[RIFORMANDO:380] Per l' Otto marzo il mea culpa del Papa
Rolando Alberto Borzetti  Mercoledi`, 08 Marzo 2000

Da Repubblica:
Per la Giornata del perdono il Pontefice chiederà scusa
per l'Olocausto, l'Inquisizione, le Crociate, gli scismi

Giubileo, mea culpa del Papa
per gli errori della Chiesa
Tra gli altri "peccati" il colonialismo
lo schiavismo e le ingiustizie contro le donne



 CITTA' DEL VATICANO - Le guerre di religione. Gli scismi. Le persecuzioni
contro gli ebrei. Il sostegno al colonialismo, alla discriminazione etnica e
sessuale, la quiescenza contro le ingiustizie sociali. Per tutti questi
"peccati" il Papa chiederà pubblicamente perdono domenica 12 marzo. Sarà il
più grande "mea culpa" della Chiesa per i suoi errori. Il Pontefice, per una
delle cerimonie più importanti del Giubileo, passerà al setaccio 2000 anni
di cristianità. E chiederà scusa per gli sbagli dei suoi predecessori.

Giovanni Paolo II ha voluto la "giornata del perdono e della
riconciliazione" con caparbietà. Sfidando persino le resistenze di alcuni
ambienti del Vaticano. E salirà sull'altare della Croce della basilica di
San Pietro, accompagnato dai cardinali, per ricordare le colpe dei
cristiani. Bacerà il Crocifisso e poi esorterà la Chiesa alla "purificazione
della memoria", e all'impegno per "un cambiamento di vita".

Il contenuto spirituale della cerimonia ha anche un suo riferimento scritto.
Si tratta del documento "Memoria e riconciliazione: la Chiesa e gli errori
del passato", presentato oggi in Vaticano, ma reso noto già una settimana fa
a Parigi. "Scopo del testo - vi si legge - non è quello di prendere in esame
casi storici particolari, ma di chiarire i presupposti che rendono fondato
il pentimento relativo a colpe passate".

Ma quali sono gli errori di cui la Chiesa sente di doversi pentire? Nel
documento ce ne sono di sei tipi. I primi sono i peccati commessi nel
cosiddetto "servizio della verità": l'intolleranza alle violenze,
l'Inquisizione, le Crociate. Poi gli errori che hanno minato l'unità dei
cristiani: le scomuniche, le persecuzioni religiose e i numerosi scismi di
questi due millenni.

L'altra grande questione è quella dell'antisemitismo. Già nel marzo del 1998
il Papa si era chiesto se la Shoah non fosse stata "facilitata dai
pregiudizi antigiudaici presenti in certi settori cristiani". Il documento
elenca poi i peccati contro la pace, i diritti dei popoli e il rispetto
delle altre culture. Tra essi spiccano il mancato contrasto, nei secoli
passati, dello schiavismo e, in tempi più recenti, del colonialismo.

Il Pontefice chiederà il perdono anche per il trattamento riservato alle
donne e alle altre etnie. Infine farà "mea culpa" per i peccati commessi
contro la giustizia sociale: "Nel corso della storia - aveva detto il Papa
già nel 1985 - uomini appartenenti a nazioni cristiane purtroppo non sempre
si sono comportati ispirandosi al Buon samaritano".

Del documento - redatto dalla Commissione teologica internazionale - si è
parlato oggi in Vaticano. "Il corpo della Chiesa è pieno di cicatrici e di
protesi, le sue orecchie sono piene del canto del gallo evocatore di
rinnegamento, il suo taccuino è pieno di appuntamenti mancati per negligenza
o lassitudine", ha detto il cardinale Roger Etchegaray, presidente del
Comitato vaticano del Giubileo. Che però ha aggiunto: "Ma un tale passo
penitenziale, per quanto pubblico non può assumere l'aspetto di una
autoflagellazione spettacolare".

Convinto dell'importanza del gesto anche Joseph Ratzinger, prefetto della
Congregazione per la dottrina della fede: "Il mea culpa deve servire per
'svegliare' la coscienza. La Chiesa non può assurgersi come il tribunale del
presente sui peccati del passato. Deve confessare francamente e
fiduciosamente i peccati presenti e passati, sapendo che il Signore comunque
è più forte e rinnova la Chiesa perchè sia sempre uno strumento di Dio nel
mondo". Ma il "mea culpa", ha ammonito il porporato, deve avvenire nella
"verità": ciò vuol dire "non negare tutto il male fatto dalla Chiesa, ma
nemmeno attribuirsi peccati su cui non c'è certezza storica".


Rolando A.B.
www.sirio.regione.lazio.it/distretto41




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