La storia de L'Ulivo: IL PROGRAMMA

Tesi per la definizione della piattaforma programmatica de L'Ulivo

Tesi n° 69 Torna all'Indice delle Tesi


Nuove strategie per la ricerca scientifico-tecnologica

Il deficit sistematico della 'bilancia tecnologica' italiana può essere sinteticamente rappresentato dal fatto che la partecipazione italiana al programma quadro comunitario per la ricerca e lo sviluppo tecnologico è stata sistematicamente per circa il 30% al di sotto del contributo italiano al bilancio comunitario. Questa situazione è anche il risultato di una insufficiente propensione del mondo imprenditoriale alla ricerca.

Le direttrici di intervento sono quindi orientate a eliminare le condizioni generali che ostacolano lo sviluppo della ricerca e a intervenire in modo mirato sui principali attori della ricerca: il sistema universitario, il sistema degli enti di ricerca e il comparto delle imprese.

Le nostre proposte sono:

- Affiancare agli strumenti di tipo diretto per il finanziamento della ricerca e sviluppo, strumenti indiretti e automatici tramite l'utilizzo della leva fiscale (ad es. credito di imposta sulle spese per ricerca e sviluppo; oppure l'IVA negativa, cioè una detrazione di una percentuale della base imponibile per gli acquisti di beni e servizi relativi alla ricerca e sviluppo) a parità di oneri per l'erario.

- Modificare il rapporto tra università, istituti di ricerca e imprese. A tale scopo si dovranno creare istituzioni di reale interfaccia, riformando adeguatamente enti come il CNR e l'ENEA. In ogni caso, il processo di formulazione degli obiettivi prioritari non deve svolgersi solo nel mondo accademico, ma risultare da scelte politiche nazionali che, sulla base di una larga consultazione con i soggetti del sistema produttivo, stimolino l'intervento privato e la domanda di innovazione.

- Introdurre adeguati meccanismi di valutazione dell'efficacia degli investimenti, sia della valutazione ex-ante dei progetti da sostenere, sia della valutazione ex-post dei progetti realizzati. L'Anagrafe della ricerca prevista dalla L. 382/80 e mai realizzata potrebbe servire a tale scopo.

- Realizzare una programmazione di medio e di lungo periodo per la creazione graduale delle risorse umane necessarie. Definire inoltre un progetto per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica tra tutta la popolazione, attraverso una rete di laboratori e musei.

Per costruire l'asse programmazione-autonomia-valutazione occorrono interventi coordinati che tocchino il sistema universitario (nella sua attività di formazione di giovani ricercatori e di produzione di conoscenze), il sistema degli enti di ricerca e il comparto delle imprese.

Per quanto riguarda la ricerca pubblica, si pensa ad interventi mirati quali:

- rivedere l'attuale non-sistema e una sua trasformazione in una rete effettiva;

- intervenire su strutture, organizzazione e forme di vigilanza, concertazione ed indirizzo, puntando al superamento della attuale natura burocratica e procedurale verso una visione intelligente di governo di sistemi autonomi;

- spostare l'attuale focalizzazione sulla fase di attuazione a favore dei momenti di indirizzo (scelte) e di valutazione (risultati), lasciando viceversa una forte discrezionalità e responsabilizzazione al momento esecutivo;

- attrarre nuovi interessi e capitali (su un modello di progressivo adeguamento internazionale) e inserire giovani ricercatori da destinarsi in parte a settori produttivi 'esterni' alla ricerca, anche attraverso un ripensamento del dottorato;

- introdurre il concetto di utenza nei meccanismi decisionali, con un progressivo ridimensionamento della direzione universitaria sugli enti di ricerca e con una partecipazione dell'utenza esterna ai rischi e ai costi della ricerca svolta.

Per quanto attiene al sistema delle imprese, si tratta di:

- favorire l'internazionalizzazione del sistema (superando le logiche meramente protezionistiche, se non temporanee);

- intervenire nei confronti delle imprese (o delle filiere tecnologiche) con progetti/ contratti di programma e con interventi generali di diffusione delle tecnologie;

- sostenere il processo di radicamento delle attività scientifiche industriali mediante interventi fiscali e una politica di mobilità del personale;

- superare la logica ministeriale 'accentrata' degli interventi con un processo di decentramento delle scelte e delle iniziative e con un'attenzione specifica al tema tecnologia/innovazione, anche attraverso una rete di agenzie;

- coordinare l'azione dei vari ministeri sia nella fase di progettazione degli interventi legati all'innovazione e alla tecnologia sia in quella di attuazione.

PER TUTTO L'ULIVO

Il futuro ha radici antiche