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 Incontro a Napoli: Le prime impressioni raccolte nel "viaggio delle cento città" Napoli, 17 giugno 1995  
                 
                  Care amiche e cari amici,
                  Siamo ormai ai tre quarti del nostro viaggio nelle cento città.
                  Un viaggio bello.
                  Un viaggio difficile da riassumere.
                  Una cosa però vi posso dire: ho imparato molto e sto imparando 
                  molto.   1. Le prime impressioni raccolte nel "viaggio 
                  delle cento città"  
                  Abbiamo visitato imprese e opere di solidarietà, abbiamo incontrato 
                  donne, uomini, giovani, anziani, lavoratori e disoccupati.
                  Per questo riusciamo sempre più a capire i problemi dell'Italia 
                  ,ma anche le sue grandi risorse.
                  E' un paese ricco di localismi, con tante storie diverse.
                  E' certo un paese difficile da governare. O meglio non lo 
                  si può governare senza conoscerlo a fondo.
                  Soprattutto non lo si può governare come si governa un'impresa 
                  in cui gli interessi in gioco sono esclusivamente quelli del 
                  proprietario.
                  Nel governo di ogni paese democratico gli interessi veri sono 
                  quelli dei cittadini.
                  E questi interessi , forti e legittimi, vanno resi compatibili 
                  fra di loro. Ed è proprio quello che non è stato fatto in passato.
                  Abbiamo infatti difeso ogni interesse e tutti gli interessi. 
                  Abbiamo fatto una mediazione di tutto.
                  Abbiamo dimenticato che la politica non è solo mediazione 
                  ma è anche proposta. 
                  La politica è scelta.
                  Invece, per non volere scegliere, ci siamo isolati dall'Europa, 
                  ci siamo allontanati da noi stessi.
                  Bisogna voltare pagina.
                  Quando nella storia di un Paese si volta pagina la prima cosa 
                  da fare è mettersi in ascolto.
                  E ci siamo messi in ascolto
                  Avevamo infatti capito, fin dalla scorsa estate, che la società 
                  italiana desiderava riprendere il filo della democrazia. Che 
                  si era spezzato.
                  E allora ci siamo messi a pensare a qualcosa (che poi si è 
                  rivelato essere il viaggio in pullman) che giorno dopo giorno 
                  ci mettesse di fronte ai nuovi problemi e alle nuove speranze 
                  dell'Italia.
                  In tutta sincerità, durante la mia vita professionale, avevo 
                  tante volte attraversato in lungo e in largo questo Paese.
                  E, come ricercatore, l'ho studiato a fondo: ne ho studiato 
                  le tante economie locali e gli intrecci fra gli aspetti sociali 
                  e produttivi.
                  Eppure, all'inizio di questa mia avventura, ho sentito forte 
                  la necessità di rimettermi in viaggio, di esplorarlo nuovamente.
                  Il viaggio che ne è nato è un viaggio che oscilla continuamente 
                  da sud a nord, da nord a sud..... E questo vuole significare, 
                  anche simbolicamente, un fatto: vogliamo un Paese forte e unito. 
                 
 
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