Arturo Parisi arriva a Bologna
per la prima volta dopo avere accettato di candidarsi per l'Ulivo
ed incontra i cittadini de l'Ulivo del collegio 12

Bologna 23 ottobre 1999
Sala Incontri Fia di Strada Maggiore 29, ore 15:40

Non immaginavo che oggi sabato 23 ottobre 1999 potessimo trovarci a questo punto del calendario politico.

Noi abbiamo lavorato per questo appuntamento con la speranza che si incrociassero contemporaneamente il calendario locale ed il calendario nazionale.

Io personalmente avevo detto che scendevo in campo assolutamente non come candidato de "i Democratici" ma come candidato di tutto l’Ulivo; quindi il presupposto fondamentale e' che ci fosse l’Ulivo e che l’Ulivo recuperasse quel vigore che potesse sostanzialmente dare quello slancio di cui tutti sentiamo il bisogno.

Mi sono fermato a Roma sino a poche ore fa sostanzialmente perche' potessimo sottoscrivere la ripresa del cammino almeno tra i soci fondatori dell’Ulivo come avete visto dal comunicato presente sul sito della comunita' per l'Ulivo (http://www.perlulivo.it) ed oggi finalmente posso essere qui. Ma oggi e' un'occasione speciale: e' un'occasione di festa per prepararci al cammino che dovremo compiere insieme.

Evidentemente, la campagna che inizia e’ una occasione di confronto con i cittadini e, da domani, inizieremo una serie di incontri piu' seri, nel senso che bisogna ascoltare: io , voi innanzitutto, e tutti assieme gli altri con serieta' le domande che vengono proposte dai cittadini.

Questa campagna elettorale e' singolare ed e' per questo ancora piu' importante perche' noi dobbiamo dare delle risposte e rinnovare degli impegni, perche' qui siamo a piu' di meta' della legislatura e dovremo affrettarci a dare conto delle promesse che faremo agli elettori.

Io scendo in campo quando la storia della legislatura e' ormai molto avanzata; quindi mi tocchera' dar conto anche di un pezzo di cammino che non abbiamo condiviso tutti assieme e, d'altra parte, noi sappiamo che di questo dovremo dare conto agli elettori nel 2001, solo fra 500 giorni.

Questa e' una vicenda che, da una parte, chiude la legislatura che si e’ aperta con la vittoria del 1996, e dall'altra anticipa l’appuntamento del 2001. Intanto, questa circostanza mi consente di scendere in campo, e , per questo, non ho potuto fare a meno di portarmi dietro ancora le vecchie 88 tesi dell’Ulivo perche' io sono candidato al Parlamento per la Legislatura in corso, la legislatura che abbiamo affrontato con quest’impegno e quindi e’ a questi impegni che io mi sento legato e sono questi impegni a cui io debbo mantenermi fedele e di cui devo dare conto ai cittadini.

Questo e’, voglio sperare, un lavoro che faremo tutti assieme cercando di spiegare a tutti i cittadini che la posta in gioco non riguarda una vicenda di una sperduta provincia ma riguarda la storia di un grande paese di cui Bologna e’ una grande parte, un grande paese che si presenta come al solito ogni volta ci affacciamo sul futuro e soprattutto sul mondo, questo e’il senso del programma che noi abbiamo scritto assieme nel ’96 e questo e' il senso dell’impegno che ancora guidera' la nostra azione nell’immediato e sino alla conclusione della legislatura.

Purtroppo, in questa fase, abbiamo dovuto fare un po’ di politica che naturalmente alle orecchie dei detrattori viene chiamata "politichese" perche' appunto riguarda come dire i soggetti, la costruzione dei soggetti, la relazione tra i soggetti. Per gli altri, e' facile approfittarne e dire che "la gente" non capisce, che i politici parlano di loro stessi e non dei problemi reali dei cittadini.

Noi sappiamo che se non ci sono i soggetti non ci sono neppure i progetti e questi progetti non possono essere concretamente realizzati.

Perche' ci sia un progetto condiviso di respiro ci deve essere un soggetto a cui questo progetto deve essere attribuito. Questo soggetto e’ per noi l’Ulivo, la coalizione dell’Ulivo, il nuovo Ulivo, quindi questo e’ il modo in cui noi scendiamo in campo ed il modo con cui noi andremo alla vittoria nel 2001 ed innanzitutto andremo alla vittoria adesso.

Vi ringrazio, ed ora al lavoro.


 




Il futuro ha radici antiche