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Tesi n° 52 Torna all'Indice delle Tesi


Il futuro delle telecomunicazioni

Il settore delle telecomunicazioni già oggi si sta rapidamente integrando con quello dell'informatica e rappresenta uno dei principali pilastri del progetto di forte ripresa del paese.

Su questo processo di integrazione l'offerta in Italia è già di buon livello, vista nel contesto europeo, ma deve avvicinarsi rapidamente a quello Statunitense.

Le linee di crescita debbono riguardare sia l'innovazione tecnologica sia l'evoluzione del mercato, a partire da quello delle aziende (dove sistemi informatici e di telecomunicazione tendono ad essere gestiti in modo sempre più integrato) per arrivare ai servizi al cittadino (con cui contribuire al rinnovamento del rapporto tra comunità e burocrazia, e al decentramento amministrativo e fiscale) e alle opportunità offerte dal telelavoro.

Elemento fondamentale per il futuro saranno lo sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture per la multimedialità e l'internazionalizzazione di tutto il sistema dei servizi.

Un secondo processo di integrazione non così vicino nel tempo ma comunque prossimo è quello tra telecomunicazioni e televisione.

In questo contesto, il pluralismo sia delle fonti di informazione che dei sistemi di comunicazione e distribuzione è indispensabile a far convergere sul sistema le risorse finanziarie ed umane che certamente non mancano, ma che ora sono in gran parte incatenate dai vincoli del monopolio.

La creazione di una situazione di concorrenza tra vari operatori, anche provenienti da settori diversi e ai quali in prospettiva non potranno essere imposti confini settoriali, è pertanto - allo stesso tempo - strumento da utilizzare per superare la situazione attuale e obiettivo da perseguire e mantenere.

Occorre anche garantire che il meccanismo del libero mercato non si lasci alle spalle sacche di arretratezza per categorie economiche e diverse zone del paese. Ciò tuttavia dovrà essere perseguito senza mai intaccare il principio che la libertà di concorrenza è motore insostituibile per la crescita di tutto il sistema.

Deve essere ben chiaro peraltro che la libera concorrenza, anche tra infrastrutture, non si sviluppa semplicemente liberalizzando il mercato quando lo stesso è stato a lungo in condizione di monopolio; occorre trovare delle modalità per superare l'asimmetria delle condizioni di partenza, ad esempio limitando, per un periodo di transizione, la libertà di azione dell'attuale monopolista nel settore della televisione diffusa.

Per tutto ciò servono regole nuove, in primo luogo perché le regole generali poste a protezione della concorrenza non sono sufficienti (si deve perseguire non solo l'abuso della posizione dominante ma la nascita stessa della posizione dominante); secondo, perché va garantita comunque l'equità dell'accesso a tutti, indipendentemente da geografia e condizioni socioeconomiche.

Le regole principali devono riferirsi a :

- disposizioni a favore della concorrenza nella realizzazione e nell'esercizio di reti TLC e TV-cavo;

- limiti ed obblighi del gestore oggi monopolista nella realizzazione e nella gestione di reti TLC e TV-cavo;

- procedure di rilascio delle licenze;

- eventuali limiti al ruolo del misure a favore del servizio universale.

Va infine definita un'unica Autorità di settore per TV e telefonia, un'Autorità che operi con due unità ben definite, l'una dedicata alle infrastrutture e l'altra ai contenuti editoriali.

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