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Il nuovo Stato: Riguardo alle Riforme, piu’ che di federalismo e’ giusto parlare di forti governi territoriali, che in parte trovano forza gia’ dalla costituzione vigente, in parte necessitano di ulteriori passaggi riformatori. Guardiamo alla Spagna: per ragioni storiche erano emerse delle forti spinte separatiste date sia dall’aspetto linguistico che da quello storico culturale. Da noi, in Italia, nell’ultimo decennio sono emerse delle realta’ nuove nelle quali si e’ acquisita una diffusa consapevolezza della presunta capacita’ di agire da soli; la regione Veneto ha approvato una sorta di documento che, di fatto, chiede la secessione attraverso un referendum che riveda quello votato nel 1866 dai veneti riguardo all’annessione al Regno d’Italia; si vogliono riconoscere capacita’ di governo differenziate alle diverse regioni, in base alle diverse realta’ e alle diverse ragioni storiche e politiche. Si e’ riscontrata l’esigenza di dare Statuti differenziati in relazione alle varie richieste. Infatti, la Spagna, cosi’ facendo, attraverso questi documenti negoziati col governo centrale, ha fatto si che questi Statuti, inizialmente molto differenziati l’uno dall’altro, oggi siano piuttosto omogenei fra loro. Si sta cercando di fornire il massimo decentramento lavorando sull’amministrazione (propria della regione e degli enti locali) e non sulla legislazione che e’ riservata dalla Costituzione al Parlamento e solo in via subordinata alle Regioni. Con la legge 59/97, detta legge "Bassanini 1", e’ stato introdotto il principio di sussidiarieta’ (principio secondo il quale la dislocazione delle funzioni deve essere collocata al livello piu’ prossimo agli amministrati e quindi opposto all’accentramento amministrativo) che e’ molto lontano dalla nostra tradizione. Pertanto la distribuzione dei ruoli e delle competenze viene dislocato in maniera progressiva secondo il principio della differenziazione (decreto attuativo 112/98). Ridisegnare in maniera razionale l’apparato dello stato richiede l’individuazione di modelli organizzativi differenziati come le agenzie. Per i comuni, il trasferimento delle funzioni e dei compiti sara’ effettuato secondo dimensioni ottimali (differenziazione) e secondo la capacita’ di governo (anche rispetto alle dimensioni della realta’ locale). A riguardo e’ auspicabile che i comuni minori provvedano a raggiungere forme di unione che consentano di amministrare collettivamente il maggior numero possibile di risorse. ![]() Torna all'indice Scuola Quadri
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