3. La 
                coalizione ha bisogno del centro.
                 La coalizione ha bisogno dell'apporto di tutte le forze che 
                  compongono il campo democratico e innanzitutto del centro.
                
 Sottolineare l'unità e stabilità della coalizione non significa 
                  in alcun modo pensarla come una realtà monolitica e distinta.
                
 L'ulivo è una pianta con molte radici. Senza di esse, di ognuna 
                  di esse, anche l'ulivo rischia di essere divelto alla prima 
                  tempesta.
                
 Noi non ci ispiriamo alla democrazia alla "Barabba" e meno 
                  che mai ad una democrazia di sondaggi.
                
 Noi non ci accontentiamo neppure di una democrazia intermittente, 
                  fatta solo di elezioni, Per questo motivo riteniamo che anche 
                  in una democrazia maggioritaria i partiti restino un canale 
                  insostituibile per la partecipazione dei cittadini. Uno strumento 
                  indispensabile per l'elaborazione culturale e programmatica, 
                  per il reclutamento e la selezione del personale politico. La 
                  difesa dei partiti non deve tuttavia farci dimenticare quanto 
                  anche nella democrazia fondata sui partiti la realtà fosse distinta 
                  dalla teoria e come, appunto in questa distanza, sia da riconoscere 
                  una delle cause della crisi. Mentre mi rifiuto di accordarmi 
                  ai facili detrattori della democrazia partitica, debbo quindi 
                  ricordare che lo sviluppo dei partiti, la ripresa alla quale 
                  in questi giorni ho il piacere di assistere partecipando alla 
                  nuova stagione dei congressi, non possa in alcun modo far leva 
                  sulla nostalgia per una democrazia che non esisteva già da tempo. 
                  Senza questa crisi la partecipazione virtuale, la democrazia 
                  catodica di Berlusconi avrebbe incontrato di certo maggiori 
                  resistenze.
                
 Questo avevo in mente quando ho iniziato il mio viaggio per 
                  le cento città, questo ho verificato nella domanda di partecipazione 
                  che ho incontrato dappertutto.
                
 Costruire la coalizione significa anche organizzare l'incontro 
                  e la valorizzazione di tutte le identità, di tutte le tradizioni 
                  che convivono all'interno del campo democratico. Significa assicurare 
                  che nessuna prevarichi e tutte confluiscano in modo ordinato 
                  nell'alveolo comune.
                
 E' inutile girare intorno al problema che fin dall'inizio 
                  della nostra impresa si propone come quello delicato per la 
                  sua riuscita. A tutti è infatti chiaro che la sua novità è costituita 
                  dall'incontro, dalla contaminazione tra l'apporto del centro 
                  e quello della sinistra. Solo se questo incontro ha successo, 
                  solo se questo confronto si sviluppa nel rispetto reciproco, 
                  la coalizione cresce e vince.
                
 Ci sono molti modi di definire il centro. Nel corso della 
                  sua relazione introduttiva Gerardo Bianco ha voluto evocarli 
                  richiamandoli oltre che dalla politica, dalla letteratura e 
                  dalla filosofia, ricordandoci come l'istanza del centro non 
                  possa essere considerata un elemento contingente della cultura 
                  politica, e la sua perdita costituisca invece uno dei rischi 
                  maggiori del nostro tempo.
                
 Nel confrontarci con l'idea di centro dobbiamo tuttavia muovere 
                  dalle accezioni che dominano il "discorso politico" corrente. 
                  Al di là della loro condivisione (e Gerardo ha fatto bene a 
                  contestarle) queste definizioni sono accomunate dal fatto che 
                  il contenuto della tradizione di centro è definito piuttosto 
                  che positivamente, in negativo rispetto alle altre. Centro è 
                  troppo spesso ciò che "non è". Sia che si faccia riferimento 
                  alla coppia destra-sinistra, sia che lo si identifichi con moderazione 
                  in contrapposizione al radicalismo.
                
 Io credo invece che si debba tornare ad una definizione in 
                  positivo. E' di questo centro che si definisce positivamente 
                  che la coalizione ha bisogno.
                
 Centro è sintesi, consapevolezza dell'esigenza della sintesi, 
                  non semplice punto intermedio ma punto di arrivo del processo 
                  politico. Se la cultura di centro identifica nella consapevolezza 
                  di questo momento il suo tratto distintivo, non è tuttavia per 
                  sedersi direttamente nelle stanze dei bottoni, per farsi trovare 
                  già seduti laddove si sa che prima o poi tutti arriveranno, 
                  ma per segnalare la propria convinzione che la politica è finalizzata 
                  al governo, il governo è fondato sulla decisione, la decisione 
                  è l'espressione di una scelta che non perde il senso della globalità, 
                  ma allo stesso tempo sa che il suo rifiuto, il suo rinvio produce 
                  il fallimento della politica.
                
 Dirsi di centro significa quindi dichiarare la priorità del 
                  governo sulla rappresentanza delle identità e degli interessi, 
                  l'impossibilità per la politica di ridursi a testimonianza.
                
 E' in questo che riconosciamo in De Gasperi il nostro maestro: 
                  nella sua apertura all'apporto di forze portatrici di diversa 
                  ispirazione ideale, nella sua sofferenza per l'impossibilità 
                  di dare compiuta testimonianza dell'integrità dei propri valori, 
                  nel rispetto della laicità delle istituzioni, nella finalizzazione 
                  dell'azione politica alla decisione di governo.
                
 Per questo motivo non solo la coalizione deve aprirsi al centro, 
                  ma in tutte le sue componenti deve fare propria ed essere accomunata 
                  da una cultura di centro. Ma questo significa anche che non 
                  basta dirsi di centro per essere di centro. Non dobbiamo quindi 
                  scandalizzarci se talvolta prevale nel centro l'istanza della 
                  rappresentanza fino al punto da far ipotizzare l'esistenza di 
                  un "estremismo di centro".
                
 Né dobbiamo scandalizzarci se partiti un tempo ritenuti dominati 
                  dalla preoccupazione della rappresentanza di parte possano superare 
                  in centrismo i centristi.
                
 Non basta tuttavia una dichiarazione di D'Alema, e neppure 
                  una linea interpretata con coerenza dal vertice del partito, 
                  perché quello che è appunto il partito democratico della sinistra 
                  si trasformi in un partito di centro.
                
 Noi sappiamo che la cultura cammina sulle gambe degli uomini, 
                  e quindi che siano per eccellenza gli uomini del centro i portatori 
                  di una cultura di centro. E questo no solo perché cultura è 
                  educazione dell'attenzione, ma perché gli uomini di centro esercitano 
                  questa attenzione a partire da una posizione che prima che politicamente 
                  centrista è socialmente centrale.
                
 Tuttavia questo non è un tratto iscritto nel codice genetico: 
                  è affidato alla storia.
                
 Noi perciò abbiamo bisogno che gli uomini di centro facciano 
                  parte della coalizione per motivi elettorali, ma che essi rinnovino 
                  la loro preoccupazione per il governo della società all'interno 
                  della proposta politica.
                
 Senza di questo la coalizione non può vincere, e meno che 
                  mai governare.
                
 La coalizione ha bisogno che le forze di centro facciano le 
                  forze di centro. C'è bisogno quindi che il centro torni ad essere 
                  centro, a rinnovare la propria capacità di proposta, a rinnovare 
                  la propria cultura, a ristabilire un rapporto con la società.