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era ora... Messaggero: Sabato 18 Marzo 2000 Il Consiglio dei ministri approva il nuovo regolamento. Le otto direzioni generali si ridurranno a due dipartimenti più tre uffici di supporto Scuola, si cambia: addio ai provveditori Arrivano a settembre i general manager, le nuove “direzioni” saranno regionali di ANNA MARIA SERSALE ROMA - Il ministero della Pubblica istruzione, il grande mammuth di viale Trastevere, farà una drastica cura dimagrante: perderà compiti e funzioni. E perderà le otto direzioni generali. Si ridurrà a due dipartimenti e tre uffici di supporto: informatizzazione, organizzazione e bilancio. Il governo della scuola sarà su base regionale e non più provinciale. Spariranno i provveditori, per oltre mezzo secolo caposaldo dell’amministrazione scolastica. Al loro posto, in ciascun capoluogo di regione, da settembre arriveranno i general manager. Guideranno le direzioni regionali, che soppiantano i vecchi provveditorati. Cancellati anche i sovrintendenti regionali, livello intermedio tra il ministro e i provveditori. Lo ha deciso ieri il Consiglio dei ministri, approvando un decreto, conseguenza della legge sull’autonomia degli istituti. I provveditori, finora considerati vice ministri territoriali, perderanno le loro attribuzioni. La gestione delle carriere e il movimento del personale (assegnazioni, incarichi annuali, trasferimenti ecc) non dipenderanno più da loro. Ci penserà il supercoordinatore regionale, coadiuvato da uffici periferici che non necessariamente coincideranno con le province. Snellimento e maggiore efficienza? Per ora molti provveditori, che certo vengono colpiti dal provvedimento, non ne sono convinti. La rivoluzione berlingueriana non si arresta. E settembre del Duemila, a questo punto, sarà una scadenza davvero cruciale: innalzamento dell’obbligo, riforma del ministero, cancellazione dei provveditorati che finora, nel bene o nel male, sono stati i garanti dell’avvio dell’anno scolastico. Non solo. Ci sarà la grande incognita dei "cicli" diventati di recente legge dello Stato: il dibattito sul come riempire le "scatole vuote", ovvero la nuova scansione degli studi, dopo l’estate sarà al culmine. Il palazzone di viale Trastevere, cuore del pachiderma, manterrà un ruolo di coordinamento e di indirizzo. Significa che il ministero continuerà a tracciare linee guida, senza impartire più ordini. Anche perché molti dei poteri, con gradualità, verranno trasferiti ai presidi e agli istituti. Preoccupati i sindacati. Daniela Colturani, uno dei segretari generali della Cisl scuola, dice: «Il riordino non deve essere fatto tagliando il personale. La baldanza con cui si è decisa l'abolizione dei Provveditorati e, contemporaneamente, la riduzione del 6% dei non docenti, fa venire il dubbio che ancora una volta si persegua una riforma forse illuministica ma più orientata a risparmiare che a migliorare». E gli attuali provveditori, che fine faranno? Quelli che non diventeranno manager verranno trasformati in consulenti. I loro uffici serviranno a dare supporto alle scuole rese autonome. In quattro regioni, Liguria, Lombardia, Toscana e Sicilia, la rivoluzione è già partita. Il provveditore di Milano, per esempio, è il general manager regionale. Ma non c’è alcun automatismo e di volta in volta ci saranno designazioni ad hoc. «Saranno dirigenti di alto livello e avranno anche responsabilità di budget - disse Berlinguer annunciando la riforma - Le nuove figure saranno l’interfaccia dell’ assessore. Nel territorio ci saranno anche presìdi, che non corrisponderanno agli uffici attuali». Comunque, il provvedimento licenziato ieri da Palazzo Chigi dovrà passare al vaglio del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari. Per i vertici della burocrazia scolastica è un vero terremoto. Basti pensare alle otto direzioni generali che faranno largo ai due soli dipartimenti in cui verrà riordinato il ministero. Un dipartimento sarà dedicato allo sviluppo complessivo dell'istruzione: «Approfondirà e attuerà le politiche della formazione sotto il profilo della definizione e della qualità dell'istruzione». Il secondo dipartimento, invece, si occuperà dei servizi e perciò «individuerà e cercherà di garantire standard elevati ed omogenei di servizi sul territorio nazionale». Rolando A.B. www.sirio.regione.lazio.it/distretto41 ![]() |