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At 00.46 13/05/2000 +0200, Rizzo Alessandro wrote: >Caro Mobiglia, ti chiamo così dato che non conosco il tuo nome, tu consideri >il fatto che i DS si sono accerchiati di modesti cespugli moderati del >centro postdemocristiano: hai ragione il centro è un pericolo quando dà >libera espressione a logiche di conservazione corporativa di interessi >privati e lobbistici e di forte mutismo genetico geopolitico che tenta di >cercare compromessi a basso prezzo con qualsiasi forze presente nello >schieramento politico e parlamentare contingente; diventa sublime alleato >quando comprende la vera filosofia cristiana e liberale manzoniana, >rosminiana, romagnosiana, critico-giansenista, altamente riformista che pone >la libertà dell'individuo al centro dell'attenzione di indagine culturale e >lo mette in interazione con la collettività circostante. Il centro e' un pericolo quando diventa espresione di logiche corporative ecc ecc. Giusto. Ma vale anche per la destra (che dove in Europa non e' espressione di quelle logiche e' una destra sana [avercene ...]) e vale anche per la sinistra. Non credi che anche la sinistra oggi sia _anche_ (non solo) espressione di "logiche di conservazione corporativa" ? Io penso di si'. Solo vedendo il problema delle pensioni di anzianita', che riguarda alcuni milioni di persone e qualche centinaio di migliaia di miliardi, vedo quali compromessi vengono cercati per mantenerle in piedi (unico paese d'Europa). E vedo quale gigantesco costo per la collettivita' si deve pagare per l'interesse privato di pochi. Ho fatto calcoli che spero siano precisi. Non voglio tediarvi qui sulla lista e li ho messi su una pagina web dove tabelle e grafici possono aiutare a capire http://rost.trevano.ch/~forti/riforme/appunti_pensioni.html Non parliamo poi della sanita', dove abbiamo questa preistorica dicotomia tra pubblico e privato (qui si' che centro e sinistra si riconoscono e devono ancora fare passi da gigante per diventare europei) che si trasforma nel sistema sanitario piu' iniquo tra i paesi sviluppati. E' quello che spende meno di tutti (una cosa che quando sei ammalato e fai la coda per un esame ed un ricovero nessuno apprezza) e quello che scarica in Europa i maggiori costi sulle tasche del cittadino (31%, contro un 19-20% degli altri paesi). Qui piu' che logiche coprporative si difende una visione ideologica e dogmatica (ha ragione Amato, comincia a piacermi, il ragazzo) di cui tutti, cittadini ed operatori del settore, pagano le conseguenze. Stranamente la socialdemocrazia che governa Francia e Germania non ci pensa nemmeno minimamente a sbaraccare sistemi assicurativi misti che finanziano il loro sistema sanitario. Solo da noi c'e' questa visione statalista che impone di fatto un pessimo SSN (con riforme finte che cambiano tutto e nulla). Anche qui metto a disposizione dati ed analisi: http://rost.trevano.ch/~forti/riforme/Appunti_sanita.html Quindi non lamentiamoci delle logiche altrui se prima non si fa pulizia in casa. Parliamo giustamente di tutto e di tutti ma senza dimenticare i ripostigli di casa nostra, che sono pieni zeppi di scelte riformiste che si sono rivelate un disastro Per esempio lo statuto dei lavoratori e l'equo canone, due riforme che hanno introdotto pesanti elementi di rigidita' nel mercato del lavoro ed in quello della abitazione. Il risultato? Pochissimi dipnendenti e molti padroncini ed autonomi nel mercato del lavoro e tutti proprietari di casa e pochi in affitto per quello abitativo. Un po' come darsi le mazzate sui piedi, non trovate? Saluti, Francesco Forti PS: mi scuso per la scarsa partecipazione al dibattito. Ho il PC a riparare e sto usandone uno di emergenza. Buon week-end a tutti. ![]() |