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Tesi per la definizione della piattaforma programmatica de L'Ulivo
Il compito di mantenere competitivo il nostro sistema economico è affidato in misura rilevante a un rinnovamento profondo del sistema finanziario, del mercato mobiliare e del governo societario, in una parola, del mercato dei capitali inteso in senso lato. C'è oggi nel paese una domanda crescente dei risparmiatori di potere investire, direttamente o attraverso istituzioni specializzate, in titoli azionari a condizioni che offrano tutela dagli errori e dai comportamenti devianti degli imprenditori. E c'è una domanda crescente degli imprenditori di raccogliere capitali per lo sviluppo delle imprese. Particolarmente forte è la domanda di accesso alle opportunità imprenditoriali che viene da vaste fasce di ceto medio come da fasce sempre meno ristrette di classe operaia, specie quella dei distretti industriali del Nord-Est. A questa domanda occorre dare risposta. Deve consistere, questa risposta, nel disegno di un nuovo assetto istituzionale che, senza rinunciare allo zoccolo duro della famiglia e del mutualismo, metta in campo altri strumenti: un ampio mercato dei capitali e forti e diffuse istituzioni finanziarie. E' questa la risposta da dare alla domanda delle piccole e medie imprese, come di quelle medie e grandi, che sono consapevoli dell'angustia delle scelte finanziarie con cui affrontano oggi la competizione con i concorrenti di tutti i paesi. La tutela degli interessi del pubblico risparmio può articolarsi, secondo il nostro pensiero, su tre diversi fronti, e questo programma propone di agire su di essi contemporaneamente: - il monitoraggio interno, da garantire attraverso nuove regole per il governo degli organi societari, per il voto in assemblea, per la trasparenza dell'informazione a tutti gli azionisti; - il monitoraggio esterno di mercato, fondato su una revisione delle regole per il trasferimento di pacchetti di controllo delle società quotate, su una più completa informazione sui loro risultati e sui loro programmi, sulla appropriata considerazione delle relazioni di gruppo; - il monitoraggio esterno giudiziario, fondato su una chiara definizione dei doveri di responsabilità degli amministratori e sull'effettiva possibilità di accesso degli azionisti al giudizio dei tribunali sull'effettivo rispetto di questi doveri. Per molte delle misure riconducibili a queste tre linee di azione, le difficoltà di adattare la normativa alla continua evoluzione del mercato, consigliano di seguire, ogni volta che sia possibile, la strade dell'autoregolamentazione. A nulla serviranno le nuove regole se non vi saranno investitori istituzionali incentivati ad usarle. Le istituzioni finanziarie cui è affidato primariamente il compito di dare consulenza, orientare o gestire direttamente il pubblico risparmio vanno incentivate ad esplorare le nuove opportunità. E' quindi indispensabili assicurare l'indipendenza e il pluralismo delle istituzioni finanziarie e la loro rispondenza a una trasparente logica di profitto. In prospettiva un contributo sempre più rilevante dovrà venire da fondi di investimento e da fondi pensione, da realizzare rapidamente procedendo secondo le direttive indicate dalla legislazione recentemente approvata. Vanno altresì sviluppate le forme di partecipazione dei lavoratori al capitale delle imprese, attraverso l'azionariato e i fondi pensione.
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