Care amiche e cari amici,
Siamo ormai ai tre quarti del nostro viaggio nelle cento città.
Un viaggio bello.
Un viaggio difficile da riassumere.
Una cosa però vi posso dire: ho imparato molto e sto imparando
molto.
1. Le prime impressioni raccolte nel "viaggio
delle cento città"
Abbiamo visitato imprese e opere di solidarietà, abbiamo incontrato
donne, uomini, giovani, anziani, lavoratori e disoccupati.
Per questo riusciamo sempre più a capire i problemi dell'Italia
,ma anche le sue grandi risorse.
E' un paese ricco di localismi, con tante storie diverse.
E' certo un paese difficile da governare. O meglio non lo
si può governare senza conoscerlo a fondo.
Soprattutto non lo si può governare come si governa un'impresa
in cui gli interessi in gioco sono esclusivamente quelli del
proprietario.
Nel governo di ogni paese democratico gli interessi veri sono
quelli dei cittadini.
E questi interessi , forti e legittimi, vanno resi compatibili
fra di loro. Ed è proprio quello che non è stato fatto in passato.
Abbiamo infatti difeso ogni interesse e tutti gli interessi.
Abbiamo fatto una mediazione di tutto.
Abbiamo dimenticato che la politica non è solo mediazione
ma è anche proposta.
La politica è scelta.
Invece, per non volere scegliere, ci siamo isolati dall'Europa,
ci siamo allontanati da noi stessi.
Bisogna voltare pagina.
Quando nella storia di un Paese si volta pagina la prima cosa
da fare è mettersi in ascolto.
E ci siamo messi in ascolto
Avevamo infatti capito, fin dalla scorsa estate, che la società
italiana desiderava riprendere il filo della democrazia. Che
si era spezzato.
E allora ci siamo messi a pensare a qualcosa (che poi si è
rivelato essere il viaggio in pullman) che giorno dopo giorno
ci mettesse di fronte ai nuovi problemi e alle nuove speranze
dell'Italia.
In tutta sincerità, durante la mia vita professionale, avevo
tante volte attraversato in lungo e in largo questo Paese.
E, come ricercatore, l'ho studiato a fondo: ne ho studiato
le tante economie locali e gli intrecci fra gli aspetti sociali
e produttivi.
Eppure, all'inizio di questa mia avventura, ho sentito forte
la necessità di rimettermi in viaggio, di esplorarlo nuovamente.
Il viaggio che ne è nato è un viaggio che oscilla continuamente
da sud a nord, da nord a sud..... E questo vuole significare,
anche simbolicamente, un fatto: vogliamo un Paese forte e unito.