Come detto all'inizio
il "Comitato per l'Italia che vogliamo" non è un partito
politico.
Corrispondentemente i vari comitati che si sono costituiti
per sostenere l'azione del prof. Romano Prodi tendente ad aggregare
e coordinare partiti, movimenti ed associazioni che intendono
unirsi al fine di creare un'alternativa al polo che fa riferimento
alla persona dell'On. Berlusconi, non si possono considerare
articolazioni politico-organizzative di un partito politico.
Infatti i vari comitati sono sorti spontaneamente ed agiscono
in piena autonomia, limitandosi il "Comitato per l'Italia che
vogliamo" a coordinare la loro attività.
Sarà nostra cura ottenere nel più breve tempo
possibile un autorevole parere in merito al fatto che le contribuzioni
che pervengono ai vari comitati non sono soggette alle norme
che regolano il finanziamento dei partiti politici.
Al momento è tuttavia prudente attenersi a tale normativa,
che prevede l'obbligo di spedire, entro 3 mesi dall'atto del
percepimento, alla Presidenza della camera dei Deputati una
dichiarazione congiunta, in cui il percettore dichiara di ricevere
e l'erogante dichiara di dare un contributo al comitato, qualora
la somma in denaro o il valore del servizio erogato sia di importo
superiore a L. 10.000.000.
Qualora le contribuzioni erogate da un medesimo soggetto nel
corso dell'anno superino il suddetto importo di L. 10.000.000,
la dichiarazione congiunta dovrà essere spedita entro
il 31 marzo dell'anno successivo in cui le contribuzioni sono
state erogate.
In particolare si segnala che sono vietati i finanziamenti
o i contributi, sotto qualsiasi forma e in qualsiasi modo erogati
da parte di organi della pubblica amministrazioni, di enti pubblici,
di società con partecipazione di capitale superiore al
20% o di società controllate da queste ultime.
Sono altresì vietati i finanziamenti o i contributi
sotto qualsiasi forma, diretta o indiretta, da parte delle società
diverse da quelle sopra indicate, salvo che tali finanziamenti
o contributi siano stati approvati dall'organo sociale competente
e regolarmente iscritti in bilancio.
Nell'ipotesi di contributi o finanziamenti di provenienza
esterna l'obbligo della dichiarazione è posto a carico
del solo soggetto percipiente.
Qualora venga acquisita, con sufficiente sicurezza, la convinzione
che i comitati non soggiacciono alla disciplina normativa sopra
esposta, sarà nostra cura comunicarvelo.
Si raccomanda infine di tenere un minimo di contabilità
al fine di garantire la massima trasparenza sia nei confronti
dei sostenitori che nei confronti degli eventuali organi deputati
al controllo.
Tale contabilità potrebbe limitarsi alla:
1) tenuta di un libro di cassa nel quale annotare tutte le
entrate e le uscite;
2) conservazione dei giustificativi delle uscite e un elenco
dei sovventori.
Si invitano i responsabili dei comitati a valutare l'opportunità
di aprire un conto corrente sul quale far transitare tutte le
entrate e le uscite.
L'apertura del conto corrente bancario è vivamente
consigliabile quando si prevede che il flusso di denaro in entrata
superi la somma di L. 10.000.000.
Le indicazioni che vi abbiamo fornito vi permetteranno di
attivarvi con maggiore serenità e di risolvere i problemi
organizzativi che alcuni di voi ci hanno manifestato.
Tuttavia il lavoro che ci attende è tanto, anche in
termini organizzativi, e, quindi, per altri problemi che sorgeranno
restiamo a vostra disposizione.