28 25.06.00 , graziani wrote: >Sono nato nelle marche da padre abruzzese e madre marchigiana,ma vivo ormai >da quasi 40 anni a Napoli.Ho avuto modo quindi di vedere da vicino le >differenze che esistono tra le tre regioni e penso che un federalismo >"vero" e ben studiato sia necessario anche per il Sud,anche se non e' la >panacea di tutti i mali.Quello che mi sorprende e' che vere proposte >concrete non ce ne siano o almeno che non sia abbastanza pubblicizzate.Ho >letto anni fa uno studio della Fondazione Agnelli sull'argomento,secondo me >ben fatto e che poteva essere un buon punto di inizio.Che fine ha fatto?E' >stato sviluppato?Un punto che mi sembra essenziale e non toccato da quel >poco che ho letto e' quello di smantellare (non so come )la burocrazia >regionale e provinciale che mi sembra molto peggio di quella >statale.Altrimenti come spesso accade in Italia avremo una ottima >legge,(vedi la chiusura dei manicomi)ma pessimi risultati. Ovviamente sono d'accordo con Graziani. Rimane da definire quel federalismo "vero" ed e' chiaro a mio parere che quel "vero" mal si sposa con le 150'000 leggi e con i 120'000 (fonter censis) soggetti decisionali (timbratori di nulla-hosta) che sono anima e corpo della burocrazia italiana che si DEVE smantellare. Il federalismo e' uno "stato leggero". Scordiamocelo di poterlo attuare mantenendo la complessita' burocratica di oggi. Buon per noi se ci riusciamo. Per dare peso al quel "vero" ripropongo la differenza tra decentramento e federalismo, cosi' come dopo lungo dibattito scaturi' con Gasby, l'amico italo-americano che in passato diede un grande contributo alla comprensione di questi temi. Abbiamo un "decentramento" quando un centro decide (politicamente e finanziariamente) ed una periferia dispone (amministrativamente). Abbiamo un "federalismo" quando insieme, con compiti diversi ed in modo cooperativo, periferia e centro dispongono ed eseguono, con pari dignita' e sovranita'. Poi il "come" lo si vede in ogni paese e questo spiega le differenze esistenti tra paesi federali. Un unico concetto declinato in vari modi ("come") diversi. Questo e' il cuore della definizione. Lasciamo perdere il fumo che viene sollevato attorno al concetto unitario di patria (cuore sanguinante, fratelli bandiera, stato unitario ed altri concetti che ci hanno propinato fin da piccoli alle scuole elementari) buono solo per la carne da cannone di chi che ha creduto di immolarsi per gli ideali dei potenti di turno. Se avessero visto che dall'alto (per esempio nelle foto satellite) i confini nazionali non si vedono, non si farebbero fatti massacrare per delle righe sulla carte geografiche ma avrebbero optato per un creare unita' federative a tutti i livelli, dal piu' piccolo al piu' grande. Una breve considerazione sulla domanda "che fine hanno fatto i vari progetti?". I progetti che espongono stati "ottimali" senza per questo porsi il problema della inevitabile resistenza al cambiamento sono destinati a rimanere "sulla carta". Ogni progetto di cambiamento comporta ostacoli e vincoli. Se il progetto non si pone il problema di superarli (come quando) esso e' incompleto e utopistico. Saluti a tutti, Francesco Forti http://come.to/federalismo http://come.to/riforme ![]() |