[RIFORMANDO:411] Il vertice di Lisbona sulla New Economy
Rolando Alberto Borzetti  Domenica, 26 Marzo 2000

La distanza tra l’Italia e gli altri Paesi occidentali nella corsa a
Internet resta profonda ma si va accorciando. Secondo una ricerca della
Ernst & Young (sintetizzata nelle tabelle a fianco), in Italia solo il 14%
delle famiglie possiede un pc contro il 26% della Francia e il 53% degli
Stati Uniti; il 5% è collegato a Internet contro il 14% e il 34%; l’1% fa
acquisti online contro il 2% e il 17%.

Da giugno ad oggi, però, secondo dati provvisori e inediti della Niche
Consulting di Giancarlo Lizzeri, il numero di collegamenti a Internet si è
triplicato.


Dal Corriere della sera:


Il vertice di Lisbona sulla New Economy

A Lisbona, durante il Consiglio europeo straordinario, i leader dei Paesi
europei hanno discusso sulle misure da adottare per cogliere le opportunità
offerte da Internet in termini di crescita economica e nuova occupazione.



PREVISIONI Le previsioni per il futuro non sono concordi. Negli ultimi tempi
prevalgono i toni ottimistici. Il Boston Consulting Group per esempio
prevede una crescita del 170% del commercio elettronico in Europa, per
effetto delle vendite online di viaggi, computer, libri e prodotti
finanziari, e un forte sviluppo anche in Italia. Si considerano poi altri
fattori positivi come la leadership italiana nella telefonia mobile.
Ulteriori avanzamenti possono derivare dallo sviluppo delle applicazioni di
Internet sul telefonino.

A questo riguardo una ricerca del Cefriel-Politecnico di Milano sostiene che
l’Italia ha tutte le potenzialità per ridurre le distanze dagli altri paesi
europei e dagli Usa grazie alle nuove tecnologie basate sull’integrazione
multimediale e sull’uso delle comunicazione mobili a larga banda (in sigla
Umts). La telefonia mobile di nuova generazione — stima infatti Maurizio
Dècina, direttore del Cefriel — può dare alla nuova economia una spinta
determinante, a partire dal 2002. In Italia ci sono 30 milioni di cellulari.
Nel 2001 avremo il 28% delle famiglie collegate alla rete e il divario con
gli Usa si sarà drasticamente ridotto rispetto al 1998.




L'INTERVISTA AL GOVERNATORE. Anche il governatore della Banca d’Italia è
ottimista, pur se a certe condizioni. In un’intervista del 27 febbraio
scorso al Corriere della Sera, Antonio Fazio ha detto che, grazie a
Internet, per l’Italia può ripetersi il miracolo economico degli anni ’50.
Debolezze strutturali possono trasformarsi in fattori di miglioramento della
competitività, soprattutto al Sud. Gli imprenditori — ha detto il
governatore — devono cogliere questa opportunità, e alla politica spetta il
compito di rimuovere i vincoli. Ma bisogna fare in fretta.



UN’OPPORTUNITA' PER IL SUD Internet — conferma Franco Morganti di Logica
consulting - può essere un’opportunità straordinaria per il Mezzogiorno, non
avendo barriere all’ingresso ed essendo meno esposta all’illegalità perché
non basata su beni materiali.



L'EDITORIALE DI FRANCESCO GIAVAZZI. Altri osservatori sono meno ottimisti. L
’economista Francesco Giavazzi, in un editoriale sul Corriere della Sera, ha
scritto che l’Italia arriva decisamente impreparata all’appuntamento con l’
innovazione, nonostante l’ottimismo della congiuntura e qualche successo di
politica economica. "Ricerca e finanza — afferma Giavazzi — sono, anche
rispetto all’Europa, due tra i settori più arretrati del nostro paese, e lo
sono perché entrambi sono settori protetti. Per miopia non si vuole esporre
l’università e la finanza alla concorrenza internazionale, al mercato,
bloccando così lo sviluppo di entrambe".








 LE INIZIATIVE DI PALAZZO CHIGI. Da parte sua, il governo italiano sta
mettendo in campo alcune iniziative:
nella Finanziaria 2000 sono stati stanziati 1.300 miliardi a favore della
diffusione dell’informatica nelle scuole e nelle imprese; il piano prevede
la distribuzione di computer agli studenti che entrano nella scuola
superiore, attraverso un prestito a tasso zero concesso dalle banche;
Stefano Passigli, senatore dell’Ulivo ed esperto di riforme istituzionali, è
stato nominato sottosegretario all’innovazione. L’obiettivo di Passigli è
destinare allo sviluppo dell’innovazione 2.600 miliardi tra il 2000 e il
2004;
i progetti del sottosegretario riguardano: la creazione di incentivi fiscali
a favore delle nuove imprese nei settori più innovativi (è allo studio un’
ipotesi di esenzione fiscale totale valida per i primi tre-quattro anni); il
varo di altri incentivi sulle stock options; la costituzione di un fondo
specializzato nel finanziamento delle iniziative imprenditoriali collegate a
Internet.


L'EMERGENZA SCUOLA Quello dell’alfabetizzazione tecnologica è uno dei
problemi più avvertiti. La domanda di esperti nelle nuove tecnologie cresce
a ritmi esponenziali ma viene soddisfatta solo in piccola parte. Oltre mezzo
milione di posti di lavoro, secondo il rapporto 2000 dello European
information technology observatory, non sono stati riempiti in Europa per
mancanza di risorse umane adeguate. E, in assenza di contromisure, il numero
salirà a 1,6 milioni nel 2002.


Rolando A.B.
www.sirio.regione.lazio.it/distretto41




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