La storia de L'Ulivo: IL PROGRAMMA

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Tesi n° 55 Torna all'Indice delle Tesi


Migliorare la qualità del sistema turistico italiano

L'industria turistica del nostro paese non riesce ad esprimere appieno le potenzialità insite nello straordinario patrimonio di risorse diffuse in tutte le regioni italiane. I nuovi bisogni privati e sociali connessi alla crescente mobilità e alla domanda di turismo, cultura, tempo libero hanno trovato una risposta solo parziale lasciando aperti, specie nel Mezzogiorno, spazi importanti di iniziativa economica che potrebbero creare, vista l'incidenza elevata nel turismo del fattore lavoro, importanti sbocchi occupazionali. Crisi negli equilibri ambientali, carente messa in valore delle risorse, problemi di ordine pubblico, disfunzioni nei servizi, difficoltà a rinnovarsi delle piccole aziende isolate, eccessivo stagionalismo che limita la professionalizzazione dei lavoratori e le possibilità di investimento delle imprese, pesantezza burocratica dell'Organizzazione Turistica pubblica a cui corrisponde una insufficiente capacità di valorizzare l'immagine Italia all'estero e una modesta spinta di promozione alla commercializzazione dei singoli prodotti sono i punti di debolezza che frenano il formarsi di un sistema turistico italiano, che partono dalla difficoltà del nostro paese nel confrontarsi con la competizione sempre più agguerrita.

Alla base di queste difficoltà c'è una ancora troppo limitata disponibilità ad agire insieme degli innumerevoli soggetti, privati e pubblici, che devono diventare protagonisti di un rilancio del turismo italiano e c'è una carenza di strumenti di "ascolto" e di tutela dei turisti.

 

La tutela del consumatore - turista sta diventando, a livello internazionale, il cardine delle politiche pubbliche. Dentro questo concetto sono da ricomprendere i criteri della salvaguardia ambientale e dell'ospitalità ecologicamente compatibile, della tutela e protezione delle risorse non rinnovabili, del rifiuto delle forme di turismo che ledono la dignità della persona umana o che non sono in sintonia con i valori locali, della qualità del prodotto di ospitalità da garantire e certificare.

L'evoluzione dei sistemi informativi e delle centrali di prenotazione impone una accelerazione nei processi di internazionalizzazione del mercato turistico.

Ciò deve tradursi in una maggiore trasparenza in favore dei consumatori e a tutela del pluralismo imprenditoriale evitando che si formino posizioni dominanti di tipo monopolistico.

Servono queste poche essenziali regole generali per la formazione del rinnovato sistema turistico italiano. Il resto va lasciato all'iniziativa regionale e locale, ivi compreso gran parte del reperimento delle risorse.

Il sistema turistico italiano deve federare innumerevoli variegati sistemi turistici locali e deve saper incorporare a pieno titolo tutta la ricchezza della cultura materiale dei luoghi: delle attività agricole tipiche ai marchi industriali che rendono famosa una zona o una regione nel mondo, dalle attività artigianali produttive a quelle artistiche o di servizio, dalla ristorazione alle attività terziarie, congressuali e fieristiche, dalle mostre, spettacoli o eventi artistici alle stagioni culturali.

Per rilanciare il turismo italiano occorre concentrare l'attenzione progettuale e la programmazione delle risorse (ivi comprese quelle di provenienza internazionale) su alcuni temi cruciali:

- il mezzogiorno inteso come progetto di un unico grande cantiere della qualità in grado di stimolare l'emergere di sistemi locali fra loro coordinati. Il sud turistico è oggi caratterizzato dal divario elevato esistente fra valore delle risorse di base e qualità territoriale dell'accoglienza e dei servizi. Il primo degli obiettivi per il mezzogiorno è rigenerare il tessuto delle risorse umane e imprenditoriali, cioè la capacità di gestione del territorio e dell'ospitalità e di promozione delle attività locali.

Il Mezzogiorno deve inoltre vincere la gara con gli altri paesi del Mediterraneo per offrire elevati standard ai cittadini europei che, sempre più numerosi, intendono trascorrere lunghi periodi della propria vita nei "paesi del Sole". Si tratta di un mercato potenziale di dimensioni enormi a cui bisogna dare risposta non solo in termini di imprenditorialità ma anche di organizzazione del sistema delle comunicazioni e, soprattutto, dei servizi pubblici, come sanità e sicurezza.

- le aree a turismo maturo in cui stimolare processi più rapidi di riqualificazione, di internazionalizzazione delle imprese e di orientamento ai sistemi di qualità;

- le città dove le tecniche del city-marketing vanno utilizzate per tenere insieme le azioni volte all'incremento dell'attrattività turistica con quelle finalizzate allo sviluppo economico e alla qualificazione della vivibilità delle città; le città e il loro territorio in una visione di area vasta, possono trovare nel turismo una leva per la rivitalizzazione dell'insieme delle funzioni urbane e per attrarre insieme, e in modo programmato, visitatori e investitori avendo come riferimento la soddisfazione dell'utilizzatore della città che sia esso residente, lavoratore pendolare o turista;

- i comprensori termali da valorizzare come territori del benessere in tutte le accezioni; il rilancio delle imprese termali non può essere disgiunto da progetti locali di valorizzazione ambientale e da un impegno diretto di tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati alla creazione di comprensori termali in sintonia con una domanda meno assistita e più evoluta;

- le aree di pregio ambientale e per il turismo verde e naturalistico da promuovere con vigore per dare anche all'Italia turistica una prospettiva e un orientamento eco-compatibile a partire dalla messa in valore di elementi veri di identità dell'ambiente naturale; i nuovi modelli di consumo del tempo libero moltiplicano le opportunità di crescita economica delle aree verdi e naturalistiche; a questa varietà di aspettative occorre far corrispondere una pluralità di modelli e di forme di ospitalità conferendo pari dignità anche alle forme di accoglienza e di ospitalità che valorizzano aree marginali e che però non vanno considerate attività marginali anche quando, in partenza, sono di limitata dimensione.

Per dare impulso a queste proposte, la cui gestione va collocata essenzialmente al livello regionale e dei sistemi economici locali, vanno garantiti al livello del governo centrale:

- un indirizzo di politica fiscale, tributaria e di sostegno finanziario che favorisca il reinvestimento nel turismo, che privilegi i progetti di tipo integrato, fondati su reti articolate nel territorio, in grado di migliorare la qualità percepita dal turista e che ne affidi la gestione al livello locale stimolandone l'efficacia attraverso meccanismi di controllo dei risultati;

- una riforma della legislazione turistica che delegiferi tutti gli aspetti programmatici e si limiti a fissare alcune essenziali regole in materia di deleghe e competenze (eliminando duplicazioni e accavallamenti), strumenti di programmazione dell'economia turistica, monitoraggio e sistema informativo, tutela del patrimonio ricettivo e turistico, qualità del servizio e tutela del consumatore, eliminando, con gradualità e in modo programmato, una serie di contingenti, vincoli e adempimenti burocratici che pesano sulla gestione pubblica e sulle attività private;

- coordinamento stretto e progressiva unificazione-selezione della strumentazione pubblica turistica, culturale ed economica sia al livello della promozione verso l'estero attraverso la messa a sistema dei diversi strumenti operanti per l'immagine Italia sia a livello regionale e locale dove ancora meno si giustifica la moltiplicazione degli strumenti in funzione di un'unica finalità: la promozione di un'area in quanto immagine, sviluppo, relazioni economiche e commerciali, tutti aspetti fra loro indissolubilmente connessi; anche il sistema di informazione e accoglienza locale va aperto alla fornitura di tutti i servizi utili per rendere trasparente, accessibile e fruibile un territorio in stretta connessione con i servizi analoghi da assicurare ai residenti.

Infine occorre garantire la presenza del punto di vista turistico nella definizione di un ampio arco di politiche economiche e territoriali a cominciare dall'organizzazione dei trasporti e dei beni storico - culturali, dei calendari annuali, dei periodi di ferie e dei tempi orari delle città.

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