[RIFORMANDO:364] Re: I: quaderno di info sul welfare (due)
Francesco Paolo Forti  Martedi`, 15 Febbraio 2000

[...]
>L’idea di base è che un “sistema a capitalizzazione” offra rendimenti
>superiori a quelli offerti dal “sistema a ripartizione” e che tale
>maggiore redditività consenta di diminuire i contributi tagliando
>drasticamente le prestazioni pubbliche, ma mantenendo nel contempo lo
>stesso livello di prestazione totale (componente pubblica ridotta più
>componente privata ampliata). 

Non ho mai sentito di ipotesi di maggiore redditivita' tra i due sistemi. 
E' solo il sistema a capitalizzazione (o le sue varianti) a porsi questo 
problema.
In sistema a ripartizione, come dice il concetto stesso, ripartisce 
e ridistribuisce subito (tra generazioni) e non si pone il problema della 
redditivita' dei capitali che gestisce, se non in misura molto
minima. Daltronde e' ovvio. Le trattenute di oggi servono a pagare
le pensioni di oggi, mentre con il sistema a capitalizzazione gli
accantonamenti si accumulano in fondi per il domani e quindi
li' e' importante il calcolo della redditivita'. 

Ora poiche' e' praticamente impossibile passare da un sistema a
ripartizione a uno a capitalizzazione, a meno di _non_ pagare pensioni
per 40 anni,  tutte le "perplessita' citate sono aria fritta. Infatti il 
problema non e' sostituire un sistema con l'altro ma *affiancare* il
secondo al primo, o in forma facoltativa, come hanno fatto altri 
paesi (e l'Italia e' per ora su questa strada) o in forma obbligatoria,
come Francia e Svizzera. 

Le perplessita' elencate non tengono comunque conto che il sistema
a ripartizione _da solo_ non regge piu' e non reggera' alla famosa gobba 
del 2005 (che avra' il suo culmine con il 2035). A questo non si deve
reagire eliminandolo ma riducendo gradualmente il peso del sistema
retributivo/ripartizione a favore del sistema contributivo/capitalizzazione
senza pero' arrivare alla estinzione del primo. 

Infatti entrambi hanno vantaggi e svantaggi. 

1) ripartizione - vantaggi
Ridistribuzione solidale ed immediata della ricchezza attraverso le generazioni

2) ripartizione - svantaggi
Non regge alla diminuzione della forza lavoro contemporanea all'aumento
dei pensionati (gobba). La percentuale di prelievo si avvicinerebbe al 50% e
questo ucciderebbe l'economia, favorisce il nero, porta a basse pensioni
(cosa che gia' si vede oggi). 
Le regole possono cambiare a meta' strada (mancanza di sicurezza). 

3) capitalizzazione - vantaggi
Il risparmio individuale e' svincolato dagli opportunismi parlamentari
che possono cambiare le regole durante gioco. 
Sta economicamente in piedi anche durante la "gobba". 
Il risparmio forzato ha un effetto anti-inflazionistico.

4) capitalizzazione - svantaggi
Una enorme quantita' di capitali e' sottratta ai consumi e sara' immessa
nella economia piu' tardi. Per contro questi capitali sono a disposizione
(in termini globali e planetari) sul mercato degli investimenti. 
Rischio di fallimento del fondo. 

In pratica la soluzione migliore e' un sistema misto ed obbligatorio,
come appunto in Francia ed in Svizzera. In questo modo si riescono
a combinare i vantaggi dei due sistemi e forse a minimizzare i vantaggi
(ma molto dipende da come viene fatto il sistema misto). 

D'accordo con la chiusa di Visco. 
<<Ed è molto difficile trovare l’equilibrio fra queste due posizioni..>>
Giusto. Ma non perche' occorrano studi accurati di alta ingengneria
ma per le resistenze (pro e contro)  ideologiche di chi spinge
per un sistema che sia al 100% a ripartizione oppure al 100% a
capitalizzazione. 

Una riflessione su questa frase. 
>La riforma
>italiana del 1995-1997 - considerata da autorevoli osservatori
>internazionali, insieme a quella svedese, l’unica “dramatic reform”
>realizzata fin qui dai paesi europei -

Vediamola da un'altra ottica. 
I paesi che hanno fatto la riforma previdenziale negli anni 80
(quando gli statistici annunciarono la gobba) non hanno 
avuto bisogno OGGI di fare riforme "drammatiche" ma solo di 
fare - 20 anni fa - una ordinaria riforma coraggiosa.

Cio' vuol dire che piu' si aspetta e piu' si devono prendere
decisione drammatiche. Drammatiche per lavoratori e pensionati.
naturalmente. 

Saluti,
Francesco Forti

http://come.to/riforme





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