Il Movimento per L'Ulivo: LA SCUOLA QUADRI
Le politiche sociali (nuovo wellfare sanita’)
Relatori: Bruno Viserta, Nicola Rossi
Relazione del coordinatore Guido Bianchini

 

La difesa dello stato sociale, la consapevolezza della necessita’ di una sua radicale riforma erano i due punti chiave del programma elettorale dell’Ulivo, ed a questi principi ha cercato di attenersi in questi due anni l’azione del Governo, nella convinzione, sempre ribadita da Prodi, che lo stato sociale rimane la piu’ grande conquista del ventesimo secolo.

L’azione del Governo si e’ articolata in momenti di discussione e di approfondimento molto importanti quali la commissione Onofri e le successive iniziative di concertazione con le parti sociali da cui sono poi scaturite proposte operative come il dpef 1998-2000, la legge di riforma del sistema previdenziale, Finanziaria 1998,

la legge delega sul riordino del SSNN, fino al recentissimo provvedimento sul reddito minimo di inserimento.

Filo conduttore di questa iniziativa e’ stata la consapevolezza che in Italia la spesa per la sanita’ e il wellfare nel suo complesso non e’ superiore alla media europea ma e’ mal distribuita e " datata" nella sua articolazione rispetto al nuovo "ambiente sociale", ai cui bisogni bisogna rispondere.

E’ stato innannzi tutto sottolineato che nella finanziaria 1998 sono state per la prima volta da anni aumentate le risorse destinate al sistema sanitario nazionale per complessibvi 8000 miliardi e sono stati stanziati fondi rilevanti per la ristrutturazione degli stabilimenti sanitari e per la ricerca scientifica.

E’ proseguita inoltre l’azione di riordino e di moralizzazione dela spesa farmaceutica attraverso l’incentivazione all’uso di preparati generici, l’adozione del prezzo medio europeo come riferimento per il costo dei vari farmaci, il ribadimento del principio "stesso farmaco - stesso prezzo".

D’altro lato, la legge delega di riforma del SSNN conferma l’aziendalizzazione delle ASL come uno strumento per introdurre

elementi di sempre maggiore efficienza organizzativa all’interno di questa struttura e ribadisce la separazione tra compiti gestionali, attribuiti alla direzione aziendale nella sua complessiva articolazione, ed i compiti di programazione ed indirizzo.

Per questi ultimi, verra’ atrribuito un ruolo molto piu’ importante, accanto a quello delle regioni, alle conferenze dei sindaci.

Verranno inoltre introdotti spazi importanti, nei controlli di qualita’ delle prestazioni e dell’organizzazione da un lato per gli utenti e le loro associazioni, dall’altro per gli operatori attraverso i consiglio di sanita’.

A tutto questo si accompagna una forte spinta verso l’integrazione territoriale dei servizi sanitari e di quelli sociali.

Per quanto riguarda gli interventi nella sfera piu’ propriamente sociale, il governo del’Ulivo si e’ trovato di fronte una situazione, a differenza di quanto avviene negli altri paesi europei, di assoluto vuoto normativo per quanto riguarda l’assistenza ai cittadini nel bisogno, ai veri poveri.

Per supplire a questa carenza sono stati per anni utilizzati impropriamente in Italia strumenti nati per altre finalita’ ed obiettivi, per esempio le pensioni di invalidita’.

Il governo Prodi ha per questo proposto venerdi scorso l’adozione in via sperimentale del reddito minimo di inserimento che viene attribuito al cittadino povero per ovviare al suo stato di necessita’ indipendentemente da qualsiasi altro elemento.

Nella stessa ottica, si e’ mossa la riforma delle pensioni che, al di la’ del’obiettivo del contenimento della spesa previdenziale ha introdotto per la prima volta nel nostro paese quei criteri di equita’, per esempio tra lavoratori pubblici e privati, che costituiscono la base indispensabile su cui costruire una qualsiasi ipotesi riformista basata sul consenso sociale.

Rimangono sicuramente varie altre cose da fare.

Un esempio per tutti le politiche sociali per la famiglia, rispetto alle quali gli storici assegni familiari rappresentano uno strumento poco efficace e datato, ed ai quali si dovranno sostituire pacchetti di servizi idonei a rispondere alle esigenze delle famiglie.

Anche per quanto riguarda la disoccupazione, ci troviamo di fronte a degli evidenti paradossi per i quali cittadini nella stessa drammatica situazione hanno dallo stato risposte diverse a seconda che siano lavoratori in mobilita’ o dipendenti in cassa interazione o ex occupati con un sussidio di disoccupazione o addirittura persone senza nessuno strumento di protezione.

Il governo ha gia’ provato ad affrontare anche questi problemi incontrando da un lato forti resistenze corporative di certe categorie, dall’altro contraddizioni fra le varie anime non dell’Ulivo ma della coalizione di governo nella quale accanto ai veri riformatori troviamo sedicenti massimalisti che in realta’ tendono a difendere solo chi e’ gia’ garantito e conservatori che non sanno immaginare prospettive diverse dall’esistente.

Anche da queste difficolta’ viene pero’ la spinta ad andare avanti coerenti con i nostri valori ed i nostri principi ispiratori.


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