[RIFORMANDO:497] Re: caro mobiglia, la sconfitta del 16 aprile non significa dover essere più modernisti
Francesco Forti  Sabato, 13 Maggio 2000

At 00.46 13/05/2000 +0200, Rizzo Alessandro wrote:

>Caro Mobiglia, ti chiamo così dato che non conosco il tuo nome, tu consideri
>il fatto che i DS si sono accerchiati di modesti cespugli moderati del
>centro postdemocristiano: hai ragione il centro è un pericolo quando dà
>libera espressione a logiche di conservazione corporativa di interessi
>privati e lobbistici e di forte mutismo genetico geopolitico che tenta di
>cercare compromessi a basso prezzo con qualsiasi forze presente nello
>schieramento politico e parlamentare contingente; diventa sublime alleato
>quando comprende la vera filosofia cristiana e liberale manzoniana,
>rosminiana, romagnosiana, critico-giansenista, altamente riformista che pone
>la libertà dell'individuo al centro dell'attenzione di indagine culturale e
>lo mette in interazione con la collettività circostante.

Il centro e' un pericolo quando diventa espresione di logiche corporative
ecc ecc. Giusto. Ma vale anche per la destra (che dove in Europa non
e' espressione di quelle logiche e' una destra sana [avercene ...]) e
vale anche per la sinistra. Non credi che anche la sinistra oggi sia 
_anche_ (non solo) espressione di "logiche di conservazione corporativa" ? 
Io penso di si'. Solo vedendo il problema delle pensioni di anzianita',
che riguarda alcuni milioni di persone e qualche centinaio di migliaia
di miliardi, vedo quali compromessi vengono cercati per mantenerle
in piedi (unico paese d'Europa). E vedo quale gigantesco costo per
la collettivita' si deve pagare per l'interesse privato di pochi. 
Ho fatto calcoli che spero siano precisi. Non voglio tediarvi qui
sulla lista e li ho messi su una pagina web dove tabelle e grafici
possono aiutare a capire
http://rost.trevano.ch/~forti/riforme/appunti_pensioni.html
Non parliamo poi della sanita', dove abbiamo questa preistorica
dicotomia tra pubblico e privato (qui si' che centro e sinistra si
riconoscono e devono ancora fare passi da gigante per diventare
europei) che si trasforma nel sistema sanitario piu' iniquo tra i
paesi sviluppati. E' quello che spende meno di tutti (una cosa che 
quando sei ammalato e fai la coda per un esame ed un ricovero
nessuno apprezza) e quello che scarica in Europa i maggiori costi
sulle tasche del cittadino (31%, contro un 19-20% degli altri paesi). 
Qui piu' che logiche coprporative si difende una visione ideologica
e dogmatica (ha ragione Amato, comincia a piacermi, il ragazzo)
di cui tutti, cittadini ed operatori del settore, pagano le conseguenze.
Stranamente la socialdemocrazia che governa Francia e Germania
non ci pensa nemmeno minimamente a sbaraccare sistemi 
assicurativi misti che finanziano il loro sistema sanitario. Solo
da noi c'e' questa visione statalista che impone di fatto un 
pessimo SSN (con riforme finte che cambiano tutto e nulla). 
Anche qui metto a disposizione dati ed analisi:
http://rost.trevano.ch/~forti/riforme/Appunti_sanita.html
  
Quindi non lamentiamoci delle logiche altrui se prima non si fa 
pulizia in casa. Parliamo giustamente di tutto e di tutti ma senza 
dimenticare i ripostigli di casa nostra, che sono pieni zeppi di 
scelte riformiste che si sono rivelate un disastro Per esempio 
lo statuto dei lavoratori e l'equo canone, due riforme che hanno 
introdotto pesanti elementi di rigidita' nel mercato del lavoro ed
in quello della abitazione. Il risultato? Pochissimi dipnendenti
e molti padroncini ed autonomi nel mercato del lavoro e tutti
proprietari di casa e pochi in affitto per quello abitativo. 
Un po' come darsi le mazzate sui piedi, non trovate? 

Saluti,
Francesco Forti

PS: mi scuso per la scarsa partecipazione al dibattito. 
Ho il PC a riparare e sto usandone uno di emergenza. 
Buon week-end a tutti. 




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