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I LAVORI DI GARGONZA Dall' "invito" a firma di Marina Magistrelli coordinatrice nazionale e del coordinamento scientifico (Omar Calabrese, Furio Colombo, Tana De Zulueta): Nei giorni 8 e 9 marzo il Castello di Gargonza ospiterà un seminario fra politici e intellettuali che mira a ridefinire i reciproci ruoli in un'epoca in cui sembrano tramontate le tradizionali funzioni configurate nei maggiori sistemi ideologici. L'iniziativa si propone inoltre attraverso la ridefinizione di alcune parole chiave di avviare un aggiornamento dell'orizzonte valoriale nella riflessione politica contemporanea. La ricerca in parola dovra' costituire la premessa per la elaborazione di un futuro "manifesto ideale" su cui costruire nuove forme di partecipazione politica.
Dieci idee per lUlivo Un incontro fra gli intellettuali e la politica Sabato 8 marzo, mattino Saluti - Avv. Marina Magistrelli, Coordinatore nazionale Mov. per lUlivo Introduzione - Omar Calabrese Prima sessione "Lintellettuale e la politica: definizioni" Alberto Monticone "LAICITA E FEDI" Le grandi ideologie che si sono manifestate nella storia del pensiero politico occidentale si fondano su visioni del mondo onnicomprensive alle quali i singoli appartenenti manifestano fedeltà e credenza. Tutto ciò contrasta con altrettanto classica concezione dellintellettuale come "laico": cioè libero e autonomo pensatore. Nella società contemporanea, che si caratterizza per lindebolimento della delega e per la "fluttuazione" della appartenenza le due polarità devono essere conciliate o diventerà inevitabile la separazione tra impegno e critica. Sergio Mattarella "POTERE E LIBERTA" La democrazia è certamente rappresentanza di interessi sociali, ma attraverso i complessi meccanismi della delega è anche esercizio del potere e rischia quotidianamente di limitare il fondamento della democrazia, e cioè, la libertà dei cittadini.Quali sono i meccanismi per attenuare questi pericoli? Quali garanzie devono essere sempre mantenute per un esercizio trasparente e democratico del potere. Mauro Paissan "LIBERTA E REGOLE" Molta propaganda interessata pretende che lavvento di una moderna società liberale in Italia si accompagni ad una sorta di "deregulation". Ma il concetto di libertà non si definisce solo come "libertà di" - fare qualunque cosa -. E anche "libertà da" - la minaccia della propria libertà di fronte alleccesso di libertà altrui. Insomma: il mondo della libertà è il mondo della competizione dove tutti rispettano però le medesime regole. Occorre dunque sposare lidea di libertà con lidea delle regole che la consentono. Discussione Sabato 8 marzo, pomeriggio Seconda sessione "Nuovi valori, nuovi comportamenti" Cesare Salvi "LIDEA DI EUROPA" Negli ultimi tempi si è delineata unidea di Europa solo come convenienza economica; ma quello di Europa è anche un concetto: la transnazionalità della cultura, il confronto tra le grandi tradizioni occidentali, la solidarietà tra nord e sud, il federalismo, la convivenza tra popoli e costumi, la dimensione internazionale delle idee, politica compresa. Claudia Mancina "SICUREZZA E RISCHIO" Il nostro Paese ha vissuto tutto il secondo dopoguerra allinsegna delle "piccole sicurezze": il posto di lavoro, la pensione, il risparmio, la sicurezza sociale. Il "Welfare State" è indubbiamente una delle grandi conquiste di questo secolo. Si scontra però con levoluzione dei bilanci e della ricchezza comune. E ha avuto il difetto di sottovalutare uno dei fondamenti di qualunque società liberale: la competizione, linvestimento, il rischio.Come conciliare le garanzie e le pari opportunità con la dinamicità sociale del rischio? Rosy Bindi "DIFFERENZA ED UGUAGLIANZA" La maggior parte delle ideologie moderne, a cominciare dalla rivoluzione francese, sono basate su principi di uguaglianza: sociale, di classe, di sesso, di razza, di religione. Ma, al tempo stesso le società moderne, a causa della loro complessità devono anche valorizzare le differenze specifiche. E il problema delle identità, dei piccoli gruppi, degli individui allinterno di un mondo che diventa altrimenti troppo totalitario. Si può mantenere contemporaneamente lidea di uguali diritti e uguali opportunità e lidea di ricchezza delle differenze? Carlo Rognoni "MERITO E SUCCESSO" Le principali tradizioni culturali del nostro Paese ( cattolica - comunista ) hanno sempre guardato con sospetto al più americano dei valori, il successo. Quando poi questo valore fa ingresso violentemente nella nostra comunità viene concepito in modo del tutto distorto ( successo di spettacolo, successo di massa ). Eppure una società moderna ha bisogno di una sua cultura del successo: quella fondata sul merito e sulla competenza, perché ad essi è affidata la capacità di innovazione. Discussione Domenica 9 marzo, mattina Terza sessione "Scenari ideali e scenari reali" Enzo Bianco "DESIDERIO E LIMITI" La politica consiste in due grandi funzioni: progettare il futuro ma anche amministrare il presente; spesso queste due dimensioni entrano in conflitto perché la prima ha un carattere fortemente utopico mentre la seconda si scontra con la realtà quotidiana. Come conciliare desideri e progetti ideali con limiti e necessità del reale. Fabio Mussi "INDIVIDUO E MASSA" Le tradizioni politiche di questo secolo sono quasi tutte incentrate sul c.d. "partito di massa". E tuttavia la società occidentale moderna si è sempre più diretta verso la valorizzazione dellindividuo.Può la politica - che deve per statuto occuparsi di valori condivisi e bisogni collettivi - garantire il giusto spazio per lespressione del singolo cittadino? Leoluca Orlando UTOPIA E DISINCANTO Qualunque programma politico si fonda su soluzioni ideali a grandi problemi generali; in questo senso la politica mostra tutta la sua componente utopica.Lamministrazione della politica obbliga invece a tener conto delle relazioni con i concreti interessi sociali: e diventa necessariamente negoziato, mediazione e accordo.Produce perciò anche delusioni e disincanto. Solo una solida cultura di governo può tornare a far coincidere la politica come ideale e la politica come attività di gestione. Discussione Conclusioni: Furio Colombo
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